Edda Bresciani, la “Signora del Fayyum”
Edda Bresciani è stata un’archeologa italiana, Professoressa dell’Università di Pisa, nonché pietra miliare dell’Egittologia italiana.
Chi era Edda Bresciani
Nata a Lucca il 23 settembre del 1930, dopo gli studi classici si iscrisse alla Facoltà di Lettere a Pisa che, come ricordava la stessa Bresciani, era, all’epoca, l’unica considerata davvero adatta ad una donna, in quanto si riteneva fosse poco impegnativa intellettualmente. Tuttavia, la giovanissima Edda riuscì fin da subito a sovvertire l’ordine costituito, preparando la propria tesi di laurea su una materia che in Italia, negli anni ’50, era quasi sconosciuta: l’Egittologia, di cui all’epoca c’erano in Italia solo due cattedre, una a Milano, l’altra a Pisa, entrambe affidate a Sergio Donadoni.
La prima Egittologa
Edda Bresciani è stata, nel 1955, la prima laureata italiana in Egittologia. Seguirono tre anni all’estero, durante i quali la giovane egittologa si spostò tra Copenhagen, Parigi e Il Cairo, per approfondire le sue conoscenze in lingua (demotico e ieratico), epigrafia, filologia e archeologia. Difatti, raccontava la Professoressa, fin dalla laurea il suo approccio alla materia è sempre stato interdisciplinare. Lo scopo era quello di trovare una sintesi tra archeologia, storia e filologia, comprendendo, tuttavia, anche le civiltà geograficamente vicine all’Egitto.
Nel 1968, con l’istituzione di una cattedra a Pisa, Edda Bresciani divenne la prima professoressa di Egittologia in Italia (erano già di ruolo dal 1958 soltanto Sergio Donadoni a Milano e Giuseppe Botti a Roma).
Medinet Madi e il Fayyum
La vita di Edda Bresciani non si lega soltanto alla cattedra pisana di Egittologia, ma anche, e forse soprattutto, alla regione del Fayyum, dove ha lavorato fino al 2011.
Qui, dalla metà degli anni ’60 erano riprese le attività di scavo, dapprima con l’università di Milano, fino al 1969, poi con quella di Pisa. Già dal 1966 Bresciani era direttrice responsabile della missione a Medinet Madi, il grande sito della regione del Fayyum, già investigato da Achille Vogliano negli anni ’30.
Medinet Madi è stato interessato da una serie di progetti di cooperazione internazionale con l’Egitto per il restauro e la musealizzazione. Negli anni 2000, oltre alle ricerche sul territorio, sono stati avviati altri due progetti: la realizzazione di un grande centro visitatori e un progetto di restauro finalizzato alla creazione del parco archeologico (progetto ISSEMM, in collaborazione con il Consiglio supremo delle Antichità egiziano e con il Ministero degli Esteri italiano). Dal 2011 Medinet Madi è un Parco archeologico amministrato dal governo egiziano.
Cercando un altro Egitto
Nel 1974 Edda ottenne per l’Università di Pisa la concessione di scavo alla necropoli di Saqqara, scavando la tomba di Bakenrenef, visir di Psammetico I – fondatore della XXVI dinastia saitica (664-624 a.C.) – che, nonostante fosse stata depredata già nel 1800, ha restituito splendidi reperti e pitture murali. Notevole il ritrovamento di una grande tela dipinta a tempera, risalente ad epoca romana, attualmente esposta al Museo del Cairo.
Dal 1978 diresse poi anche gli scavi a Gurna, presso Tebe, dove gli operai le regalarono una statuina, che la raffigura come un Faraone, con il suo nome scritto in geroglifici. Nello stesso anno fondò la rivista Egitto e Vicino Oriente.
La sua personalità e la spontaneità con la quale si rapporta a colleghi e operai le valsero, nel Fayyum, l’appellativo di Mudira (dall’arabo mudir, “capo”), parola che, al femminile, fino ad allora non esisteva.
Archeologia e primavere arabe
Sebbene Edda Bresciani non abbia mai preso ufficialmente posizione nei riguardi dei vari rivolgimenti politici seguiti alla cosiddetta “stagione delle primavere arabe” dal 2011 in poi, l’archeologa toscana ha continuato a gestire i rapporti bilaterali in ambito culturale lavorando per la conservazione e la tutela dei beni archeologici che aveva contribuito a riscoprire per quasi mezzo secolo.
Numerose sono le onorificenze di cui l’egittologa è stata insignita: dalla Medaglia del Presidente della Repubblica ai benemeriti per la Scienza e la Cultura nel 1996, al “Campano d’Oro” dell’Università di Pisa nel 2012.
Edda Bresciani si è spenta a Lucca il 29 Novembre 2020. Ha continuato a lavorare alle sue ricerche fino alla fine.