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UCRAINA | Evacuati tutti i civili da Azovstal

Nell’ultimo weekend sono stati evacuati tutti i civili da Azovstal, con le truppe del reggimento Azov che invece sono ancora intrappolate nell’acciaieria. Intanto continuano le esplosioni nelle città, in particolar modo ad Odessa e Mikolaiv. Il G7 condanna il genocidio russo, mentre Scholz scongiura un ingresso in guerra della NATO.

Civili evacuati da Azovstal, ma restano ancora i militari

Nell’ultimo weekend, le autorità ucraine hanno affermato che tutti i civili sono stati evacuati dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. 

In una comunicazione notturna, Volodymyr Zelensky ha specificato che “oltre 300 persone sono state salvate, tra donne, bambini e anziani”. Il presidente ucraino, poi, ha continuato esprimendo pubblicamente “gratitudine alle Nazioni Unite e alla Croce Rossa internazionale per aver portato a termine la prima fase della missione di evacuazione“.

La seconda fase, invece, consisterà nel evacuare dalla Azovstal i militari, i feriti e i medici. “Stiamo lavorando per evacuare i nostri militari. Tutti gli eroi a difesa di Mariupol”, ha detto Zelensky, riferendosi ai soldati ancora asserragliati nell’acciaieria Azovstal, che implorano di non lascarli morire. 

“Sembra come se mi fossi ritrovato in un reality show infernale, dove noi siamo i militari, combattiamo per le nostre vite, tentiamo ogni possibilità per salvarci, e il mondo intero sta solo a guardare una storia interessante. L’unica differenza è che questo non è un film e non siamo personaggi di fantasia” ha scritto in un post su Facebook il comandante della 36esima brigata dei marine dell’esercito ucraino, Serhiy Volyna, asserragliato con le truppe del reggimento Azov nell’acciaieria Azovstal. “Poteri superiori, stiamo aspettando il risultato delle vostre azioni il tempo stringe e il tempo è la nostra vita!”, ha aggiunto.

Volodymyr Zelensky, leader ucraino

 

Continuano gli attacchi

Il Kyiv Independent ha riportato che le sirene d’allarme antiaeree hanno risuonato in quasi tutte le regioni ucraine nel fine settimana. I corrispondenti di guerra dalle zone del fronte, inoltre, hanno riferito di numerose esplosioni nelle città, in particolare Odessa e Mikolaiv.

Ma ad essere ridotta in macerie da un raid russo è stata una scuola nel Lugansk. Il capo dell’amministrazione militare regionale, Sergii Gaidai, ha reso noto che l’attacco ha causato almeno 60 civili sotto le macerie, mentre i servizi di emergenza ucraini hanno certificato la morte di almeno due individui qualche ora più tardi.

Repubblica di Lugansk, segnata in rosso nella cartina
 
G7: “Putin non deve vincere”; Scholz: “No alla NATO in guerra”

Le azioni della Russia hanno creato indignazione nel G7, che dichiara: “Le azioni di Putin in Ucraina rappresentano un’onta per la Russia e per il suo popolo”.  Poi conclude: “Restiamo uniti nella nostra decisione che il presidente Putin non deve vincere questa guerra contro l’Ucraina. Lo dobbiamo alla memoria di quelli che hanno combattuto per la libertà nella Seconda guerra mondiale, continuare a combattere per essa oggi, per il popolo dell’Ucraina, dell’Europa e della comunità globale”. 

Infine, in un discorso alla nazione trasmesso in TV, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che “non prenderemo alcuna decisione che porti la Nato in guerra”. Poi ha continuato: “Putin non vincerà, l’Ucraina resisterà. Libertà e sicurezza vinceranno. Come libertà e sicurezza trionfarono 77 anni fa contro l’oppressione, la violenza e la dittatura”. 

Olaf Scholz, Cancelliere federale della Germania

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