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ATTUALITÀ | Venezia: dal 25 Marzo 421 ad oggi, 1600 anni di storia

Il 25 Marzo 2021 la città di Venezia ha festeggiato 1600 anni con eventi che proseguiranno fino al 2022. Festa che si è svolta in maniera contenuta – questione di punti di vista – a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. Hanno già risposto 235 aziende private alla call per i futuri eventi, segno dell’importanza di questa ricorrenza. 

“Da qui, oggi – ha scritto su Facebook il sindaco della città Luigi Brugnaro – parte un messaggio di speranza: #Venezia è viva, l’Italia è viva“.

In occasione dell’anniversario, inoltre, il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso un Francobollo celebrativo, che richiama con forza la grande storia veneta. Su di esso la xilografia cinquecentesca “La Veduta di Venezia a volo d’uccello” di Iacopo de’ Barbari, le cui matrici originali in legno e un esemplare sono conservati nel Museo Correr di Venezia. In alto a destra, invece, è presente il logo di Venezia 1600, con la colonna con il leone alato di piazzetta San Marco, le cupole della Basilica di San Marco e le aperture della facciata del Palazzo Ducale

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Francobollo celebrativo per “Venezia 1600”
 
Venezia e le sue origini

La data canonica per la fondazione della città di Venezia è il 25 marzo 421 d.C. In realtà, il territorio Veneto ha origini ben più antiche, lo si ritrova già nell’Impero romano come X Regio. Si trattava di una zona tra la terra, il mare e i corsi d’acqua, abitata da pescatori e salinari. Infatti, così viene ricordata anche cento anni dopo le sue famose origini, nella lettera ai Veneziani di Flavio Aurelio Cassiodoro, ministro dei re ostrogoti, del 537 d.C. 

“Qui voi avete la vostra casa simile in qualche modo ai nidi degli uccelli acquatici. E infatti, ora appare terrestre ora insulare, tanto che si potrebbe pensare siano le Cicladi, dove improvvisamente si può scorgere l’aspetto dei luoghi trasformato. In modo simile le abitazioni sembrano sparse per il mare attraverso distese molto ampie, ad esse non sono opera della natura, ma della cura degli uomini. […] Dunque vi è una sola cosa in abbondanza per gli abitanti, che si saziano di soli pesci. Un unico cibo sfama tutti, case simili ospitano tutti. […] Tutto il vostro impegno è rivolto alla produzione del sale: fate girare i rulli al posto dell’aratro e delle falci: da qui nasce ogni vostro guadagno dal momento che in ciò possedete anche le cose che non avete. […] Qualcuno può forse cercare l’oro, ma non c’è nessuno che non desideri avere il sale e giustamente, dal momento che ogni cibo che ha buon sapore lo deve a questo. Perciò riparate diligentemente le navi che tenete legate alle pareti delle vostre case come animali […].” 

Parole che ci presentano questo ameno spaccato di vita veneziana, con le quali possiamo immaginare l’antica quotidianità delle genti venete che vi abitavano e che hanno dato inizio alla storia di questa illustre città. 

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Mappa dell’antica Venezia
 
Mito e leggenda: la fondazione di Venezia

La fondazione della città di Venezia è circondata dal mistero e dalle leggende. Si narra infatti, in un racconto del X secolo, riportato da Costantino VII Porfirogenito, che la città sia stata fondata in seguito all’invasione di Attila re degli Unni. Il barbaro devastò la terraferma costringendo gli abitanti a rifugiarsi nella laguna e dando così vita all’insediamento venetico bizantino. Un mito che da lustro alle origini della città, che in realtà si formò in seguito a migrazioni a causa dell’avvento di genti barbare occupanti, nel corso di un lungo periodo

Altra e più popolare leggenda vuole che la fondazione della città avvenne al mezzodì del 25 marzo 421. Il giorno della consacrazione della Chiesa di San Giacométo sulle rive del Canal Grande. Difatti, questa narrazione sul primo insediamento veneziano sulla Riva Alta è riportata nel Cronichon Altinate, raccolta di documenti e leggende dell’XI secolo. 

“Solum restò in piedi la chiexia edificata in Venetia dil 421 a dì 25 Marzo, come in le nostre croniche si leze”. Scrive Marin Sanudo nella descrizione dell’incendio di Rialto del 1514.

In realtà gli studi storici hanno datato la Chiesa di San Giacomo di Rialto al XII secolo, ma la data di fondazione nel 421 è ormai il punto di riferimento storico popolare.

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Chiesa di San Giacomo di Rialto, Venezia
 
Venezia, testa di ponte tra Occidente e Oriente

L’importanza storica della città di Venezia è data soprattutto dal suo essere il punto di riferimento per i commerci verso il Levante. È nuovamente una leggenda a raccontarcelo, quella del trafugamento delle spoglie di San Marco in Egitto. Infatti, il corpo fu nascosto sotto della carne di maiale, affinché i musulmani a guardia del porto egizio non lo trovassero. I mercanti che escogitarono l’inganno erano veneziani e portarono le spoglie dell’evangelista nella città dove il Santo stesso si rifugiò anni prima in seguito ad un naufragio, Venezia. Il corpo venne poi tumulato nell’erigenda cappella del doge, luogo dove successivamente sorgerà proprio la Basilica di San Marco.

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Basilica di San Marco a Venezia

Il racconto risale al IX secolo, ciò ci permette di affermare che i traffici tra Venezia e l’Oriente risalgano a questi tempi, e che quindi i navigatori veneziani avessero tale potere d’azione. Difatti, fu proprio durante quest’arco temporale che la città iniziò ad affermare il suo dominio incontrastato sull’Adriatico, divenendo successivamente nella storia una tra le più importanti Repubbliche Marinare

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Francesco Guardi – The Departure of Bucentaur for the Lido on Ascension Day
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NEWS | Città vs. Natura, un dialogo possibile?

Da giovedì 10 dicembre 2020 ha avuto inizio un ciclo di seminari online dal titolo “La città del futuro: il museo della natura contemporanea”. A parlarne è Emanuele Coccia, professore all’Università Iuav di Venezia e maître de conférences all’EHESS École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi.

Chi è Emanuele Coccia

Definito un “rivoluzionario del pensiero green”, ha dedicato molti libri proprio al mondo vegetale. Ma i suoi interessi spaziano in diversi campi: moda, arte e architettura. Nel 2019 è stato un co-organizzatore della mostra “Nous les Arbres” presso la Fondation Cartier di Parigi. I suoi libri più recenti sono “La vita delle piante” (2018, tradotto in dieci lingue) e “Métamorphoses” (2020). 

Mostra Nous les Arbres, Parigi
Mostra Nous les Arbres, Parigi
La discussione sui concetti

I seminari evidenziano la necessità di ripensare ai concetti di Città e Foresta. Il pensiero politico ha, infatti, troppo spesso separato l’idea di natura da quella di civiltà, ponendo questi concetti quasi in antitesi. Attraverso tali incontri si vuole immaginare una città diversa, proponendo una lettura rivoluzionaria. Davanti all’attuale crisi climatica è urgente ripensare l’idea stessa di città e non costruirla più in opposizione alla vegetazione e alla fauna che esiste al di fuori di essa. Centrale è l’idea del mondo come spazio in cui si crea una rete di relazione tra gli esseri viventi. La città futura non dovrebbe solo permettere di pensare e far vivere l’uomo come parte della natura, ma pensare anche la natura come realtà profondamente storica, capace di contemporaneità.

In un’intervista rilasciata nel luglio 2020 Emanuele Coccia parlava così dei suoi progetti per il futuro:

Nel futuro vorrei inventare delle modalità che permettano all’insegnamento e alla ricerca di invadere luoghi diversi dalle università: la cultura deve appropriarsi degli spazi più diversi, dai musei a Instagram, dai negozi di abbigliamento alle piazze. Abbiamo bisogno di fare ricerca ovunque, in ogni momento, in ogni luogo.

Il ciclo di incontri con Emanuele Coccia è organizzato dal Dipartimento di Culture del Progetto Iuav – Infrastruttura IR.IDE, a cura di Maria Luisa Frisa, Sara Marini e Angela Mengoni. I primi due incontri si sono svolti il 10 e il 18 dicembre. Rimangono ancora 6 appuntamenti che si svolgeranno dalle ore 15 alle ore 17 nei seguenti giorni:

giovedì 7 gennaio 2021

giovedì 14 gennaio 2021

giovedì 21 gennaio 2021

mercoledì 27 gennaio 2021

mercoledì 3 febbraio 2021

mercoledì 10 febbraio 2021