ABRUZZO | Il Museo “Casa Natale di Gabriele D’annunzio” (PE)
Nel cuore del centro storico di Pescara, lungo Corso Manthonè, il corso principale della parte antica della città, sorge la casa natale del poeta Gabriele D’Annunzio. Nel 1927, lo stesso poeta richiese che venisse dichiarata Monumento Nazionale per assicurarla allo Stato, tramite decreto di Mussolini. Oggi l’edificio è tutelato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Gli interventi di restauro e consolidamento hanno preservato la struttura dell’abitazione nella sua forma originaria di tipica casa borghese di fine Ottocento, conservando le eleganti decorazioni parietali e gli arredi d’epoca.
La Casa – Museo
Gabriele D’Annunzio nasce in questa casa il 12 Marzo 1863 e vi trascorre la sua infanzia fino agli undici anni, quando si trasferisce a Prato per gli studi. Negli anni della maturità, il poeta vi torna saltuariamente per far visita alla madre, rimasta sola.
Il Museo occupa tutto il primo piano dell’edificio ed è composto da nove sale con arredi e mobili d’epoca, sui quali sono esposti gli oggetti di uso quotidiano utilizzati dal poeta e dai suoi familiari.
A piano terra si apre il cortile interno con un pozzo in laterizio.
Il percorso espositivo
La prima parte del percorso espositivo è composta da cinque stanze, locali nei quali si svolgeva la vita domestica del Vate e della sua famiglia. Su pannelli didattici sono riportati alcuni brani del Notturno, nei quali D’Annunzio ricorda, con parole ricche di affetto, gli ambienti della sua casa natale e gli anni felici della sua infanzia, assieme alla famiglia al completo. Sui pannelli sono inoltre riportate informazioni su episodi che lo videro protagonista durante la Prima Guerra Mondiale, come l’impresa di Fiume.
Le stanze sono decorate con fregi a tempera di grande valore che arricchiscono i soffitti e le volte: tali affreschi risalgono a metà Ottocento e sono i più antichi nella città di Pescara. I temi sono tipici del Neoclassicismo: compaiono figure di amorini, animali e motivi vegetali.
La seconda parte del museo ospita il guardaroba privato del poeta, che dimostra quanto egli ricercasse l’originalità e fosse eccentrico anche nel vestiario: si possono ammirare i sandali dorati, il cappotto rosso, indossato durante le battute di caccia e le gare ippiche, le uniformi, le vestaglie e i completi in linea con la moda del tempo.
Seguono, poi, le stanze che ospitano alcune prime edizioni delle sue opere, illustrate con xilografie; successivamente, si apre l’allestimento dei calchi del viso e della mano, realizzati sulla sua salma nella notte della morte, nel 1938.
Il percorso si chiude nella stanza del Vate, dove sono conservati cimeli di guerra e foto d’epoca, che lo ritraggono durante le imprese belliche, e le divise da generale.