Zancle

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MITI | Scilla, la ninfa delle acque zanclee

Scilla era una bellissima ninfa che viveva sulle coste calabresi.
La fanciulla adorava il mare siciliano ed era solita recarsi sulle sponde di Zancle per bagnare le sue membra in quelle acque.

Jacopo Chimenti – Glauco e Scilla (1620 ca.)

La vide, un giorno, Glauco, figlio di Poseidone che, con passato di mortale, era, adesso, un mostro marino, metà uomo e metà pesce: se ne innamorò perdutamente.
Scilla, tuttavia, provando repulsione per il nuovo pretendente, scappò in cima a una montagna.

 John William Waterhouse, Circe offre la coppa a Odisseo (1891)

Disperato, Glauco chiese aiuto a Circe affinché, con un suo filtro, lei lo aiutasse a conquistare il cuore dell’amata.
Circe, tuttavia, essendo lei stessa innamorata di Glauco, si offrì a lui; il mostro, prontamente, la rifiutò.

Circe Invidiosa – John William Waterhouse (1892)

La strega, accecata dalla gelosia, preparò una pozione malefica e la gettò nelle acque zanclee.

Subito dopo, Scilla si recò presso le coste siciliane a fare il suo consueto bagno, ma, appena il suo corpo toccò l’acqua, subì una tremenda trasformazione: accanto alle sue gambe, ne crebbero molte altre, dalla forma di serpenti; dal suo collo spuntarono sei teste di cane, con tre file di denti ognuna.

Fountain of Scylla – Castle of Champs sur Marne


Specchiandosi sulla superficie del mare, Scilla si vide: disgustata e impaurita dalla sua nuova foggia, andò a nascondersi per sempre nella cavità di uno scoglio, nella costa calabra.

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Lo sapevi che… | Messina fondatrice: oltre Reggio anche Milazzo e Termini Imerese

Questa settimana soffermeremo la nostra attenzione su altre due colonie greche che hanno avuto origine zanclea, dopo aver trattato la fondazione della città di Rhegion, attuale Reggio Calabria (clicca qui).

Si tratta di Himera (Termini Imerese) e Mylai (Milazzo), nate entrambe per volontà della città dello Stretto. 

Il controllo del traffico del Mediterraneo è appannaggio dunque di Zancle. Per assolvere al meglio a questo compito, fu necessario concentrarsi su quello che veniva definito dai greci come Chersōnesos, ovvero “penisola” (oltre alle già trattate coste calabre). Con questo nome venne indicato un lembo di terra a qualche decina di chilometri di distanza dal centro messinese, successivamente chiamato Mylai dopo la fondazione, avvenuta sempre ad opera di Zancle nel 716-15 a.C.

Himera fu fondata, invece, a metà VII secolo a.C. (649-48) da cittadini di Zancle e una delegazione di esuli espulsi da Siracusa, i Miletidi (che verosimilmente ebbero contatti con il Chersoneso appena citato mutandone il nome in Mylai). Si tratta di una subcolonia greca sul versante tirrenico immersa in un contesto molto particolare. Non è un caso, infatti, che la sua fondazione sia stata voluta esattamente nel cuore di un territorio fortemente influenzato e controllato dai punici per contrapporsi, quindi, alla loro espansione in Sicilia proprio a spese dei territori greci. Il caso più importante è rappresentato da Panormus (Palermo), controllata direttamente dai Cartaginesi e a pochi chilometri di distanza da Himera.

 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

Musti, D., Storia Greca. Linee di sviluppo dall’età micenea all’età romana, Laterza, Bari 2006.

La Torre, G.F., Sicilia e Magna Grecia. Archeologia della colonizzazione greca d’Occidente, Laterza, Bari 2011.

Gabba, E. – Vallet, G., La Sicilia antica. Indigeni, Fenici-Punici e Greci, 1980.

Musti, D., Strabone e la Magna Grecia: città e popoli dell’Italia antica, Esedra, 1994.

Vassallo, S., Himera città greca. Guida alla storia e ai monumenti, Regione Siciliana, Palermo 2005.

Paderni, S., I sifoni Barratina e Tre Pietre. Aspetti e problemi tecnico-idraulici dell’acquedotto Cornelio di Termini Imerese in Geologia dell’Ambiente n. 3/2017, Roma 2016.

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Lo sapevi che… | Zankle, la più antica Polis di Sicilia

Le prime tracce di frequentazione dell’area dello Stretto di Messina risalgono a migliaia di anni fa. Difatti, insediamenti indigeni sono presenti a Monte Ciccia e Monte Tidora, nonché in zone più pianeggianti come l’odierna Via Cesare Battisti o l’area su cui oggi sorge il Palacultura.

Necropoli del Bronzo Antico (XVIII – XV sec. a.C)
Is. 141 Via Cesare Battisti – Tomba 5
Sepoltura a Enchytrismòs: deposizione del corpo all’interno di grandi vasi contenitori (Pythos, in foto)

Ma fu soltanto con l’intensificarsi delle spedizioni da oriente che lo Stretto acquista un’importanza nevralgica all’interno delle nuove vie di comunicazione. Le popolazioni già presenti sul territorio non rappresentarono, però, un serio problema per chi veniva dalla penisola greca; difatti, le genti provenienti dalla Calcide riuscirono facilmente a insediarsi sul territorio e a fondare la nuova colonia Zancle (italianizzato da Zankle).
Il nome è di origine indigena (Sicula per la precisione), dunque lascia presagire contatti tra le popolazioni che ivi risiedevano e quelle provenienti da oriente. Ma fu soltanto nel 757 a.C. che la colonia iniziò ufficialmente la sua vita. La datazione è proposta dallo storico Eusebio e trova riscontro con i dati archeologici, seppure nel corso degli ultimi anni il dibattito sia ancora tutt’altro che concluso e propone, come antitesi, una datazione leggermente più recente (730 a.C.). Gli studiosi propendono per la datazione più antica in quanto sembrerebbe, secondo la tradizione letteraria, che le più antiche colonie greche d’Italia, quali Pitecussa e Cuma (la cui datazione è di qualche anno antecedente rispetto a quella della colonia siciliana), abbiano partecipato alla fondazione di Zancle insieme ai calcidesi. E in effetti risulta plausibile, considerando che, già dai primi contatti con il mondo miceneo, l’area dello Stretto era il primo stanziamento obbligato per far poi successivamente rotta verso le coste italiane o quelle della Sardegna. All’interno di queste rotte commerciali ricadeva anche Lipari e, più in generale, le isole Eolie, densamente popolate e in grado di influenzare e trasmettere i loro usi e costumi agli abitanti della Sicilia nord-orientale (ad esempio Mylai, Milazzo). Dunque il viaggiatore che dalla Grecia avesse dovuto raggiungere le coste campane non avrebbe potuto esimersi dal far scalo e rifornimenti a Zancle, tenendo conto di quelli che erano i mezzi e le risorse nonché le esigenze dei popoli di allora.


Confermata dunque la datazione al 757 a.C., il confronto con le realtà che sono nate successivamente è molto semplice. Zancle è la più antica colonia della sicilia e una delle più antiche della Magna Grecia, eccezion fatta per le già citate Cuma e Pitecussa a cui va a sommarsi la splendida Metaponto.
Neanche la potente Roma risulta così antica: la storiografia ha datato, infatti, al 21 Aprile 753 a.C. la sua fondazione ufficiale, di 4 anni più recente rispetto alla fondazione dell’odierna Messina.

 


Riferimenti bibliografici

Musti, D., Storia Greca. Linee di sviluppo dall’età micenea all’età romana, Laterza, Bari 2006.

La Torre, G.F., Sicilia e Magna Grecia. Archeologia della colonizzazione greca d’Occidente, Laterza, Bari 2011.

Carandini, A., La fondazione di Roma raccontata da Andrea Carandini, Laterza, Roma – Bari 2013.