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UCRAINA | Iniziata l’evacuazione dell’acciaieria di Mariupol

Nel fine settimana ha avuto inizio l’evacuazione di civili dall’acciaieria Azovstal (Mariupol). Lo ha affermato Volodymyr Zelensky, aggiungendo inoltre che ben presto altre città saranno libere. Ben più moderate, invece, le dichiarazioni di Dmytro Kuleba, che parla di pace solo a sovranità ripristinata. Nel frattempo, continua il sostegno dei paesi Alleati verso l’Ucraina

Evacuazione dall’acciaieria Azovstal

Nella giornata di domenica, Il Comune di Mariupol ha dato il via all’evacuazione di civili da Mariupol a Zaporozhye.

Secondo quanto affermato da Zelensky, infatti, circa 100 civili sono stati evacuati dall’acciaieria Azovstal. Anche Il ministero della Difesa russo ha confermato l’evacuazione, aggiungendo che i civili sono stati consegnati ai rappresentanti dell’Onu e della Croce rossa. Sempre Zelensky, inoltre, ha annunciato che “l’Ucraina sarà libera” e che “cacceremo i russi da tutte le città occupate”. Uno scenario che è reso impraticabile dalle parole di Kuleba, che afferma come la pace possa arrivare solo dopo il ripristino della sovranità in tutto il territorio ucraino nei suoi “confini riconosciuti”. Un’idea che non piacerebbe a Putin, pronto persino a dichiarare una guerra totale

Acciaieria Azovstal
 
Il sostegno degli Alleati e della Chiesa

Nancy Pelosi, speaker della Camera dei rappresentanti Usa, si è recata a Kiev, dove ha visto Volodymyr Zelensky. La speaker della Camera ha voluto dare al mondo un messaggio chiaro: “l’America è con l’Ucraina”. Dopo le tre ore trascorse in Ucraina, infatti, Pelosi ha detto che “l’America resterà a fianco dell’Ucraina fino alla vittoria, così come restiamo a fianco della Nato”. Inoltre, ha aggiunto di aver discusso con Zelensky di assistenza finanziaria e umanitaria a Kiev, definendo “un grande onore” aver incontrato il leader ucraino. 

Un sostegno materiale, invece, arriva dalla Germania, con Il cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha promesso all’Ucraina aiuti umanitari come “denaro e consegne di armi”. Sempre il cancelliere, poi, ha spiegato il suo allontanamento dal pacifismo radicale: “Rispetto il pacifismo, rispetto tutti gli atteggiamenti, ma deve sembrare cinico che a un cittadino ucraino venga detto di difendersi disarmato dall’aggressione di Putin”.

Infine, anche Papa Francesco ha lanciato massimo sostegno alla popolazione Ucraina, chiedendo corridoi umanitari per i civili ancora bloccati a Mariupol. “Rinnovo la richiesta che siano predisposti corridoi umanitari sicuri per le persone intrappolate nell’acciaieria di quella città”, ha detto il Pontefice. 

Papa Francesco

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