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ACCADDE OGGI | Bugs Bunny fa il suo debutto nel mondo

Il 27 luglio 1940 il mondo ha conosciuto coniglio più famoso del mondo: Bugs Bunny fa il suo debutto.

Il personaggio

Bugs Bunny è un coniglio grigio animato che appare nei cortometraggi della serie Looney Tunes e Mertje Melodies ed è in assoluto uno dei personaggi più famosi al mondo; è noto per la sua celebre battuta: «Che succede, amico?» («Ehm… What’s up, doc?»).

Bugs Bunny in una scena del film a lui dedicato, Super Bunny in orbita! (1979)

È intelligente e capace di superare in astuzia chiunque sia ostile con lui, come: Taddeo, Yosemite Sam, Marvin il marziano, Daffy Duck e anche Wile E. Coyote, quando non è alle prese con Beep Beep.

L’ideazione 
Bugs Bunny e Michael Jordan in Space Jam (1996)

Bugs Bunny è “nato” nel 1938 a Brooklyn, da molti padri: Ben “Bugs” Hardaway (che ne creò una prima versione nel 1938 per Porcky’s Hare Hunt), Bob Clampett, Tex Avery (che sviluppò la personale definitiva vista dal 1940), Robert Mckimson (il creatore dell’aspetto grafico definitivo), Chuck Jones e Friz Freleng. Il suo doppiatore americano dell’epoca affermò che l’accento utilizzato era un mix tra quello del Bronx e di Brooklyn. In Italia venne chiamato, inizialmente, Bubi Balzello, Lollo Romlicollo o Rosicchio; in seguito venne utilizzato il suo nome originale.

Il debutto

Il debutto ufficiale viene considerato quello in Caccia al coniglio (A Wilson Hare) di Tex Avery, nelle sale il 27 luglio 1940; è qui che Bugs Bunny compare per la prima volta dalla sua tana per chiedere a Taddeo (un cacciatore): «Che succede, amico?».

Bugs e Taddeo in Caccia al coniglio (1940)

Joe Adamson, storico dell’animazione, considera Caccia al Coniglio il primo vero cortometraggio di Bugs Bunny; la data, infatti, venne poi confermata in uno dei primi episodi del The Looney Tunes Show dove, in una discussione tra il coniglio e Daffy Duck, viene detto che il compleanno del coniglio è proprio il 27 luglio.

La fama

Bugs Bunny ha superato guerre, crisi e riprese economiche ed ha attraversato il tempo decenni dopo decenni, ma la sua fama non solo non è calata, ma è cresciuta nel tempo.

Intro di Looney Tunes con Bugs Bunny

Nel 2002, Tv Guide creò una lista dei 50 più grandi personaggi animati di tutti i tempi posizionandolo al primo posto; un giornalista della rivista per Bugs disse queste parole:

«La sua fama non è mai calata. Bugs è il miglior esempio di comicità intelligente americana. Non solo è il più grande personaggio animato, ma è anche il più grande comico. Era ben scritto e disegnato meravigliosamente. Ha appassionato e fatto ridere generazioni: è il migliore».

News

FLASH | Addio Raffaella Carrà, i messaggi sul web

La notizia è arrivata alle 16.20 di oggi, 5 luglio 2021. Numerosissimi, nel mondo dello spettacolo e non solo, i messaggi  di cordoglio per la morte di Raffaellà Carrà, 78 anni, grande show girl italiana e regina della tv degli anni ’70-’80. Tra i messaggi d’addio per la Carrà, anche Alberto Angela e il presidente Sergio Mattarella.

Raffaella Carrà per Billboard Italia – foto: Iwan Palombi
L’annuncio di Sergio Japino

«Raffaella ci ha lasciati. E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre». Con queste parole Sergio Japino, suo compagno per lunghissimo tempo, ha dato l’annuncio unendosi al dolore dei nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici e dei collaboratori più stretti. La morte, probabilmente è sopraggiunta a seguito di una brutta malattia.

Sergio Japino e Raffaella Carrà
L’ultimo post nel giorno del suo compleanno

L’ultimo messaggio di Raffaella risale allo scorso 18 giugno, giorno del suo compleanno: «Il vostro affetto mi commuove, vi abbraccio e vi auguro un estate con ritorno alla normalità». La show girl aveva da poco compiuto 78 anni.

I messaggi per Raffaella

Tra le grandi personalità del panorama televisivo italiano, uno dei primi ad esprimere il dolore per la perdita della Carrà è Gianni Morandi, che con una nota su Facebook ha commentato: «5 luglio. Che dolore! Non ci voglio credere…».

Anche Alberto Angela si aggiunge al coro, con un tweet in onore della Carrà.

raffaella carrà

L’eco della scomparsa di Raffaella è giunto anche al Quirinale, dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato come Raffaella Carrà: «Volto televisivo per eccellenza ha trasmesso – con la sua bravura e la sua simpatia – un messaggio di eleganza, gentilezza e ottimismo».

Raffaella carrà
Raffaella Carrà da giovanissima
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NEWS | 40 anni di Quark. Il format del “sapere” alla portata di tutti ideato da Piero Angela

Il 18 marzo 1981 l’inconfondibile Aria dalla Suite n. 3 in re maggiore di Johann Sebastian Bach – conosciuta da tutti come Aria sulla quarta corda – interpretata dal celebre gruppo vocale “Swingle Singers”, introduceva, su Rai 1, in seconda serata, la prima puntata di Quark.

Il format pioniere della divulgazione scientifica, ideato e condotto da Piero Angela, compie 40 anni. Una trasmissione a cui va riconosciuto il merito di aver portato nelle case degli italiani – e non solo –  la conoscenza a 360° in una chiave nuova, moderna, con l’utilizzo di animazioni e tecnologie all’avanguardia, accolta però con non poco scetticismo dagli allora vertici Rai. È lo stesso Piero Angela – in una recente intervista per il Corriere della Sera – ad averlo ricordato sottolineando i tanti problemi tecnici che si dovettero affrontare nelle prime fasi della trasmissione. Ordinaria amministrazione per tutto quello che è “nuovo” e incerto ma che è – come nel caso di Quark – destinato a durare. Archiviato infatti lo scetticismo – la prima puntata raggiunse 6 milioni di telespettatori – e superati i problemi tecnici, Quark in poco tempo divenne un appuntamento fisso. Innumerevoli le tematiche affrontate da Angela fino al restyling del 1995 quando cioè Quark diventa Superquark.

Cambia il nome, cambia l’uso della tecnologia, aumenta la durata della trasmissione, ma non il format e soprattutto l’obiettivo: quello cioè di raccontare la scienza e la cultura in una chiave semplice e diretta. Questo il grande merito di Piero Angela che, tra i più importanti giornalisti italiani e non solo – è anche un ottimo pianista di jazz – ha apportato alla televisione italiana tutta. È dalla parola stessa “quark”, presa in prestito dalla fisica e con cui si indicano le subparticelle nucleari (i mattoni più piccoli della materia) che deriva il senso proprio dell’invenzione di Angela: l’obiettivo di “andare a fondo dentro le cose”. Un viaggio caratterizzato da tante novità ed evoluzioni (vedi i tanti spin-off del format) che ha attraversato forse tutto il sapere umano e che rappresenta 40 anni di ricordi di tanti di noi.

Chi non ha mai visto almeno una puntata del programma? E quanti potranno dire di essersi appassionati per la scienza o la storia grazie a quell’appuntamento serale? Auguri a Quark anzi, Superquark, e un sentito grazie dovuto da questa Redazione al maestro del giornalismo e della divulgazione scientifica, Piero Angela.

quark