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NEWS | Arte da gerbilli! Diventa virale il museo in miniatura

La noia da quarantena, si sa, ha fatto sì che si ricorresse ai diversivi più disparati. Una coppia di italiani a Londra, molto fantasiosa e creativa, ha deciso di creare uno straordinario museo in miniatura per dei visitatori d’eccezione… i loro gerbilli!

Il museo dei gerbilli (Fonte: Twitter @Filippo Lorenzin)

Il progetto nasce dall’idea di Marianna Benetti e del compagno Filippo Lorenzin, curatore indipendente in forze al Victoria and Albert Museum.

Inizialmente avevano pensato di creare una casa per le bambole. Invece ne è venuta fuori una galleria d’arte in miniatura fatta di pareti in cartone e cornici in legno. I quadri, dipinti da Marianna Benetti, riproducono i più grandi classici della storia dell’arte, rivisitati con un tocco animalesco: dal Bacio di Klimt all’Urlo di Munch, passando per la Ragazza con l’orecchino di perla di Veermer, ciascuno impersonato da gerbilli.

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Il museo dei gerbilli (Fonte: Twitter @Filippo Lorenzin)

Pandoro e Tiramisù, i due gerbilli, roditori del deserto di nove mesi, possono così godere di uno spazio inusuale, decorato con complementi d’arredo da poter rosicchiare mentre ammirano i dipinti più famosi.

A questo link è possibile vederli esplorare il nuovo ambiente!

Il museo dei gerbilli (Fonte: Twitter @Filippo Lorenzin)
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NEWS | Mauritshuis, il museo olandese in gigapixel

Sono moltissimi i luoghi culturali e i musei che negli ultimi tempi si sono ingegnati per rimanere fruibili nonostante la chiusura imposta dal COVID-19.

Tra questi risalta la Pinacoteca Reale Mauritshuis dell’Aia, nei Paesi Bassi. Il museo si distingue per il suo straordinario progetto di rendere fruibile l’intera superficie museale attraverso un tour virtuale ad altissima risoluzione.

La sala da cui parte il virtual tour all’interno del Museo Mauritshuis (Foto © Ronald Tilleman)
La collezione

Il museo ospita, tra gli altri, tutti i Vermeer  (tra cui i celeberrimi Ragazza con l’orecchino di perla e Veduta di Delft), quattro Rembrandt, tre Jan Steens, il Cardellino di Fabritius e il Toro di Paulus Potter. Il tutto può essere osservato ad alta risoluzione, con grande attenzione ai dettagli.

Risale al lockdown della scorsa primavera la scansione digitale delle opere e degli ambienti. Il tutto si è svolto utilizzando videocamere a 360° e con una mappatura guidata da un robot che sceglieva la risoluzione in funzione delle dimensioni, delle caratteristiche e della posizione di ogni quadro

Nell’ambiente virtuale sarà possibile per il visitatore muoversi e avvicinarsi ai dipinti fino a sfiorarli e a coglierne i dettagli dei tratti di pennello.

Ragazza con l’orecchino di perla, Vermeer. I dettagli in HD (© La Stampa)

Alcune opere, inoltre, permettono una doppia visuale: sarà possibile passare dall’immagine fotografica a quella a infrarossi. Ciò permette al visitatore di scoprire modifiche e cancellazioni operate dall’artista in corso d’opera. Un esempio si trova nel Peccato originale di Rubens in cui l’immagine a infrarossi mostra due cani che non compaiono nel dipinto finito.

Mauritshuis at Home

Il modo migliore per ammirare le nostre opere è, naturalmente, visitare il museo – si legge sul sito della Pinacoteca – ma fortunatamente ci sono anche altri modi per godersi la collezione Mauritshuis a casa.

Si tratta di un grande progetto. A essere digitalizzato è tutto il museo con tutta la collezione esposta nelle sale presenti: il tutto in gigapixel!

Sono due i modi in cui si può visitare virtualmente la collezione: attraverso l’app gratuita Second Canvas, utilizzata da ben 75 musei in 16 paesi, oppure direttamente dal sito del museo.

Su quest’ultimo sono disponibili due le opzioni di visita: un itinerario guidato (in inglese) e una visita libera, muovendosi nelle sale disposte su due piani.