NEWS | Tesoretto inestimabile dall’antica zecca tarantina
Il 23 ottobre 2020 alle 18:00 la diretta Facebook dell’account del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MArTA) presenterà il “Tesoretto di Specchia”, un ritrovamento unico della metà del secolo scorso, esposto al secondo piano del Museo: un anfora racchiudeva ben 214 monete e, fino ad oggi, non aveva una degna collocazione, se non nei depositi del Museo.
Tra Roma e Magna Grecia
Il Tesoretto racchiude 211 stateri della zecca tarentina, due stateri di Heraclea Lucaniae e un divisionale, che presenta tipi e peso apparentemente avvicinabili a quelli delle dracme tarantine. Le effigi del divisionale mostrano su un lato un cavaliere e sull’altro Taras, il fondatore divino di Taranto, su un delfino, databile alla fine del IV secolo a.C; tutti gli stateri risalgono al III secolo a.C. Il Tesoretto restituisce alla perfezione un importante frangente storico in cui Taranto è protagonista: a cavallo tra il IV e il III secolo a.C. ci si affidò allo spartano Cleonimo (303 a.C.) e poi a Pirro per contrastare l’avanzata romana in Magna Grecia.
Il Tesoretto ha una storia identitaria
A muovere le fila dell’operazione di recupero è stata Maria Rosaria Basile, presidente del Lions Club Taranto Poseidon: ha finanziato il restauro, lo studio, la pubblicazione e la valorizzazione del Tesoretto monetale di Specchia (LE).
“Restituiamo alla comunità e ai visitatori del MArTA non solo reperti di inestimabile valore, ma anche la storia umana di Tarantini e Messapi. Sembra inevitabile, grazie a questo patrimonio numismatico, ripensare al proprietario del tesoretto, forse costretto a fuggire e intento ad occultare vicino ad un uliveto quello che avrebbe voluto recuperare una volta scampato il pericolo. Una storia resa ancora più identitaria dal motivo di Taras, raffigurato a cavallo del delfino, riportato proprio sulle monete emesse dalla zecca tarantina”.