UCRAINA | Crescono i dialoghi ma anche le vittime
Sedicesimo giorno di conflitto. Sono stati tanti i confronti avuti nell’ultimo giorno, in particolar modo quello tenutosi in Turchia tra Russia e Ucraina, ma non solo. Anche la Cina si è aperta al dialogo con l’Italia, nonostante un acceso botta e risposta con gli Stati Uniti. Nel frattempo, però, il territorio ucraino continua ad essere teatro di sanguinosi attacchi.
Botta e risposta tra Stati Uniti e Cina
Secondo quanto riportato dalla Cnn, la Segretaria al Commercio Usa, Gina Raimondo, ha avvertito tutti quei paesi che non vogliono rispettare le sanzioni, compresa la Cina. “Se la Cina, come ogni altro Paese, non rispetterà le sanzioni imposte dagli Stati Uniti sulle esportazioni verso la Russia pagherà un prezzo alto“. Poi continua: “l’amministrazione Biden è pronta a impedire alla Cina di ottenere apparecchiature e software americani o europei necessari a produrre semiconduttori“.
Non è mancata la risposta di Zhao Lijian, portavoce del ministero degli Esteri cinese: “Quando gestiscono le relazioni con la Russia, gli Stati Uniti non dovrebbero imporre le cosiddette sanzioni e la giurisdizione a lungo raggio su società e individui cinesi, e non dovrebbero danneggiare i diritti e gli interessi legittimi della Cina, altrimenti la Cina darà una risposta risoluta e decisa“.
Incontro Di Maio-Li
Nella giornata di ieri, però, la Cina ha anche dialogato con l’Italia.
Tramite una videochiamata, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e l’omologo cinese Wang Yi si sono confrontati sullo sviluppo della guerra di Ucraina. “Con il collega Wang Yi abbiamo concordato sforzi congiunti per un percorso di pace. Ribadito che il coordinamento della comunità internazionale è l’unica via per raggiungere una soluzione diplomatica. Ho espresso ferma condanna per l’aggressione russa e ribadito sostegno al popolo ucraino”. Ha detto Di Maio su Twitter, al termine della videochiamata.
Colloqui Russia-Ucraina in Turchia
Argomento di nicchia è stato il quarto round di colloqui tra Russia e Ucraina, avuto luogo ad Antalya (Turchia) tra Sergei Lavrov e la controparte ucraina Dmytro Kuleba.
L’incontro si è tenuto alle 10:45 ora locale (8:45 in Italia) e non ha portato a grandissimi risultati. “Non abbiamo fatto progressi sul cessate il fuoco, nonostante io abbia fatto del mio meglio per trovare una soluzione diplomatica. Abbiamo affrontato la questione del cessate il fuoco di 24 ore per ragioni umanitarie. Non abbiamo fatto progressi su questo, purtroppo. Sembra che ci siano altre persone che decidono su questo in Russia “. Ha detto Kuleba, che apre al futuro: “Sono pronto a incontrare nuovamente Lavrov se ci saranno prospettive concrete”.
D’altro canto, Lavrov fa sapere “Siamo per la soluzione dei problemi ma abbiamo avuto la conferma che non abbiamo alternative. Le armi fornite dall’Occidente all’Ucraina potrebbero spargersi attraverso l’Europa. Sono pericolose. Vogliamo che l’Ucraina sia neutrale“. Poi anche lui conclude ad una possibile apertura di dialogo da parte di Putin: “Il presidente Putin non ha mai negato contatti. non rifiuta un incontro tra presidenti ma bisogna fare prima tutto un lavoro preparatorio. L’Ucraina ci ha detto che ci darà risposte concrete, noi attendiamo”.
Contatti tra Scholz, Macron e Schröder con Putin
Intanto, come annunciato da Dmitri Peskov, Putin ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron e con il cancelliere tedesco Olaf Scholz sulla crisi in Ucraina.
Secondo quanto si apprende da fonti del governo tedesco, della telefonata è emerso che “Germania e Francia hanno chiesto una tregua immediata“. Inoltre, Scholz e Macron hanno “insistito sul fatto che la soluzione a questa crisi debba arrivare dalle trattative fra Ucraina e Russa”. I tre leader hanno infine deciso di sentirsi di nuovo nei prossimi giorni.
A sorpresa, però, anche l’ex cancelliere Gerhard Schröder ha incontrato l’amico Putin. Lo riporta la Bild, affermando che il governo tedesco e l’Spd non sapevano di questo incontro. Schröder sarebbe andato a Mosca su richiesta del governo ucraino, per mediare la pace. Il partito di Schröder, infatti, ha preso le distanze dalla guerra, esortandolo a lasciare i suoi incarichi in Russia. Schröder è presidente del consiglio di sorveglianza del colosso petrolifero Rosneft, e candidato ad entrare in quello di Gazprom.
Novità a Chernobyl
Nei giorni passati, Kiev aveva accusato le forze russe di aver scollegato l’impianto nucleare della centrale di Chernobyl dalla rete. Lo ha fatto sapere anche l’Aiea, dichiarando di aver “perso il contatto remoto di trasmissione dati con i sistemi di salvaguardia di Chernobyl”.
Nell’ultimo giorno del conflitto, l’argomento ha tenuto banco, creando non pochi contrasti. Yevgeny Grabchak, vice ministro dell’energia russo, ha fatto sapere che la Bielorussia ha fornito energia elettrica alla centrale nucleare di Chernobyl, che è attualmente sotto il controllo delle forze armate russe. Ha detto: “Gli ingegneri energetici bielorussi hanno assicurato la fornitura di elettricità alla centrale nucleare di Chernobyl, che è sotto il controllo delle forze armate russe”. Tuttavia, l’Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che gestisce le quattro centrali nucleari nel Paese, ha definito “fake news” la notizia annunciata da Mosca secondo la quale esperti bielorussi avrebbero ripristinato la fornitura di elettricità a Chernobyl.
Numeri di vittime e profughi in crescita
Non si fermano, intanto, il numero di profughi e vittime. Il sindaco di Kiev ha fatto sapere che metà della popolazione è fuggita dalla capitale ucraina dall’inizio dell’invasione russa. Nel complesso, fa sapere l’agenzia delle nazioni unite, sono oltre 2,3 milioni i rifugiati dall’inizio del conflitto in Ucraina, 112.000 di questi cittadini di altri paesi (fonte dell’Unhcr). Sono poi rimasti uccisi 71 i bambini in Ucraina dall’inizio della guerra. Lo ha annunciato Liudmyla Denisova, incaricata dei Diritti umani al Parlamento ucraino.
Ma ad aver fatto maggiore notizia è stato l’attacco delle forze russe all’ospedale pediatrico di Mariupol. Lo hanno reso noto le autorità locali, aggiungendo che tre persone sono rimaste vittime, di cui una bambina. La Russia, però, smentisce di avere bombardato l’ospedale, definendo le accuse di Kiev “fake news” e sostenendo che l’edificio in questione era un ex ospedale pediatrico ora occupato dalle truppe. “È così che nascono le fake news”, ha affermato Dmitry Polyanskiy, rappresentante della Russia alle Nazioni Unite. La BBC fa anche sapere di un bombardamento che ha colpito un edificio residenziale a Kharkiv e il villaggio di Slobozhanske, nel sud-est del paese. L’attacco ha causato 4 morti, di cui la metà erano bambini.