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MITI | Ero e Leandro, un amore diviso dal mare

Ero e Leandro si innamorarono perdutamente l’una dell’altro al primo fiorire della vita.

Ero e Leandro bassorilievoEra la festa di Adone e il giovane Leandro, di Abido,  rimase incantato dalla visione di Ero, vergine sacerdotessa di Afrodite, a Sesto. Il mare, tuttavia, li separava; così, ogni notte, Leandro passava a nuoto lo stretto dei Dardanelli, guidato dalla luce che la sua amata accendeva perché fosse suo faro.

Poche volte i giovani poterono godere del loro amore: sopraggiunto l’inverno, nonostante la tempesta, Leandro tentò ugualmente di superare il pericoloso braccio di mare, ma, disgraziatamente, il lume di Ero, quella notte, non poté guidarlo, poiché spento dal vento. Leandro, disorientato, venne sbattuto dai flutti su uno scoglio.

Il mattino seguente, Ero trovò sulla spiaggia il corpo senza vita dell’amato. Il dolore fu infinito: la ragazza decise di seguire il suo amore nella morte, gettandosi da una torre.

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