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NEWS | Verona, l’Arena lancia un progetto di fundraising

Un importante progetto di Fundraising e Corporate Membership nasce per potenziare una delle istituzioni cardine dell’economia e della cultura della città di Verona e del suo territorio.

È ormai evidente a tutti che la pandemia da Covid-19 nell’ultimo anno ha inciso profondamente sull’economia, sul clima psicologico e sulle aspettative verso il futuro delle attività artistiche. In tal senso, Fondazione Arena di Verona ha lavorato con determinazione per confermare il suo ruolo di faro della Città e luce di speranza per i suoi concittadini. Nonostante la situazione attuale che coinvolge l’Europa tutta, Fondazione Arena non ha rinunciato alla sua stagione lirica estiva 2021, confermandone per intero le sue date, i suoi titoli e i suoi straordinari cast, seppur presentando diversi ma più tecnologici allestimenti scenografici e disegnando per il Teatro Filarmonico una stagione artistica basata anche su titoli rari, di grande spessore artistico-musicale ed affidati a cast di alto profilo. La Stagione Artistica 2021 è stata seguita in streaming in tutto il mondo con oltre 184.000 views su YouTube (per un totale di quasi 12.000 ore) e quasi 6.000 spettatori collegato sulla nuova webTV inaugurata lo scorso autunno. 

#iosonolarena, il motto del fundraising

Nell’ambito della grande campagna di Art Bonus #iosonolarena, ecco dunque l’iniziativa “67 Colonne per l’Arena di Verona, creata appositamente per rafforzare il rapporto economico tra Fondazione Arena con Verona e il suo territorio, in un appello che si rivolge a privati e aziende, uniti dall’obiettivo comune di sostenere Fondazione Arena in virtù del suo ruolo centrale nella storia, nella cultura e nell’economia del territorio. L’Art Bonus, attraverso la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale e artistico, costituisce una fondamentale chiave di rilancio economico per il territorio veronese; l’obiettivo è incrementare il dato del 2020, pari a € 1.960.700, con un contributo di minimo un milione, per dare quel segnale di ripartenza così fortemente atteso.

“L’Arena è il gioiello della nostra città, il tempio della musica a livello internazionale, il biglietto da visita di Verona nel mondo, e questo è il momento storico per scendere tutti in campo al suo fianco – afferma il Sindaco di Verona Federico Sboarina, Presidente di Fondazione Arena -. Oggi, per la chiamata alle armi di ogni singolo cittadino, ricordo il terremoto del 1117, che ha distrutto l’anello esterno lasciando in piedi solo l’ala che ci caratterizza. Un analogo scossone lo stiamo vivendo adesso, siamo nella fase della ripartenza dalla crisi economica e la nostra Arena deve esserne il simbolo mondiale. Serve un’accelerazione che diamo con il progetto 67 colonne, proprio quelle distrutte dal sisma. Prima ancora che del mondo intero, l’Arena è il patrimonio che ogni veronese orgogliosamente sente suo, perciò abbiamo ideato questa occasione di fundraising aperta a tutti. Grazie a questo meccanismo e all’Art Bonus, tutte le categorie economiche potranno abbracciare e sostenere la più importante realtà culturale scaligera. Senza contare che da qui parte un segnale nazionale e internazionale di ripartenza della cultura e degli spettacoli. È proprio nei grandi momenti di difficoltà che emerge la nostra capacità di fare squadra e di unirci attorno ad un unico grande obiettivo. Serve il contributo, grande o piccolo, di tutti. Insieme possiamo ricostruire virtualmente le 67 colonne esterne dell’Arena, un’operazione che avrà una ricaduta importante per tutto il territorio e per la nostra economia che è pronta per essere rimessa in moto velocemente”.

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©Fondazione Arena di Verona
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NEWS | Apre al pubblico l’area archeologica di via San Cosimo (Verona)

La Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e l’associazione culturale Archeonaute hanno presentato l’accordo. L’intesa ha l’obiettivo di valorizzare l’area archeologica di via San Cosimo 3 a Verona, rendendola finalmente fruibile al pubblico. Precedentemente l’acceso al sito era consentito esclusivamente con l’autorizzazione della Soprintendenza e dell’Istituto Suore Figlie di Gesù, sotto il quale è collocato.

L’area archeologica sarà aperta tutte le settimane gratuitamente con visite guidate, attività didattiche e servizi di prenotazione gestiti dell’associazione Archeonaute. Inoltre, l’apertura dell’area archeologica vedrà anche il supporto di pannelli illustrativi.

Via San Cosimo
Pannello illustrativo della Domus romana di via San Cosimo (fonte: Soprintendenza per Verona, Rovigo e Vicenza)

La storia dell’area sotterranea di Via San Cosimo

Il sito archeologico ha un significativo valore storico per la ricostruzione topografica dell’antica Verona. Infatti, i resti, in ottimo stato di conservazione, permettono di comprendere come erano costruite le mura romane della città. La storia di questo diamante sotterraneo dell’Archeologia ha inizio nell’età municipale romana (metà I sec. a.C.). Difatti, al suo interno, è conservata anche la porzione di una ricca domus romana, con i suoi pavimenti mosaicati e affreschi parietali.

Via San Cosimo
Mosaico a nido d’ape della Domus di via San Cosimo (fonte: Soprintendenza per Verona, Rovigo e Vicenza)

 

La città vide dei mutamenti durante il Medioevo: le mura primarie furono dotate di speroni e torri difensive. Inoltre, Re Teodorico fece costruire una cinta muraria secondaria con materiali di reimpiego da edifici romani. Le nuove mura sono tutt’ora visibili a 10 metri dalle mura originarie, al loro interno si notano i blocchi di spoglio: sui più visibili corrono due epigrafi romane capovolte.

La cinta muraria secondaria di Re Teodorico (fonte: Soprintendenza per Verona, Rovigo e Vicenza)

Il sito fu scoperto nel 1971 durante dei lavori di servizio, gli scavi furono eseguiti dall’allora Soprintendenza alle Antichità di Venezia. Da oggi diventerà un percorso archeologico.

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NEWS | Scoperta una sepoltura nell’Arena di Verona

La scoperta è avvenuta durante i lavori di restauro nell’arcovolo 31 dell’Arena. Si tratta di una sepoltura in fossa semplice contenente uno scheletro in ottime condizioni di conservazione.

Dalle analisi preliminari effettuate sullo scavo, gli archeologi hanno stabilito che si tratta dello scheletro di una donna, deposta con le braccia conserte sul petto. Le ossa verranno portate in laboratorio, dove analisi più dettagliate potranno stabilire l’età della donna al momento della morte, le sue condizioni di salute e stile di vita. La datazione stratigrafica colloca la sepoltura tra il III e VI secolo d. C.

Sul posto anche il Sindaco di Verona

Il primo cittadino, Federico Sboarina, ha mostrato grande entusiasmo e interesse per il ritrovamento, che ha subito voluto visitarlo di persona. Ad accompagnarlo, l’archeologa Brunella Bruno, l’assessore ai lavori pubblici Luca Zanotto, il soprintendente Vincenzo Tinè e l’antropologa Irene Dori.  

Ora è il tempo delle analisi approfondite – dice il sindaco –  dopodiché sarà valutata la modalità migliore per valorizzare questo reperto e la sua collocazione, che potrebbe arricchire il percorso museale all’interno dell’anfiteatro che prenderà forma alla fine del cantiere.

Una scoperta eccezionale, ma non l’unica

Già nel 2014, proprio l’Arena di Verona aveva  restituito altre sepolture, sempre collocate negli arcovoli di accesso all’arena. Si tratta di sepolture altomedievali, datate tra il VII e il IX secolo. La presenza di sepolture nei monumenti e nelle strutture pubbliche in disuso, fra l’età tardoantica e altomedioevale, è un fenomeno ormai ben noto in numerosi centri urbani e nella stessa Verona. «Basti pensare alle sepolture impiantatesi alla metà del IV secolo nell’area del Teatro Romano e in molti altri siti. L’occupazione funeraria, in questo arco di tempo, caratterizzò anche altri anfiteatri, tra cui il Colosseo», dice la dottoressa Brunella Bruno, che dopo le sepolture del 2014 è tornata a occuparsi anche di quella scoperta nei giorni scorsi.