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NEWS | Messina e Campo Calabro (RC) insieme per il Sistema Fortificato dello Stretto

Il particolare momento ha rallentato il percorso del protocollo siglato da Comuni, Istituzioni, Enti e Associazioni delle due coste. Tale protocollo è finalizzato alla valorizzazione e alla promozione dell’intero Sistema Fortificato dello Stretto, la Città di Messina ed il Comune di Campo Calabro; le due città aderiscono quindi al progetto Ministeriale delle Politiche Giovanili “Fermenti in Comune”, mettendo al centro delle azioni i Forti Ogliastri (Messina) e Siacci (Matiniti Superiore – Campo Calabro).

Alla riscoperta del Sistema Fortificato

Con la formalizzazione dell’accordo, dunque, riprende il percorso di comunione di intenti tra i Comuni dell’Area dello Stretto. Esso fu avviato nel 2006 dall’allora referente del Coordinamento dei Forti dello Stretto, Enzo Caruso. Dunque, con la firma del nuovo documento, il Sindaco di Messina Cateno De Luca e il Sindaco di Campo Calabro (RC) Rocco Alessandro Repaci convengono sulla necessità di intraprendere azioni sinergiche, finalizzate allo sviluppo di forme innovative di imprenditorialità giovanile tramite la gestione di attività economiche a carattere culturale, turistico, sociale

I due sindaci, quindi, riconoscono il comune interesse alla valorizzazione del patrimonio fortificato. Si impegnano, altresì, a formalizzare tali attività nel quadro del comune disegno della “Carta di Corfù”, sottoscritta a Messina il 16 aprile 2019. Recentemente, l’Assessore Caruso, d’intesa con l’Assessore ai Beni Culturali Salvatore Mondello, sta lavorando per redigere un piano complessivo di acquisizione e di valorizzazione di beni afferenti al patrimonio fortificato riferito al XVI e al XIX secolo.

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UNA PESCARESE A MESSINA | Lo Stretto indispensabile pt. II

Per chi si fosse perso la prima parte: cliccare qui.

 

Qui entro in gioco io, che vedo la città con occhi diversi, perché tutto è sì sconosciuto, ma sconosciuto significa per me da conoscere, e dunque è nuovo.

Una delle cose che amo di più di Messina è quando, percorrendo l’autostrada, si dischiude alla vista, all’improvviso, magari dopo una curva, tutta la maestosità dello Stretto. Il blu dell’acqua, le feluche, una nave da crociera in lontananza con le mille luci accese, o una Caronte che arriva o parte, il sole che si riflette sull’acqua o che illumina i monti calabri, i due piloni che si guardano, il faro che saluta e l’altro che, poco dopo, risponde. O di notte, quando sull’acqua si specchiano le luci delle case di Reggio, dando vita alla sua gemella capovolta. O quando Fata Morgana si diverte con la sua lente d’ingrandimento e le navi sembrano fluttuare in aria.

Tutto questo per me è magia, e non pensavo mai potesse essere così bello quando studiavo lo Stretto di Messina sui libri di geografia.

E l’acqua del vostro mare è cristallo liquido, e nuotarci è il regalo più grande che potesse farmi.

Ho sempre amato l’acqua e a Messina l’acqua è stata per me la chiave per ripartire.

Ho passato il mese di agosto e di settembre al mare, qualche volta in compagnia, ma la maggior parte delle volte da sola. Anche qui mi “sparavo” km e km per arrivare alla mia spiaggia preferita, benché avessi il mare anche sotto casa, perché non volevo accontentarmi né lamentarmi ancora: decisi di prendere il meglio che questa città poteva offrirmi. Granita e brioche e poi tuffi, sole e lo Stretto. La bella vita, letteralmente. Non avevo un lavoro e capii, non senza sforzo, che era inutile starmene chiusa in casa, da sola e con 40 gradi all’ombra alamentarmi di quanto mi sentissi sola e di quanto facesse caldo. Almeno andavo al mare!

Per molti di voi sarà banale, ma vi assicuro che non lo è affatto. Per me è significato “rinascere”.

Una casa vista mare, immersa nel verde, come ho sempre sognato. A due passi dall’autostrada e dai servizi, ma lontana dal caos cittadino. Una gatta nera, come ho sempre sognato. Lei è siciliana e ringrazio la Sicilia anche per questo. La convivenza con il mio compagno, dopo mesi e mesi di relazione a distanza, e sognavo questa vita con lui da subito.

Certo, mancavano ancora lavoro, amici, famiglia, ma ero decisa a prendere quello che invece era presente nella mia vita dopo lo Stretto. E per quelle cose ero consapevole che ci volesse più tempo.

Messina ha messo in discussione le mie sicurezze, mi ha portato via dalla zona di comfort e mi ha fatto sentire “straniera” e sola. Ma l’ho voluto io, ho deciso di partire senza sviscerare prima tutti gli aspetti a cui sarei andata incontro, e forse dentro di me sapevo che avrei dovuto compiere questo salto nel buio per poter abbracciare quelli che erano i miei sogni. Come mi ha detto una mia amica, che ammira il mio coraggio (o la mia follia): “Follow your dreams, they know the way”. I miei sogni mi hanno portato a Messina. Perciò la strada che ho imboccato dev’essere senz’altro quella giusta. E se un tratto di strada si fa lasciando la terra ferma e attraversando il mare per arrivarci, allora è sicuramente quella giusta per me.

Oggi ho parlato del mare, ma non è l’unica cosa che poi mi ha fatto capire che Messina è una città bellissima. A settembre, ricaricata dall’acqua, che mi ha dato la spinta per poter ripartire con un altro passo, ero decisa a scoprire tutti i motivi che rendono questa città meravigliosa.

E voglio condividerli con voi, ma… questa è un’altra storia e ve laracconterò la prossima volta.

Continua la prossima settimana.

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Stretto Pride | “Largo all’orgoglio”, al via il primo Pride dello Stretto

L’attesa sta per finire. Il prossimo 8 Giugno avrà luogo a Messina la prima grande parata per i diritti della comunità LGBT, definito “Pride dello Stretto”. Il cammino che ha portato alla realizzazione dell’evento è stato travagliato e ha avuto una lunga gestazione, ma la caparbietà di ARCIGAY, dei suoi iscritti e del suo presidente Rosario Duca, con il tanto agognato e travagliato patrocinio del Comune di Messina e il sostegno di numerosi enti e associazioni, ha prodotto un fitto calendario di eventi iniziato l’11 Maggio e che si concluderà dopo la parata.

Tra dibattiti, proiezioni cinematografiche, presentazioni letterarie, rubriche video e tanto altro, con il motto “Largo all’orgoglio” la città di Messina si è preparata a vivere a pieno il senso del Pride e di ciò che rappresenta.

Tantissimi hanno sponsorizzato l’evento, associazioni, commercianti e liberi professionisti. Caronte&Tourist ha addirittura sorpreso i suoi clienti organizzando un evento collaterale il 2 Giugno sulla nave ammiraglia “Elio”: lo show delle Drag Queen “Le Portinaie”.  

“Le portinaie” sulla nave Elio di Caronte&Tourist

   

La colorata fiumana di gente si radunerà a Piazza Antonello alle 16:00 muoverà lungo la Via Cavourpasserà, poi, per la Via Tommaso Cannizzaro e farà sosta a Piazza Cairoli, proseguendo, infine, lungo Via Giuseppe Garibaldi per poi concludersi a Piazza Unione Europea (Municipio). Alle 21:00 è prevista l’apericena a tema Burlesque “Fellini Scandal” all’omonimo locale Fellini di Piazza Duomo e alle 23:00 appuntamento danzante al Palcò, dove ci si potrà scatenare in balli e spettacoli accompagnati dall’ormai classica equipe OMD. 

Per ulteriori dettagli, di seguito la conferenza stampa (clicca qui).

La locandina dell’evento “Fellini scandal”

Il tutto si svolgerà sotto l’attenta supervisione delle forze dell’ordine, deputate alla sicurezza dei tanti partecipanti che si prevede interverranno alla manifestazione. L’assessore Massimiliano Minutoli ha tranquillizzato gli organizzatori dell’evento assicurando che: “L’Amministrazione comunale, per lo svolgimento di questo evento, sta fornendo tutto il supporto necessario per garantirne la sicurezza sotto l’aspetto sanitario ed emergenziale”.

Il nostro contributo editoriale alla causa

Noi di ArcheoMe saremo presenti all’evento, per il quale abbiamo già prodotto due video che linkiamo di seguito:

1) La storia dell’omosessualità nel mondo antico (clicca qui)

2) La storia del Pride e i Vostri interventi a riguardo (clicca qui)

Appuntamento, dunque, a Piazza Antonello alle ore 16, colorati come mai prima d’ora. Perché ad oggi “essere umani” è l’unica cosa che conta.

Vi aspettiamo numerosi!

 

Il programma della giornata
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Una Pescarese a Messina – Lo Stretto indispensabile pt. I

“A Messina non c’è nenti!” dicono. “Non è vero,” rispondo io, “c’è lo Stretto!”. “E grazie!” direte voi.

Messina è una città dai mille volti, decisamente particolare: da un lato il mare, dall’altro le montagne, a nord i due laghi, il faro ed il pilone. La morfologia del territorio geografico occupato dal suo comune è unica al mondo.

Quando decisi di partire mi feci guidare dal cuore, pronta a seguire il mio fidanzato per dare una svolta alla nostra relazione “a distanza”. Eravamo intenzionati ad avvicinarci e, tra i due, io ero quella che poteva spostarsi più agevolmente. Almeno io credevo che fosse così.

Non avevo idea di cosa avrei trovato e di come io stessa mi sarei ambientata in una città completamente nuova, senza le persone con cui amavo condividere il mio tempo, ma circondata da volti da conoscere e, più di tutto, immersa in una realtà e in una cultura a me sconosciute.

La cultura è l’aspetto che incide maggiormente in una società, ne determina la scala di valori, la mentalità comune, le abitudini, l’etica di comportamento, le preferenze, lo stile di vita, addirittura le norme civili “implicite”, il dialetto, e fa, della comunità locale, una collettività unita da un senso di appartenenza profondo, radicato, forte.

Tutte cose che io non conoscevo. Certo, è normale per chiunque decida di lasciare la propria terra di origine per spostarsi altrove, all’estero o entro i confini nazionali, ritrovarsi catapultati in tutto questo. Quello che però io, un po’ ingenuamente, non feci e avrei invece dovuto fare, fu di “studiare” più approfonditamente la realtà messinese prima di partire: conoscerne meglio il clima, il costo della vita, i monumenti, la situazione lavorativa, le dimensioni stesse della città, la viabilità, addirittura il modo di salutarsi e l’orario di chiusura degli esercizi commerciali.

Sembreranno cose di poco conto a chi è nato e cresciuto qui, oppure banali per chi è partito e vive lontano da “casa”. E così la pensavo anche io e ingenuamente credevo che non sarebbe cambiato nulla se avessi conosciuto tutte queste cose solo una volta arrivata.

Quello che in realtà accadde ebbe l’effetto di una bomba su di me: proprio perché Messina è una città dai mille volti, trasferirmi qui ebbe un impatto devastante sul mio equilibrio, mentale soprattutto.

Messina, meravigliosa e “amara” al tempo stesso, mi aveva messo sotto scacco!

E non vogliatemene se la definisco “amara”. Mi riferisco a tutte le difficoltà che questa città, anche a causa di amministrazioni incompetenti, presenta ai suoi abitanti quotidianamente. Le ha presentate, TUTTE, anche a me.

A cosa mi riferisco? Lo sapete meglio di me.

Sono qui per raccontare come ho deciso di vivere qui. Non sopravvivere, proprio vivere, e voglio raccontare una Messina meravigliosa, tralasciando le amarezze, perché quelle le conosciamo tutti, voi meglio di me. Voglio raccontare i motivi per cui amare questa città e andarne finalmente e pienamente fieri.

Troppo spesso il lato più “oscuro” di questa città ha messo in ombra il lato “splendente” e ha convinto alcuni messinesi a pensare che a Messina non ci sia “nenti”.

Ho deciso che questo mio spazio avrà un ruolo “sovversivo”.

Da marzo, quando arrivai qui l’anno scorso, fino a luglio stetti malissimo. Mi sentivo sola, frustrata e impotente di fronte alle difficoltà e all’assenza di senso civico di alcune persone, non solo alla guida. Non riuscivo a conoscere nessuno, sebbene io abbia un carattere molto socievole, percepivo diffidenza verso la mia persona e non trovavo lavoro. Il mio fidanzato mi consolava e mi aiutava, ma non poteva certo sostituirsi a me. Avevo difficoltà a spostarmi in macchina perché puntualmente Google Maps mi spediva in luoghi a mesconosciuti e in quartieri poco “cordiali”. Oggi rido tantissimo di queste mie avventure su strada. Non so quante volte mi sono persa in macchina, ma ho sempre affrontato la cosa con ironia. Finché ho carburante nel serbatoio e la macchina cammina va tutto bene mi dicevo.

Sorprendentemente ho imparato nuove strade proprio perdendomi.

Ho cominciato a risalire la china proprio a partire dal mio senso di frustrazione. Ho capito di aver toccato il fondo quando, verso luglio, non mi riconoscevo più. Dov’era la mia determinazione? Mi stavo arrendendo e provavo tantissima rabbia, perché non trovavo la soluzione al mio malessere e non riuscivo a reagire. Nella mia vita ho affrontato parecchie sfide e mi sono sempre messa in gioco. Spesso ho nuotato controcorrente. Ho seminato, coltivato e raccolto. E in questo modo mi sono formata e fortificata. La frase che più spesso ripetevo era: “Com’è possibile che una persona della mia struttura si sia fatta mettere sotto scacco da una città?”

La verità, che ho capito solo a distanza di tempo, è che ogni sfida è diversa. E ora posso affermare che questa è stata la più grande che io abbia mai affrontato.

Quando ho toccato il fondo, ho canalizzato la mia rabbia e sono ripartita dalle basi, da me, dal mio centro.

Ho sempre amato l’acqua. Nuotare mi trasporta in un universo parallelo, fatto di pace e silenzio. Sott’acqua il blu mi distende e l’unico suono che percepisco è quello del mio respiro. Posso ascoltarlo isolato da tutti gli altri rumori. Osservo le bollicine che salgono in superficie. Percepisco la mia essenza. E ad ogni bracciata il mio respiro va a ritmo. L’acqua mi fa galleggiare, il mio peso è nullo e posso lasciare andare le mie difese, sicura che mi sosterrà.

A giugno mi iscrissi dunque in piscina, al CUS. Ogni giorno prendevo la macchina e dalla zona sud percorrevo tutta la distanza per poter tuffarmi in vasca. Poi a luglio annunciarono la chiusura estiva: “Le persone se ne vanno al mare”. “A Pescara la piscina è aperta tutto l’anno. Ecco un’altra differenza che non mi piace!” pensai. Di nuovo rabbia, di nuovo mi sentivo privata di qualcosa in cui potevo finalmente riconoscermi.

“Le persone se ne vanno al mare”. Al mare. Il mare. Messina è su un’isola, è circondata dal mare. Ok, sono a Messina e farò anche io come i messinesi, vediamo come va”.

Quando chiedo ai ragazzi delle scuole cosa ha di bello Messina mi rispondono: “Il mare e basta”.

Intanto analizziamolo questo mare. Pescara sorge sulla costa adriatica, io sono cresciuta in una città di mare e non potrei farne a meno. Benché ami la mia città, devo riconoscere che lo spettacolo che ho davanti agli occhi tutti i giorni qui è unico e non ha eguali. Molti messinesi ci sono abituati e alcuni, mi è parso di capire,  non ci fanno più caso.

Qui entro in gioco io, che vedo la città con occhi diversi, perché tutto è sì sconosciuto, ma sconosciuto significa per me da conoscere, e dunque è nuovo.

 

…continua la prossima settimana!