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NEWS | Coralligeni mediterranei, finanziato un grande progetto

Acquisire nuove conoscenze sui popolamenti coralligeni dell’area mediterranea per valutarne la biodiversità: questi sono gli obiettivi principali di “CRESCIBLU”; si tratta di uno dei 22 progetti finanziati a livello nazionale nell’ambito del FISR – Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca con un contributo ministeriale di oltre 2 milioni di euro.

Il progetto, coordinato dalla docente Daniela Basso dell’Università Milano-Bicocca, sarà sviluppato con un gruppo di ambito ingegneristico dell’Università della Calabria, a cui si aggiunge a un team di ricerca del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania, quest’ultimo guidato dalla Prof.ssa Antonietta Rosso e composto anche dai docenti Rossana Sanfilippo e Francesco Sciuto.

Tra gli obiettivi del progetto vi è anche l’acquisizione della velocità di accrescimento dei coralligeni dell’area mediterranea con lo scopo di usare le risposte come strumento di previsione per i cambiamenti futuri. – spiega la prof.ssa Antonietta Rosso – Per rendere logisticamente più semplici e quanto meno invasivi possibile, i campionamenti saranno effettuati grazie ad un ROV, un veicolo sottomarino pilotato da remoto, equipaggiato con un carotatore appositamente sviluppato dal gruppo di ricerca dell’ateneo cosentino.

Nelle biocostruzioni investigate presenti lungo la costa sudorientale della Sicilia – continua la docente dell’ateneo catanese – il gruppo di geobiologia di Catania valuterà il contributo di briozoi e serpulidi in relazione alle diverse fasi di crescita della struttura e all’evoluzione dell’habitat durante l’Olocene, nonché eventuali variazioni della biodiversità associata, occupandosi anche della divulgazione della ricerca sul territorio.

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Un fondo coralligeno tipico del Mediterraneo
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NEWS | UniMe protagonista nella questione dell’equilibrio di genere

L’equilibrio di genere rappresenta il centro dell’agenda politica delle istituzioni pubbliche e una priorità strategica per le imprese in tutti i settori di attività. Le politiche adottate dalle imprese, così come dalle istituzioni pubbliche non sono, infatti, neutrali e determinano effetti diversi. Da qui la necessità di orientare il processo decisionale e l’utilizzo delle risorse nella necessità di ridurre le disuguaglianze rispetto a tutte le forme di gender diversity.

Su tale tematica, l’Università degli Studi di Messina è protagonista del progetto LeTSGEPs “Leading Towards Sustainable Gender Equality Plans in research performing organisations”, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Progetto Horizon 2020 Research and Innovation Framework. Si tratta di un progetto relativo alla diffusione dei piani di gender equality nelle istituzioni universitarie e nei centri di ricerca a livello internazionale.

Grande team per un importante equilibrio

Il team di ricerca, coordinato dalla professoressa Luisa Pulejo, è composto dai professori Carlo Vermiglio e Guido Noto del Dipartimento di Economia dell’Ateneo messinese; nonché dalla dott.ssa Valeria Naciti e dalla prof.ssa Giovanna Spatari, prorettrice al Welfare e alle Politiche di Genere di Unime. Il progetto, coordinato dall’Università di Modena e Reggio Emilia, annovera alcuni tra i più prestigiosi atenei pubblici e centri di ricerca internazionali, tra cui la Max Planck Society for the Advancement of Science (Germania), l’Institute of Marines Sciences, Spanish National Research Council (Spagna); ma anche la CY Cergy Paris Université (Francia), il Mathematical Institute of the Serbian Academy of Sciences and Arts (Serbia) e la Faculty of Economics, University of Tirana, (Albania). La nostra Redazione si è sempre impegnata in questa direzione.

Il 14 gennaio 2021, alle ore 10:30, sulla piattaforma Microsoft Teams, si terrà un evento di carattere nazionale dal titolo “La cultura di genere nella programmazione e nella rendicontazione delle Università”equilibrio

Logo del Progetto LeTSGEPs