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Accadde oggi

21 dic. 475 a.C.: ai piedi del Vesuvio nasce Neapolis (Napoli)

L’evento 

Il 21 dicembre 475 a.C. i cumani fondarono la città di Neapolis, l’odierna Napoli. Ogni anno durante questa data si festeggia la nascita di una delle città d’arte più affascinanti d’Italia. Nonostante si tratti di una datazione puramente simbolica, gli storici si trovano abbastanza concordi nel far oscillare la fondazione di Neapolis tra il 21 dicembre del 475 e quello del 450 a.C. 

La leggenda  

Come per ogni fondazione di città che si rispetti, si possono leggere di solito due versioni: quella storica e quella mitica. Se ci si attiene alla leggenda, infatti, il  corpo della sirena Partenope avrebbe creato Napoli. Omero cita il mito nel III canto dell’Odissea: Partenope si sarebbe tolta la vita a causa del rifiuto di Ulisse, insensibile alla bellissima voce di queste creature. Il suo corpo, trascinato dalle onde, sarebbe arrivato alle foci del fiume Sebeto e una volta svanito, avrebbe dato vita alla città. Secondo un’altra versione, risalente al XIX secolo, la sirena era innamorata del centauro Vesuvio e Zeus li avrebbe separati; costui, invaghito a sua volta di Partenope, trasformò il centauro in un vulcano (da qui la nascita del Vesuvio); la donna, affranta dal dolore si suicidò e il corpo arrivò ai piedi del vulcano per permettere ai due amati di ricongiungersi. Infatti, la città sorge proprio ai piedi del Vesuvio. C’è una terza versione che vuole Partenope come principessa di una colonia della Magna Grecia. La leggenda sta molto a cuore dei napoletani, tant’è che ogni anno viene celebrata la mitica fondatrice attraverso una fiaccolata. 

La statua della sirena Partenope al centro della piazza Sannazaro (immagine da fondoambiente.it)

La storia 

Nella realtà, gli oligarchi cumani nell’VIII secolo, dopo essere stati scacciati da Cuma (una delle più importanti colonie della Magna Grecia), a seguito dell’insediamento del tiranno Aristodemo, fondarono Partenope. Questi coloni, dunque, diedero vita sulla collina di Pizzofalcone ad un agglomerato di case, Palepolis (antica città). A causa dei contrasti con gli Etruschi, altro grande popolo che abitò l’Italia centrale, scoppiò una guerra per il controllo della Campania. A questo punto si decise di rafforzare Palepolis, dotandola di una cinta muraria e potenziandola fino a diventare, nel VI secolo, una delle città più influenti. Questa rinacque col nome di Neapolis (Nuova città) tra il 475 e il 450 a.C., poiché sorse giustapposta alla vecchia. La scelta del giorno 21 dicembre, ovvero il solstizio d’inverno, è significativa perché gli antichi sceglievano giorni con ricorrenze astrali come questa per porre la prima pietra di una città. 

Il Vesuvio (immagine da Campania.info)

Neapolis 

La colonia ebbe un’acropoli,  un’agorà e  una necropoli. Ben presto sostituì Cuma a livello culturale, commerciale e strategico, arrivando a dominare il Golfo di Napoli. Neapolis era un porto sicuro per i commerci con la Spagna, le Baleari e la Sardegna. Nel 326 a.C., come conseguenza di atti ostili nei confronti dei romani residenti nell’Agro campano, i romani conquistarono la città. In età romana fu sempre una città importante che mantenne le proprie libertà, com’era usanza di Roma. Nel 79 d.C. subì ingenti danni a seguito dell’eruzione del Vesuvio, che distrusse Pompei e Ercolano. Durante l’età medievale, divenne un ducato autonomo bizantino. Nel Rinascimento fu sede di una delle corti più influenti d’Europa per poi essere nominata la capitale del Regno di Napoli fino al XVIII secolo, quando diventò capitale del Regno delle Due Sicilie

Veduta di Neapolis (immagine da lacooltura.com)
Piazza del Plebiscito, Napoli (immagine da italia.it)
L’importanza della città 

Napoli, oltre ad essere un influente porto greco, è un simbolo della cultura classica su cui si basa quella italiana. Napoli è sede della prima università ad essere nata per mano dello “stato” e ospita la più antica università di studi orientali, l’Orientale. Non solo: Napoli è stata anche una delle corti più sviluppate durante l’Illuminismo; la corte napoletana, difatti, portò avanti una monarchia illuminata, diventando uno dei centri più importanti di diffusione della cultura durante il Secolo dei Lumi. Il Centro storico e la famosa pizza napoletana sono Patrimoni dell’umanità UNESCO a partire dal 1995. I turisti scelgono la città partenopea anche solo per avere un assaggio dell’alimento più diffuso al mondo. Nel 1997 le zone circostanti al Vesuvio vennero nominate riserve mondiali della biosfera. 

La famosa pizza napoletana (immagine via web)
Il palazzo reale risalente al XVII secolo, ubicato presso Piazza Plebiscito (immagine d’archivio)

 

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NEWS | Ercolano restituisce nuovi resti delle vittime del Vesuvio

Gli archeologi hanno effettuato una nuova scoperta, un nuovo “fuggiasco” a Ercolano mutilato dall’eruzione del Vesuvio del 79 d. C.

La scoperta

I resti sono stati trovati sulla spiaggia della cittadina; qui, nell’ultima campagna di scavi degli anni ’90, vennero riportati alla luce nei magazzini più di 300 fuggiaschi che avevano cercato riparo nell’attesa di essere portati in salvo dalla flotta di Plinio il Vecchio.

I resti del “fuggiasco” da poco scoperti

I resti dell’uomo, un maschio di età matura sono stati trovati alla base del muro di pietra lavica che oggi chiude l’antico fronte a mare. Era riverso con la testa all’indietro in direzione del mare e circondato da pesanti legni carbonizzati, persino la trave di un tetto che potrebbe avergli sfondato la testa.

Le teorie sull’individuo
Il direttore del Parco di Ercolano, Francesco Sirano, che analizza i nuovi resti

Gli archeologi del parco si sono subito interrogati sull’identità di questa nuova vittima e sul suo ruolo nelle ultime ore della città. Ad esempio Francesco Sirano ipotizza: “Potrebbe trattarsi di un soccorritore, un compagno dell’ufficiale di Plinio che negli anni ’80 era stato trovato ad una ventina di metri di distanza da questo punto, sempre sulla spiaggia… Oppure uno dei fuggiaschi, che si era allontanato dal gruppo per raggiungere il mare sperando di riuscire a imbarcarsi su una delle lance di salvataggio”. In aggiunta a questo alcune ipotesi porterebbero nella direzione che potesse essere di vedetta in attesa delle navi da soccorso.

Le parole del ministro Franceschini
Il ministro Dario Franceschini

Il ministro descrive così la scoperta da poco effettuata:

“La sensazionale scoperta dei resti di un fuggiasco nel sito archeologico di Ercolano è una bellissima notizia, innanzitutto perché il ritrovamento è dovuto alla ripresa in questo luogo, dopo quasi un trentennio, degli scavi scientifici condotti dal personale tecnico del ministero…”.

Franceschini pone l’attenzione sullo studio dei resti: “…Le affascinanti ipotesi intorno al mistero che circonda la morte di quest’ultima vittima ritrovata dell’eruzione del 79 d.C. sono ora nelle mani degli studiosi, che possono gioire per questo risultato dovuto anche al sostegno del Packard Humanities Institute”.

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NEWS | Premio Nazionale “Cesare Filangieri”: tutte le info per partecipare

È tutto pronto per il Premio Nazionale “Cesare Filangieri”, concorso di poesia e fotografia completamente gratuito, organizzato dalla Cappella dei Principi Filangieri di Napoli con il Comune di Cercola, il Comune di Napoli e l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio.

Le tracce della sezione di poesia
  • “Sogni senza voce”;
  • “Il Vesuvio. Il gigante che abbraccia la città”.

È possibile partecipare con un massimo di due poesie.

Le tracce della sezione di fotografia
  • “Love art, Street Art!”;
  • “Antichità insanguinate. Crimini contro il patrimonio culturale”.

Per la sezione di fotografia varrà il voto della giuria, ma anche i like ricevuti su Facebook e si può partecipare con un massimo di tre fotografie.

In palio ci sono shopping card Amazon da 50 euro, trofei e riconoscimenti di merito.

Come partecipare

Per partecipare si consiglia di consultare il sito del Premio a questo link e il bando. Poesie e foto devono essere inviate all’indirizzo email elaborati@premiofilangieri.it. Per informazioni scrivere a info@premiofilangieri.it.

Date sfogo alla vostra arte, avete tempo fino al 31 luglio 2021!

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NEWS | Riapre il Parco di Pompei con il “Laboratorio per il paesaggio vesuviano”

Il Parco archeologico di Pompei ha riaperto il 27 aprile 2021 nelle modalità già attuate precedentemente. Accesso consentito dal martedì alla domenica tra le 9.00 e le 19.00 (ultimo ingresso alle 17.30) e con unico giorno di chiusura il lunedì, fino al 7 giugno 2021. Sabato e domenica l’ingresso avviene solo con prenotazione online tramite il sito di TicketOne. Lapp MyPompeii ha il compito di facilitare la visita che, dal varco di Piazza Anfiteatro, prosegue fino a Piazza Esedra.

A Pompei è possibile visitare tutti i siti: la Palestra grande, l’Anfiteatro, i Praedia di Giulia Felici, le domus di via dell’Abbondanza. Inoltre, si può accedere anche alla necropoli di Porta Nocera, all’Orto dei Fuggiaschi, al Foro Triangolare e all’area dei teatri; nonché al foro con gli edifici pubblici e religiosi, allo spazio esterno delle Terme Stabiane e infine alla Casa di Leda e il Cigno. Si può visitare anche la mostra Venustas. Grazie e Bellezza a Pompei. Si consiglia anche una visita all’Antiquarium di Pompei con il nuovo allestimento, da poco inaugurato.

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I primi visitatori del Parco archeologico di Pompei alla riapertura (foto: Parco archeologico di Pompei)

Il “Laboratorio per il paesaggio vesuviano”

Partirà a breve il Laboratorio per il paesaggio vesuviano. Si tratta di un progetto che vede la collaborazione tra i Parchi archeologici di Pompei ed Ercolano, l’Area archeologica di Torre Annunziata e l’”Unità Grande Pompei e gli istituti scolastici dell’area vesuviana. L’obiettivo è quello di avvicinare i giovani al patrimonio culturale, cercando di sviluppare e accrescere in loro il senso di appartenenza e di identità al territorio. Il tutto è svolto nel solco della Convenzione di Faro, che promuove la cultura come strumento di coinvolgimento e sviluppo locale, nell’idea di quella che dovrebbe essere una heritage community.

Si avvieranno quindi iniziative culturali e progetti didattici da svolgere con gli studenti delle scuole nel corso dell’anno scolastico. Gli eventi termineranno con un festival finale in cui saranno previsti anche spettacoli, concerti, mostre archeologiche e artistiche da svolgere tra Pompei, Ercolano e gli altri siti archeologici dell’area vesuviana. In questo modo i ragazzi potranno capire quali sono le varie professionalità che agiscono nel settore culturale e artistico. Il tutto sarà fruibile ai visitatori.

Le strade di Pompei alla riapertura (foto: Parco archeologico di Pompei)
Le parole delle figure coinvolte

«Il messaggio che vogliamo trasmettere a bambini e ragazzi della Buffer Zone è che vivono in un territorio eccezionale grazie al suo patrimonio e alla sua storia e che la cultura, per avere un futuro, ha bisogno di loro». Così ha dichiarato Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Pompei (clicca qui per leggere l’intervista al direttore Zuchtriegel). «Vogliamo offrire ai bambini e ai ragazzi della Buffer Zone un’opportunità di essere protagonisti in progetti culturali che a tutti gli effetti rientreranno nella programmazione culturale del Parco, per farli sentire parte di un comprensorio unico al mondo quale quello del paesaggio vesuviano intorno ai siti sepolti dall’eruzione del 79 d.C. e dal 1997 iscritti alla lista del patrimonio UNESCO».

Anche Francesco Sirano, direttore del Parco archeologico di Ercolano, ha espresso la sua partecipazione: «Crediamo fortemente nella rete con le scuole, i giovani rappresentano il nostro futuro e va coltivato in loro l’amore per il proprio territorio che deve esprimersi nei modi più liberi e innovativi possibili». 

«Esprimo grande soddisfazione per la firma di questo protocollo di intesa. Ci accingiamo a mettere in campo trasversalità significative per valorizzare territori ricchi di storia e di cultura e competenze formative». Ha dichiarato così Luisa Franzese, direttore generale dell’USR per la Campania, e continua: «L’orizzonte ampio di questa iniziativa è l’educazione alla bellezza e alla sensibilità. Vogliamo creare un ponte tra il territorio in cui vivono e le famiglie e i ragazzi delle nostre scuole, partendo dalla consapevolezza che i parchi archeologici non sono dei musei a cielo aperto, siti di una cultura senza più vita, ma luoghi di umanità».

Il “Laboratorio del paesaggio vesuviano” con le scuole secondarie

Immagine di copertina: foto di Made in Pompei.

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NEWS | Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, al via anche il virtual tour

Il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano (MAV) è uno spazio museale unico e all’avanguardia nel settore dei percorsi interattivi. Il Museo offre una vera e propria immersione nel passato, catapultando il visitatore nella vita quotidiana di Pompei ed Ercolano prima dell’eruzione del 79 d.C.

Ercolano, ricostruzione Terme del Foro (© MAV)

Da lunedì 25 gennaio 2021 ha riaperto in sicurezza: aperture dal lunedì al venerdì e con la chiusura prevista, come da decreto, per sabato e domenica. Il 27 gennaio, inoltre, in occasione della Giornata della memoria, il MAV ha inaugurato l’installazione Die Neue Bewegung dell’artista napoletano Christian Leperino. Quest’ultima sarà in esposizione fino al 12 febbraio 2021.

Il Museo Archeologico Virtuale

Il Museo Archeologico Virtuale è collocato nei pressi degli scavi archeologici dell’antica Herculaneum, ed è uno dei centri più all’avanguardia in Italia per cultura e tecnologia applicata ai Beni Culturali. La visita virtuale si avvale dell’uso della tecnologia dell’ultima versione  Mav 5.0 – Virtual multiReality.
Attraverso un percorso virtuale e interattivo, il visitatore potrà camminare tra le stradine di Pompei ed Ercolano, visitarne le abitazioni, i cortili e vederne gli antichi colori.

Pompei, ricostruzione della Casa del Poeta Tragico (© Museo Archeologico Virtuale)

 

Ci sono oltre settanta installazioni multimediali, tutte validate scientificamente. Esse restituiscono vita e splendore alle principali aree archeologiche di Pompei ed Ercolano, ma anche di Baia, Stabia e Capri.

Un luogo da visitare in completa sicurezza durante tutto l’arco della settimana, come auspica il Presidente della Fondazione C.I.V.E.S – MAV di Ercolano, Luigi Vicinanza. La visita a un museo è cibo per la mente – dice il Presidente Vicinanza. – In particolare se il museo, come nel caso del MAV, offre un menù digitale di alto livello. Riapriamo con una novità, contributo concreto alla ripresa delle attività culturali di Ercolano e dell’area vesuviana: una video-installazione realizzata da Christian Leperino in occasione del giorno della memoria. Impegno civile, arte contemporanea e cultura digitale coniugate nello stesso luogo, perché il MAV è un museo vivo. Auspichiamo inoltre che il governo autorizzi quanto prima le riaperture dei musei anche nei fine settimana; è contraddittorio infatti negare la frequentazione di una struttura museale di sabato o di domenica, i luoghi pubblici più sicuri e controllati che ci siano.

I virtual tour del MAV

Una delle iniziative proposte dal MAV, in attesa di riprendere con la consueta affluenza, consiste, invece, nella messa a disposizione di tour virtuali. Sarà possibile visitare il MAV comodamente da casa da lunedì 1 febbraio, su prenotazione, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì. I Virtual Tour interattivi costituiscono un vero e proprio viaggio nella memoria, con la compagnia di una guida che interagirà con i visitatori. Le visite virtuali si terranno su piattaforma Zoom, con una durata di 60 minuti per i gruppi e di 90 minuti per la visita individuale.

Pompei, ricostruzione della Casa del Fauno (© ANSA)

La visita virtuale prevede quattro tappe.

La prima parte concentra l’attenzione del visitatore sui luoghi pubblici delle città: dal Teatro di Ercolano alle Terme, dal Foro di Pompei, cuore della vita quotidiana della città, fino alla palestra della Schola Armaturarum, crollata nel 2012.

Il fulcro della seconda parte è costituito dalla Domus pompeiana. Sarà possibile “entrare”, tra le altre, nella Casa del Poeta Tragico, nella Casa del Labirinto e nella Casa del Fauno.

La pittura pompeiana ed ercolanense sarà, invece, protagonista della terza parte.

La quarta parte del viaggio sarà invece dedicata alla Villa dei Papiri, la cui ricostruzione virtuale è un grande attrattore del MAV, in quanto la Villa si estende sotto l’attuale centro abitato di Ercolano, a circa trenta metri di profondità, e arriva fino al mare. Dal suo scavo, oltre alla straordinaria raccolta di opere d’arte, è stato possibile riportare alla luce una ingente biblioteca di papiri con testi greci e latini.

Al termine del percorso il visitatore potrà assistere alla ricostruzione dell’eruzione del Vesuvio, raccontata in un docu-film con la voce dell’attore Mariano Rigillo e ricostruita con la consulenza dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

L’importanza di un approccio virtuale

Il Mav – dice Luigi Vicinanza – è un museo vivo. Le visite guidate virtuali aiutano gli insegnanti ad affrontare i problemi della didattica in epoca Covid. Se le gite scolastiche sono ancora proibite, gli studenti di ogni età possono “entrare” direttamente da casa o dalle loro aule nello splendore delle antiche città vesuviane, Pompei ed Ercolano. Il Mav con questa iniziativa contribuisce all’ulteriore crescita della cultura digitale della nazione.

È possibile prenotare la visita virtuale (individuale o di gruppo) a questo link.

Per le visite in presenza, invece, basta seguire le istruzioni per la prenotazione a questo link.

 

 

 

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NEWS | Scoperte sepolture dell’antica Stabiae: la storia post eruzione

Durante i lavori di ristrutturazione di Palazzo Farnese (NA), a pochi metri dall’atrio, è riemersa la storia post eruzione con delle sepolture. Ci troviamo a Castellammare di Stabia (NA) dove, al di sotto della pavimentazione della sede comunale, sono riaffiorate delle tombe probabilmente appartenenti agli abitanti che ripopolarono l’antica Stabiae

Grazie a queste nuove scoperte, gli studiosi potranno ricostruire la storia del territorio di Stabia, ripopolato dai Romani dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d. C., e dei suoi nuovi antichi abitanti. Nelle zone limitrofe è già nota una necropoli alla quale potrebbero ricollegarsi almeno tre sepolture. 

“Le operazioni di scavo confermano ancora una volta quanto il nostro territorio sia ricco di bellezza e di Storia; come già aveva intuito Libero d’Orsi e testimoniato il Museo Archeologico di Palazzo Reale di Quisisana a lui dedicato” – commenta su Facebook di Gaetano Cimmino, sindaco di Castellammare (NA).

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ARCHEOLOGIA | I papiri carbonizzati di Ercolano tornano leggibili

I papiri di Ercolano sono un corpus di oltre 1 800 papiri rinvenuti nella cosiddetta Villa dei Papiri a Ercolano nel XVIII secolo, carbonizzati dalla nota eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. 

Leggere i papiri carbonizzati è un’impresa oggi possibile grazie a tecnologie non invasive messe a sistema da un team internazionale coordinato da Graziano Ranocchia dell’Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee del Consiglio nazionale delle ricerche. Il gruppo di lavoro è infatti approdato alla decifrazione del testo greco nascosto sul verso della celebre Storia dell’Accademia (PHerc. 1691/1021) di Filodemo di Gadara (110-40 a.C.), uno dei tanti rotoli conservati dalle ceneri del Vesuvio, nonché parte di un’opera più ampia intitolata Rassegna dei Filosofi, la più antica storia della filosofia greca in nostro possesso.

Tale ricerca, pubblicata in Science Advances, è frutto della sinergia di competenze e discipline differenti ed è stata condotta da personale di Iliesi e Nanotec del Cnr, del Cnrs/Museo di Storia Naturale di Parigi e Dipartimento di fisica della ‘Sapienza’ di Roma.