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News | Angela, Sgarbi, Musumeci e il ricordo di Sebastiano Tusa

La notizia della scomparsa dell’archeologo Sebastiano Tusa, assessore ai beni culturali della Regione Sicilia, ha rapidamente fatto il giro del mondo commuovendo e sconvolgendo numerose persone.

Tra le tante persone che lo hanno ricordato vi è il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci che, appresa la notizia, si è detto “distrutto”. Sui social, non appena ricevuto il comunicato ufficiale del decesso, ha espresso parole semplici, lontane dalla pomposità costruita del conosciuto linguaggio politico: Ho appena ricevuto la conferma ufficiale dell’Unità di crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: l’assessore Sebastiano Tusa era sull’aereo precipitato in Etiopia. Sono distrutto. È una tragedia terribile, alla quale non riesco ancora a credere: rimango ammutolito. Perdo un amico, un lavoratore instancabile, un assessore di grande capacità ed equilibrio, che stava andando in Kenya per lavoro. Un uomo onesto e perbene, che amava la Sicilia come pochi. Un indimenticabile protagonista delle migliori politiche culturali dell’Isola.

Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci con Sebastiano Tusa

Da quel momento la pagina Facebook del presidente della Regione è stata inondata di ricordi dell’archeologo e di interviste fatte allo stesso Presidente, che così risponde: Fino all’ultimo abbiamo sperato che la notizia fosse infondata. Quando abbiamo avuto la conferma ci siamo ammutoliti, affranti, e senza parole – e ancora – Sebastiano Tusa non era soltanto un amico, era un assessore appassionato, un archeologo di fama internazionale instancabile che aveva sposato questa sua nuova esperienza di governo, a servizio della sua terra di Sicilia, con lo stato d’animo di un ragazzino. Proprio lunedì, sui social, il Presidente ha ricordato un’intervista fatta a Sebastiano Tusa in cui esprimeva il suo obiettivo come archeologo e politico amante dell’arte e della Sicilia, descrivendola come un’eredità che abbiamo il dovere morale di portare avanti in memoria di Sebastiano Tusa e per il bene della Sicilia.

Poetiche, intensi e brevi, che a malapena fanno capire a chi si riferiscono, sono le parole di Vittorio Sgarbi, predecessore di Tusa all’assessorato siciliano: Resta il suo pensiero, l’intelligenza, la disponibilità ad ascoltare, la gentilezza e tanti studi, tante ricerche sospese, tanti sospiri di conoscenza – e continua In pochi casi l’archeologo, lo scienziato si era fatto politico con tanta naturalezza, continuando a vedere le cose, la storia e il mondo senza calcoli e strategia, per amore della bellezza, per la certezza che il mondo antico in Sicilia era ancora vivo. 

Vittorio Sgarbi e Sebastiano Tusa

Per concludere con le commoventi parole: Potevano risorgere sculture, rinascere kouroi, uscire Venere dall’acqua. E come vive la storia con noi, vive anche lui oltre la sua apparente fine.

In un’intervista a Repubblica, anche Alberto Angela ha avuto parole accorate per il collega siciliano che descrive come una delle figure più luminose dell’archeologia. Direi che si è spenta una luce – commenta – è una tragedia che ha colpito tutti noi, tutto il mondo della ricerca. Alle domande riguardanti il suo personale pensiero risponde: Mi aveva sempre colpito in lui la grande professionalità, il suo entusiasmo, la sua capacità di organizzare la ricerca e le scoperte. Cita anche una delle tante occasioni in cui ha avuto modo di collaborare con Tusa: avevamo fatto un’immersione insieme alla scoperta di un relitto romano a 35 metri di profondità a Levanzo, nelle Egadi. Sono molto vicino ai suoi cari, che sono stati così duramente colpiti da questa tragedia, ma penso anche a quanto ci mancherà la sua capacità di viaggiare nel passato e anche la sua umanità. Era una persona straordinaria.

Non sono solo i volti noti a rammaricarsi per l’improvvisa morte di questo personaggio. Numerosi sono i nomi di presidenti di enti pubblici, associazioni e partiti che hanno espresso il loro cordoglio scrivendo e pronunciando parole in ricordo delle sue azioni e dei suoi insegnamenti. La morte del professore Tusa – scrive il presidente della Pro Loco Isole Egadi di Favignana Massimo Saladino – ci lascia senza parole. Lascia un vuoto incolmabile e mi sento di dire che per la nostra Regione non poteva esserci evento peggiore. Il professore Tusa è stato un esempio, oltre che di grande cultura, di lungimiranza. Ci lascia in eredità una visione nuova dei beni culturali, una grande visione manageriale oltre che culturale che abbiamo avuto modo di apprezzare in questi anni sia quando svolgeva l’incarico di Sovrintendente del Mare sia come Assessore ai beni culturali.

Anche il Wwf Sicilia Area Mediterranea commenta la tragica notizia: Nessuno lo avrebbe mai detto che mentre si disvelava la tragica notizia dell’assessore Sebastiano Tusa, vittima di un incidente aereo in Etiopia, i volontari del WWF stavano ripulendo le rive dello Stagnone di Marsala, che abbraccia l’isola di Mozia. Mozia, luogo amato da Sebastiano Tusa, che in quell’isolotto e nei suoi tesori nascosti aveva creduto. Piangiamo la tragica scomparsa dell’amico Sebastiano Tusa, ambientalista vero, amante della bellezza, della sua terra, della vita.

Una tragedia che lascia senza parole – commenta la capogruppo dell’UDC Eleonora Lo Curtol’aereo dell’Ethiopian caduto in Africa ci porta via una delle persone migliori della Sicilia: Sebastiano Tusa, archeologo e assessore del governo siciliano, va via da questo mondo lasciandoci atterriti”. Anche lei ha solo parole di elogio per il nostro corregionale. Piangiamo una persona di grande livello che abbiamo apprezzato e che si è fatta stimare per la competenza, la serietà, la generosità e la buona volontà, caratteristiche, queste, che rendono speciali gli uomini. A nome mio personale e del gruppo Udc del parlamento regionale esprimo i sentimenti di cordoglio alla famiglia di Sebastiano Tusa e al governo siciliano. Personalmente perdo un amico a cui riserverò per sempre un posto unico e speciale nel mio cuore.

Il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo ricorda che ha avuto modo di apprezzarne le doti umani e professionali. Si è sempre battuto per la valorizzazione del nostro patrimonio archeologico ed è stato, fra l’altro, il primo sostenitore del nuovo Museo degli Arazzi. In questo momento di grande dolore sono vicino assieme alla Giunta al dolore dei familiari.

Giuseppe Castiglione, sindaco di Campobello, invece lo ricorda come un archeologo di fama internazionale e uomo di grande spessore culturale e di rare doti umane con cui ho avuto il privilegio di confrontarmi diverse volte e che sempre ha dimostrato particolare sensibilità verso le iniziative intraprese per la valorizzazione del patrimonio archeologico delle Cave di Cusa.

Il collega archeologo Giovanni Di Stefano, direttore del Polo Regionale per i siti culturali di Ragusa e per i Parchi di Camarina e Cava Ispica, docente all’Università della Calabria e all’Università di Roma 2 Tor Vergata, scrive il suo personale rammarico: La perdita drammatica di Sebastiano Tusa mi addolora e mi rattrista profondamente perché perdiamo un amico sincero e uno studioso di grande valore che, con spirito di servizio e generosità, aveva accettato l’oneroso incarico di assessore regionale ai beni culturali. Sebastiano è stato un protagonista della scienza archeologica con risultati di ricerca per la preistoria del Mediterraneo indelebili nella storia degli studi. Per l’archeologia subacquea ha scritto pagine che rimarranno per sempre nella storia della moderna ricerca archeologica mondiale.

A queste e ad altre voci si sono unite le mute parole degli archeologi, giovani e meno giovani, che hanno avuto modo di conoscerlo, collaborare con lui o studiare sui suoi scritti, degli amanti della nostra bella terra, la Sicilia, degli amatori e dei protettori dell’arte e di tutti coloro che hanno appreso della sua vita, del suo lavoro e della sua perdita solo mediante questa disgrazia e che rimpiangono di non aver avuto la possibilità di attingere dalla sua profonda cultura.  

A queste voci si lega anche il pensiero di ArcheoMe.

Un saluto al prof. Tusa da tutta la Redazione.

 

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