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Approfondimento

APPROFONDIMENTO | Un consiglio da Lorenzo il Magnifico

Il 26 aprile ricorre l’anniversario della Congiura dei Pazzi, il golpe dove i de’ Pazzi attentarono alla vita di Lorenzo e Giuliano de’ Medici.

Figura centrale all’interno del mondo culturale e politico italiano nel Quattrocento, Lorenzo de’ Medici fu signore di Firenze e fautore dell’equilibrio tra gli Stati italiani. Tra le sue opere più note figurano i Canti Carnascialeschi, tra cui spicca il Trionfo di Bacco e Arianna, un vero e proprio capolavoro della cultura e della letteratura umanistica.

Ritratto di Lorenzo de’ Medici di Agnolo Bronzino (Galleria degli Uffizi, Firenze, 1555-1565)
La struttura del componimento

Il componimento si presenta come una ballata di sette stanze in ottonari (strofe di otto versi ciascuna), con ictus (accento principale) fisso sulla terza sillaba e sulla settima. È intervallata da una ripresa di quattro versi, con reciproca coincidenza, negli ultimi tre, delle parole in rima: “tuttavia” / “sia” / “certezza”.

Si tratta di una canzone a ballo composta in occasione del carnevale di Firenze del 1490: queste ballate solitamente accompagnavano un trionfo, cioè un carro mascherato, che durante il carnevale sfilava per le vie di Firenze  per volere di Lorenzo de’ Medici.

Il genere prende il nome di canti carnascialeschi e ha molta fortuna fino al Cinquecento.

I canti carnascialeschi musicati dal compositore Heinrich Isaac
Il significato della canzone

Nella ballata di Lorenzo viene esaltato Bacco, dio del piacere e della gioia, e Arianna, che fu sposata e resa immortale dalla divinità: c’è un’evidente propensione verso il godere delle gioie della vita, prima che quest’ultima passi e non lasci traccia di sé. Oltre ai due protagonisti compaiono altri personaggi, tutti accomunati dalla ricerca della felicità, come ad esempio i satiri che attendono le ninfe.

Non tutte le figure però sono contente, e che c’è chi, come il re Mida, pur vivendo nelle continue ricchezze e nei grandi lussi non riesce a essere felice.

Viene sviluppato limpidamente il tema della contrapposizione tra beni materiali, che recano un piacere solo momentaneo, e beni immateriali, che hanno un valore eterno (come la gioia e la spensieratezza). Troviamo inoltre il motivo oraziano del carpe diem, con un invito a godere dell’oggi e a non interrogarsi sul domani.

Bacco e Arianna di Tiziano (National Gallery, Londra, 1520-1523. Fonte: Google Art Project)
Cosa hanno recepito i moderni?

Se Lorenzo de’ Medici fosse ancora vivo probabilmente si stupirebbe nel constatare come i suoi precetti siano stati totalmente stravolti dall’uomo moderno. I contemporanei vivono in un mondo in cui i sentimenti non contano più nulla o quasi. 

L’uomo di oggi è talmente impegnato e concentrato su sé stesso da sembrare cieco rispetto a ciò che accade nel mondo, al punto da non rendersi conto di come la morte di molti sia il prezzo per la ricchezza di pochi. È necessario attingere alla memoria storica e culturale degli antichi perché essa rappresenta un tesoro di infinite ricchezze, a cui l’uomo dovrebbe tendere per imparare come progredire, non come regredire.

Cosa penserebbe oggi il Magnifico nel constatare che ci sono molti Mida e pochi Bacco e Arianna?

 

Immagine in copertina: Il trionfo di Bacco e Arianna di Annibale Carracci (Palazzo Farnese, Roma0)

News

NEWS | “Il tempo nell’arte egizia”, le conferenze online del Museo Egizio di Torino

Continua il vasto programma di conferenze online del Museo Egizio di Torino. Nonostante la riapertura al pubblico, il Museo dà a tutti, vicini e lontani, la possibilità di seguire online le conferenze. Giovedì 4 febbraio, ore 18, sarà la volta della conferenza egittologica dal titolo Il tempo nell’arte egizia, a cura di Federico Poole.

Il tema del tempo è fondamentale per la comprensione dell’arte dell’antico Egitto, un tema che evidenzia notevoli differenze tra l’arte egizia e l’arte occidentale sviluppatasi partendo dall’arte greca. In quest’ultima, infatti, la dimensione tempo è fortemente influenzata dal punto di vista dell’osservatore, congelando il movimento nell’istante in cui avviene, come in una fotografia (basti pensare ad opere quali il Discobolo di Mirone con il suo attimo sospeso). L’arte faraonica, d’altro canto, pur riproducendo la realtà in movimento, sembra ignorare o, almeno, leggere diversamente la dimensione del tempo. Ed è questo uno dei motivi per cui l’osservatore, spesso, la percepisce come statica.

La conferenza si concentrerà su questo ed altri aspetti della dimensione del tempo come chiave interpretativa dell’arte dell’antico Egitto – come si legge nella presentazione del Museo Egizio.

Le conferenze del Museo Egizio di Torino

L’evento in questione verrà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Museo Egizio.

La conferenza, in italiano, verrà introdotta da Alessia Fassone, curatrice del Museo. Sarà tenuta da Federico Poole, curatore al Museo Egizio dal 2013.
Federico Poole si occupa dell’editoria scientifica del museo e dirige la Rivista del Museo Egizio. Per il museo ha curato la mostra temporanea Il Nilo a Pompei (2016). Inoltre ha collaborato all’allestimento della collezione egiziana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.


Locandina evento (© Museo Egizio di Torino)