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NEWS | Torna alla luce il mosaico pavimentale di Montorio (VR)

I lavori di scavo per la sostituzione delle condotte del gas a Montorio, in provincia di Verona, rivelano nuovi tesori. Risale a pochi giorni fa la scoperta di un mosaico pavimentale di una villa tardoantica, forse appartenente all’imperatore Teodorico. Detto il Grande, Teodorico (Pannonia, 454 – Ravenna, 30 agosto 526) è stato re degli Ostrogoti a partire dal 474 e sovrano del Regno ostrogoto in Italia dal 493. Teodorico è stato sovrano del primo vero regno romano-barbarico.

Scoperta del mosaico tardoantico

 

La scoperta

Come spiegato dal soprintendente dei beni archeologici e delle belle arti di Verona, Francesco Tinè, da anni a Montorio, frazione del veronese, stanno riemergendo in modo sparso mosaici, impianti termali e complessi residenziali.

Questo è il caso di un mosaico pavimentale tornato alla luce pochi giorni fa durante i lavori di scavo per la sostituzione delle condotte del gas. La ricchezza e l’estensione della pavimentazione, nonostante manchino riscontri epigrafici, fa pensare a una villa tardoantica risalente al IV/V secolo d. C.,  forse collegata all’imperatore Teodorico o a un suo collaboratore di alto rango. Successivamente tutte le informazioni raccolte, verranno organizzate in un’esposizione museale dedicata, in modo da valorizzare la maestosità di una villa, ancora in parte nascosta tra le case di Montorio.

Mosaico di Montorio
Prospettive turistiche 

Il presidente Stefano Casali ha ringraziato il gruppo Agsm Aim, il cui obiettivo principale è scoprire e riportare alla luce gli immensi tesori di cui Verona è ricca. Casali ha comunicato il suo impegno a studiare le scelte più opportune per rendere questi maestosi ritrovamenti fruibili e visibili a cittadini e turisti. Montorio è nota per i suoi mosaici romani ritrovati sin dal 1908 e conservati nel Museo Archeologico del Teatro Romano a Verona.

Museo Archeologico del Teatro Romano a Verona
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NEWS | A Bacoli (NA) riapre la Tomba di Agrippina

A Bacoli (NA) riapre la tomba di Agrippina, madre dell’imperatore Nerone. Fu la prima donna a governare, di fatto, l’impero ad interim durante i primi anni di regno del figlio, mostrando quasi con fierezza l’impietosa indole. Spietata, audace, accecata dalla smania di potere e, pertanto, macchiatasi di numerosi atti delittuosi al fine di conseguirlo e mantenerlo. L’odio, la violenza, la vendetta, accrescevano in lei sin dalla più tenera età, quando il dispotico prozio Tiberio le sterminò in maniera efferata la famiglia e la costrinse a contrarre matrimonio con il console dalla dubbia reputazione Enobarbo, dal quale ebbe Nerone.

Dev’essere stata proprio la personalità magnetica di Agrippina a spingere l’imperatore Claudio, sposato in terze nozze, a designare come erede al trono Nerone. Il rapporto tra madre e figlio, però, fu notoriamente conflittuale, al punto da risolversi in un matricidio di non facile riuscita. Sappiamo che Nerone invitò la madre ad una festa a Baia (NA) e ordinò di far affondare la nave che avrebbe dovuto riportare Agrippina ad Anzio. La schiava personale, anch’ella precipitata in mare e sperando in un celere salvataggio, cominciò a gridare ai marinai di essere Agrippina; quelli, complici di Nerone, la uccisero colpendola alla testa con i remi. Agrippina assistette alla scena e, allontanatasi a nuoto, venne tratta in salvo da alcuni pescatori che la condussero in una Villa nei pressi del Lago Lucrino. Nerone perseverò negli intenti e inviò alcuni sicari alla villa facendo consumare il delitto. È il 59 d.C. Secondo Tacito venne sepolta lungo la strada per Miseno, in una grande villa di epoca romana sul mare nella Marina di Bacoli. Finalmente quella villa rimasta chiusa per vent’anni verrà riaperta al pubblico e, tra i suoi resti, si potrà rivivere tutto il fascino “macabre” dell’Augusta.

Agrippina
Giulia Agrippina Augusta

Ventrem feri!” (“Colpisci il ventre!”), gridò Agrippina ai suoi assassini porgendo il ventre.

 

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NEWS | Il MiC acquisirà la Villa dei Mosaici dei Tritoni (RM)

Il Ministero della Cultura acquisirà la Villa dei Mosaici dei Tritoni (RM). Si tratta di un casale di età medievale edificato sui resti di una villa con terme di epoca romana. Sono ancora visibili una cisterna e i preziosi mosaici con scene marine e tritoni. 

tritoni
I famosi mosaici della Villa

L’edificio, situato all’altezza del Quo Vadis sull’Appia Antica, sarà acquisito in prelazione per un milione e 750 mila euro. Arriva l’ok del ministro Dario Franceschini. Il Segretario generale del Ministero della Cultura, Salvo Nastasi, ha invitato la direzione generale del MiC a confermare alla direzione del Parco archeologico dell’Appia Antica la disponibilità delle risorse economiche necessarie all’esercizio della prelazione sull’immobile. 

Parco archeologico dell’Appia Antica (RM)

il casale medievale, sottoposto a vincolo archeologico dal 1980, era stato messo in vendita nel 2014 con una base d’asta di 5 milioni e 250 mila euro. Non furono, tuttavia, presentate offerte.