NEWS | Il Mausoleo di Sant’Urbano, l’ultimo acquisto del patrimonio culturale italiano
Un nuovo componente arricchisce il Parco archeologico della via Appia antica: il Mausoleo di Sant’Urbano, dopo quattro anni di trattative, entra a far parte del patrimonio dello Stato italiano.
Da simbolo della cristianità a simbolo di deturpazione: la storia del Mausoleo di Sant’Urbano
Risalente al II secolo d.C. e situato nel IV miglio della Regina Viarum (la via Appia), il Mausoleo si presenta con una camera ipogea, che fungeva da sepolcro, e una sala superiore, che serviva alle cerimonie di culto. Una struttura monumentale, con mura alte più di dieci metri, eppure conosciuta da pochi, per lo più grazie alle fotografie in bianco e nero conservate negli archivi Alinari. Dell’edificio originale si conservano soltanto l’abside, le nicchie laterali e la scalinata d’accesso alla sala superiore.
Le modifiche strutturali nel corso dei secoli
Nel XIII secolo il mausoleo fu trasformato in una torre fortificata, il torrione dei Borgiani, i cui resti si distinguono nella parte superiore del monumento. Abbandonato nel corso dei secoli, il monumento venne modificato per usi impropri: vi furono installati forni, barbeque e piscine, che ne hanno compromesso, negli anni, il valore storico. Una prima indagine archeologica venne effettuata alla fine dell’Ottocento da Rodolfo Lanciani e dai fratelli Giambattista e Bernardo Lugari, che avevano acquistato il terreno dal principe Alessandro Torlonia.
La lunga trattativa dello stato per l’acquisto del Mausoleo
In questi giorni si è conclusa una trattativa iniziata nel 2017. L’acquisizione del Mausoleo di Sant’Urbano da parte del Parco è l’inizio di un percorso che aprirà ai cittadini questo sito straordinario, arricchendo così l’esperienza di visita della più grande area archeologica al mondo, ha dichiarato il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che quattro anni fa aveva dato impulso alla trattiva di acquisizione.
La trattativa non è stata semplice: per poter perfezionare la cessione è stato necessario concordare con la proprietà, riferita all’avvocato Gianfranco Anzalone – la trattativa è stata portata avanti dalla vedova Marisa Antonietta Gigantino – consistenti lavori di ripristino, che hanno portato all’individuazione e all’eliminazione delle manomissioni all’interno dell’area.
Il futuro del Mausoleo all’interno del Parco dell’Appia Antica
Sono particolarmente felice di aver potuto siglare oggi l’atto definitivo che consegna al nostro Istituto il sepolcro, ha dichiarato il direttore del Parco dell’Appia Antica, Simone Quilici. È una buona notizia che ravviva un momento complicato per tutti. Il mausoleo è diventato negli anni un simbolo della deturpazione e degli abusi che in questa zona erano impunemente perpetrati a danno dei beni culturali… Con questo nuovo acquisto avremo non solo modo di poter studiare a fondo l’edificio e acquisire dati scientifici rilevanti, ma potremo anche restaurare e restituire alla cittadinanza e alla fruizione pubblica un nuovo spazio verde, in uno dei tratti più suggestivi della via Appia Antica: un luogo davvero spettacolare che ha ancora molto da raccontare.
