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NEWS | A Luni (SP) il museo archeologico si racconta online

Il Museo archeologico di Luni dà il via, giovedì 25 marzo, al ciclo di incontri online per raccontare la storia del Museo. Sono previsti nove appuntamenti per scoprire la storia di Luni e del territorio attraverso una serie di oggetti selezionati.

Il ciclo di webinar coincide con il riallestimento della sede museale. A presentare gli incontri saranno studiosi ed esperti che, partendo da alcuni reperti presenti in museo, ricostruiranno la storia del territorio della colonia romana di Luna. Un viaggio nel tempo in cui gli oggetti archeologici raccontano i grandi cambiamenti nel corso dei secoli. Partendo dalla Preistoria per arrivare ai restauri più recenti, saranno presi in esame, tra gli altri, il contrafforte delle mura tarde, il frontone del tempio della dea Luna, la copia dell’Artemide Braschi, il Casale Gropallo.

Luni
Locandina evento

 

Programma

Tutti gli appuntamenti sono attualmente previsti alle ore 16:30. Sarà possibile prenotare la partecipazione all’incontro tramite il sito del Museo di Luni e della Direzione Regionale Musei Liguria, a questo link.

25 marzo 2021 – ore 16.30
‘LUNI’ PREISTORICA
La frequentazione preistorica nella piana lunense, a cura di Antonella Traverso

8 aprile 2021 – ore 16.30
IL PAESAGGIO TRA TERRA E MARE
La ricostruzione paleo-ambientale della piana lunense, a cura di Alessandro Chelli, Marta Pappalardo;

22 aprile 2021 – ore 16.30
AMEGLIA: EMPORIO DEI LIGURI TRA CELTI E ETRUSCHI
Le sepolture Liguri di Ameglia, a cura di Anna Maria Durante;

5 maggio 2021 – ore 16.30
LA CITTA’ DI LUNA
La fondazione della colonia, a cura di Lucia Gervasini;

29 maggio 2021 – ore 16.30
LA CITTA’ DI MARMO
Statue onorarie e luoghi di rappresentanza, a cura di Matteo Cadario e Giuseppina Legrottaglie;

15 settembre 2021 – ore 16.30
LUNI MEDIEVALE
Nuovi dati archeologici fra Tarda Antichità e Altomedioevo, a cura di Aurora Cagnana;

29 settembre 2021 – ore 16.30
LA LUNA RITROVATA
La riscoperta di Luni nell’Ottocento, a cura di Marcella Mancusi;

13 ottobre 2021 – ore 16.30
LUNI IN RESTAURO

Racconti dal backstage, a cura di Mauro Stallone;

26 ottobre 2021 – ore 16.30
VERSO IL NUOVO MUSEO
Il progetto del nuovo allestimento, a cura di Antonella Traverso e Marcella Mancusi;

Le registrazioni degli incontri saranno poi pubblicate sul sito web del museo.

In copertina Anfiteatro romano di Luni (Credit: Il Corriere della Sera).

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NEWS | A Genova nascerà MEI, il Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana

Con un’apertura auspicata per il 2022, sono iniziati i lavori di adeguamento della sede scelta per accogliere la nuova realtà museale. MEI, il Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana avrà la sua sede in un edificio antico, Commenda di Pré, nel centro storico di Genova, a due passi dal mare. La scelta della sede non è casuale; si tratta di un edificio che aveva la funzione di stazione marittima sulle rotte della Terrasanta, crocevia di pellegrini ed ospedale per questi, prima, e per gli indigenti, poi.

Francesco Buonfantino, capo progettista del MEI, sottolinea dunque l’importanza della sede prescelta. “Per un museo del genere – dice – è più stimolante lavorare in uno spazio dove ogni pietra parla di memoria, che in un edificio ex novo. In questo monumento è stratificata la nostra memoria. Il nostro obiettivo è costruire una casa della memoria collettiva e di Genova. Studiando l’antico edificio da cui partivano i pellegrini per la Terra Santa, ci siamo soffermati sul periodo dal 1870 al 1970; ebbene, in questo lasso di tempo qui transitarono quasi 27 milioni di persone, 27 milioni di storie”.

Il progetto del MEI

Si vuol disporre il Museo su tre piani, a seguito di un adeguamento funzionale e tecnologico. Il progetto sarà realizzato grazie ad un importo di circa 5,3 milioni di euro. Di questi 300mila arrivano dalla Fondazione San Paolo per la progettazione, 3 milioni dal MiBACT e altri 2 milioni dal Patto per Genova, siglato tra Comune e Governo.

Ci sarà un allestimento dinamico proprio perché l’emigrazione è un processo in continua evoluzione – spiega Buonfantino. Non violenteremo queste mura con le nostre tecnologie, ma faremo sì che il viaggio prosegua anche in futuro”. Le diverse “stazioni” che comporranno il percorso potranno “parlare” in modo diverso a seconda dell’interlocutore che si avvicinerà. Il tutto è possibile grazie ad un meccanismo di registrazione all’ingresso che permetterà di calibrare lingue, storie e documenti in base alla specifica persona che sta compiendo il percorso. Marco Bucci, sindaco di Genova, anche lui “emigrato” per 22 anni negli Stati uniti, dice che il MEI sarà “il museo che parlerà più lingue in assoluto e permetterà di essere molto vicini all’esperienza del migrante”.

MEI
Rendering del futuro Museo (©Comune di Genova)

Il percorso espositivo è pensato per far calare il visitatore nei panni di chi è partito, attraverso le storie, le motivazioni della partenza e i simboli dei viaggi degli emigranti.  Protagonista sarà un vasto archivio di autobiografie, diari, lettere, fotografie, giornali, canti e musiche che accompagnavano gli emigranti.

La “Sala del Mondo”

Dell’allestimento farà parte la “Sala del mondo”, un grande planetario per raccontare che gli italiani non partirono solo verso USA, America Latina e Australia, ma verso tutto il mondo. E ci saranno anche teatri a 360° per i dibattiti immersivi sull’emigrazione e la ludoteca per i più piccoli. Uno degli elementi principali sarà il “Memoriale dell’emigrazione”: un planisfero posto in alto da cui pendono fili rossi, simbolo del sangue versato dai tanti emigrati protagonisti di tragedie.

Il prossimo anno, in occasione dell’inaugurazione, si vorrebbe invitare anche Jill Biden, first lady degli Stati Uniti, che ha origini italiane. Il cognome da ragazza, Jacobs, ha in Giacoppo le sue origini italiane; è stato poi anglicizzato dal nonno di Jill, Gaetano Giacoppo, originario di Gesso (ME).

Registro immigrati con famiglia Giacoppo