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UNA PESCARESE A MESSINA | Ferragosto col botto: l’arrivo

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L’arrivo in Piazza Duomo fu un boato di voci; le campane del campanile che suonavano a festa, la folla che si accalcava attorno alla Vara, tra sorrisi e lacrime. Poi le voci scemano, cala un silenzio surreale quando l’Arcivescovo invita tutta la cittadinanza ad unirsi in una preghiera e invoca la benedizione di Maria sulla folla. Quella che la Madonnina dall’alto del Forte San Salvatore rivolge a tutti coloro che la guardano, arrivando o partendo dal porto: Vos et ipsam civitatem benedicimus

Credo che, in fondo, Messina rivolga alla Vara la sua preghiera per un futuro migliore.

Ci riunimmo tutti alle 23, per concludere col botto una giornata unica e fantastica, in cui Messina si sente grande, come in realtà è, nel suo passato che si rinnova nel presente. I fuochi d’artificio illuminarono il mare dello Stretto e la stele della Madonnina del Porto e si riflettevano negli occhi delle persone, grandi e piccini, che assistevano gioiosi edorgogliosi allo spettacolo.

È questa la magia del Ferragosto messinese: ricordarci almeno una volta l’anno quanto sia bella e grande questa città e quanto la collettività possa sentirsi unita nell’andarne fiera.

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UNA PESCARESE A MESSINA | Quel che la Vara rappresenta per ogni messinese

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La sosta di fronte a Palazzo Zanca fu un po’ più lunga per il tradizionale saluto ai Giganti, cari e leggendari fondatori della città, impettiti e fieri, e per la concentrazione di persone riunite ad aspettare l’arrivo della Vara. Lì incontrai i miei amici Francesco e Stefania con il piccolo Kilian e la madre di Stefania, Cettina.

Alla notizia che non avevo mai visto la processione, lei decise che dovevo assolutamente assistere da vicino e accettò come una missione il compito di farmi spazio tra la folla perché Tu e tuo fratello non l’avete mai vista prima! Grazie a lei riuscii a cogliere tutti i dettagli che descrivo qui e penso che li custodirò sempre nei miei ricordi. Devo dire che ne è valsa veramente la pena, perché così ebbi l’occasione di rendermi conto di cosa rappresenta la processione della Vara per Messina ed i suoi abitanti. Anche nella tanto attesa “girata” in Via Primo Settembreero in prima fila!

Tonnellate di ferro, legno e cartapesta erano pronte a scivolare ancora, trainate solo dalla forza umana. La Vara non è solo un carro votivo, rappresentante l’Ascensione di Maria al cielo, alto 14 metri; è il simbolo di una collettività intera che ritrova e trasferisce in essa la volontà di condivisione, il senso di appartenenza (quello che cercavo follemente io ed è per questo che assistere alla processione mi ha segnato tanto), la speranza di un riscatto che si riaccende, attraverso la fede verso l’amata Patrona di Messina e la storia comune.

C’è tutto questo e molto altro in quel Viva Maria urlato a squarciagola, nei piedi nudi e affaticati, nella preghiera accorata, nel volto di migliaia di persone, donne e uomini, che si aggrappano alle corde imprimendo loro energia e cuore, ed in ogni singolo centimetro di corda benedetta riportato a casa come ricordo.

Lo custodisco anche io ora, in casa, da buona messinese!

 

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UNA PESCARESE A MESSINA | Il fiume bianco della Vara

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Per oltre due ore seguimmo la processione, dalle 19, fino all’arrivo in Piazza Duomo. Per oltre due ore migliaia di persone, con il cuore gonfio di orgoglio, che pur non tirando il carro erano anch’essi attori della tradizione che si ripete, ai margini della machina, in corteo seguendola in segno di voto o ai lati della strada, urlavano Viva Maria applaudivano e pregavano, con gli occhi lucidi dalle lacrime e dall’emozione. La fatica dei tiratori che nelle fermate riprendevano fiato e si davano il cambio come capicorda.

Non scorderò mai l’espressione di uno di essi, nella sosta di fronte al Nettuno: nel suo viso tutta la fatica, gli occhi spalancati, la bocca aperta a riprendere fiato, il sudore che gli imperlava la fronte, l’abito bianco con la fascia celeste mariana e i piedi scalzi, rossi sull’asfalto bagnato dalle pompe delle autobotti; sembrava che stesse per cadere al suolo da un momento all’altro, ed invece, quando l’addetto alle segnalazioni diede il via al capotimoniere sulla piattaforma della Vara per riprendere la corsa, si rianimò di colpo: tutti erano attenti, verso il segnalatore: sventolò la bandiera e iniziò a fischiare e a gridare Viva Maria con voce potentissima, dando la carica a tutti i tiratori.

I tiratori, immagine dal web

La folla esplose in un unico grido di gioia. Il capofila semisvenuto si rianimò di colpo e con uno slancio, che a me parve sovrumano, spinse finché tutti gli altri dietro di lui iniziarono a correre e a spingersi in avanti l’uno con l’altro: il carro votivo di Maria Assunta in cielo iniziò a scivolare e si mosse sotto i miei occhi, ancora meravigliata da quello che avevo appena visto. Migliaia di persone correvano e si spingevano in avanti, era un fiume bianco, che pareva interminabile, di persone che gridavano, i devoti attorno a me che applaudivano e incitavano, lemigliaia di piedi scalzi che battevano e scivolavano sul selciato lucido, l’umidità e l’energia che salivano, la luna e il sole roteavano, festoni e ghirlande e il timoniere fischiava e le bandiere sventolavano. Tutto in armonia. Difficile descrivere l’impatto emotivo che tutto ciò ha sul cuore dei messinesi in quell’istante.

Ogni anno i messinesi dicono: Quest’anno la Vara non la vado a vedere, ma poi sono lì, in strada, a gridare tutti insieme.  

 

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UNA PESCARESE A MESSINA | I Giganti e la Vara: il mio primo Ferragosto messinese

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Il 10 Agosto uscimmo per trascorrere una serata fuori e andammo a prendere la nostra amica Cetty a Camaro: passando con la macchina vidi quello che non mi aspettavo, Mata e Grifone in tutta la loro maestosità. La sorpresa di vedere i giganti fermi in  Piazza Fazio fu tanta: non li vedevo dall’anno prima, quando ero stata a Messina per tutto il mese di Agosto, e non ricordavo che sarebbero usciti proprio in quel giorno.

Daniela ripartì l’indomani ed arrivò mio fratello a farmi visita. Con lui seguimmo tutti gli eventi del calendario, le passeggiate dei giganti fino alla sosta di fronte a Palazzo Zanca, in Piazza Unione Europea. Essendo entrambi di Pescara, ci sentimmo un po’ turisti, lui lo era davvero e io giocavo ad esserlo: d’altronde non avevo mai assistito alla Processione della Vara del 15 Agosto e non volevo assolutamente perdermela. Quel giorno percorremmo tutta Via Garibaldi a piedi, fino a Piazza Castronovo. Tutta Messina era presente al momento. I balconi erano affollati di gente, le strade straripavano: mi resi conto di quanti abitanti abbia questa città in quel giorno!

Vidi i tiratori vestiti di bianco, pronti, con le corde tese in alto per ricevere la benedizione di Monsignor D’Arrigo, al microfono in Piazza Castronovo. La Vara era lì in fondo, colorata e pronta a partire.  Decine di migliaia di fedeli uniti nella preghiera e poi un lungo istante sospeso, finchè il primo fuoco d’artificio esplose; poi lo spettacolo di luci e il lancio di migliaia di bigliettini colorati e la seconda esplosione, stavolta dei tiratori che, tutti insieme, al grido di W Maria, con un enorme slancio e facendosi forza l’un l’altro, iniziarono la loro corsa. Non avevo mai visto nulla del genere, l’energia che si sprigionò in quel momento da quella piazza fu qualcosa di potente e sacro al tempo stesso: la popolazione di Messina, almeno una volta l’anno, è unita in un unico credo ed orgoglio.

Credo sia questa la vera forza e il vero potere della tradizione della Vara.  

 

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Chiara e Domenico con Mata
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News | Apertura straordinaria della “Mostra Permanente Vara e Giganti” di Palazzo Zanca

A sette mesi esatti dalla grande Processione della Vara, per mantenere viva l’attenzione sulla festa agostana e sugli spazi espositivi ad essa dedicati, il Comitato Vara e l’Associazione Amici del Museo di Messina, con il supporto del Comune di Messina, lanciano il progetto: “Aspettando… la processione della Vara”. Ogni 15 del mese, a partire dal prossimo Martedì 15 Gennaio, verrà aperta la Mostra Permanente “Vara e Giganti” di Palazzo Zanca, con ingresso ubicato accanto all’Antiquarium Comunale. La pregevole esposizione, realizzata a costo zero dal Comitato Vara e dall’Associazione Amici del Museo, potrà essere visitata gratuitamente dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.00. Sono invitati a partecipare scolaresche, associazioni, turisti e singoli cittadini. La Mostra “Vara e Giganti” custodisce materiale iconografico originale relativo alla grande Festa Messinese che vede, dal 15 Agosto 1535, il trionfo della machina piramidale dell’Assunta. Tra le incisioni più antiche la Vara pubblicata da Placido Samperi nel 1644 oltre a varie raffigurazioni provenienti dai resoconti dei viaggiatori del Grand Tour. Questa Mostra, che comprende oltre alle incisioni anche medaglie, dipinti, documenti e cronache dell’Agosto Messinese, è il frutto di una intesa tra Comune di Messina, Comitato Vara e Associazione Amici del Museo che ha fatto nascere il 10 Agosto 2015 questo primo nucleo di un costituendo Museo della Vara e dei Giganti.