NEWS | Neanderthal in Piemonte, le grandi scoperte di Vercelli
Una conferenza sul Piemonte preistorico e sull’occupazione neanderthaliana di più di 300 mila anni fa è prevista per domani, sabato 17 ottobre, al Museo Archeologico della Città di Vercelli (MAC).
Gli scavi che stanno scrivendo la storia dell’evoluzione umana
Interverrà Marta Arzarello, docente di Metodologie per la ricerca archeologica all’Università di Ferrara, nonché direttrice della campagna di scavo nella Grotta della Ciota Ciara e Belvedere Riparo (Borgosesia, VC) condotta dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo.
Il sito di Grotta della Ciota Ciara (VC) ha quest’anno riportato in luce diversi reperti osteologici: due denti, un canino e un molare inferiore, un osso occipitale (parte della porzione posteriore del cranio) e un secondo incisivo inferiore, probabilmente appartenente ad un adulto.
“Questi nuovi resti rappresentano alcuni dei reperti in assoluto più antichi dell’homo neanderthalensis e fanno della Ciota Ciara un sito fondamentale per la ricostruzione del popolamento preistorico dell’Italia del Nord Ovest” – commenta Marta Arzarello. “I dati emersi – prosegue la professoressa – permettono di affermare che la grotta sia stata utilizzata in una prima fase solo come rifugio di caccia, poi per occupazioni più lunghe, probabilmente stagionali, ed infine per un’ultima occupazione di breve durata. L’uomo preistorico ha sfruttato le rocce locali per la produzione di strumenti e ha cacciato le specie presenti nell’area, il cervo, il cinghiale, il camoscio e il rinoceronte. In alcuni casi ha raccolto delle materie prime di migliore qualità più distanti dal sito e ha portato alla Ciota Ciara strumenti già confezionati. L’analisi dei denti dei micromammiferi (piccoli roditori) ha stabilito un clima temperato con un incremento dell’aridità e un abbassamento delle temperature nei livelli inferiori. Sono stati rinvenuti anche i resti di altri carnivori, la pantera, il leone, la lince, il lupo, il tasso e la martora, che hanno probabilmente occupato la grotta nei periodi in cui l’uomo non era presente”.