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THEATRE | The curtain falls to the theatre Vittorio Emanuele of Messina in 2020

The curtain fell before their start on many of plays and ballets scheduled in the 2019/2020 artistic season of the theatre Vittorio Emanuele of Messina. Like all other national theatres, even the historic one in the city of the Strait closed its doors for the second time this year, in compliance with the new Prime Minister’s Decree that establishes and tightens measures to contain the spread of COVID-19. The theatre season showed a great start in October last year with Bram Stoker’s “Dracula”, directed by Sergio Rubini together with Luigi Lo Cascio. Full house and a warm welcome from the audience.

Before the closing of the theatres last March, the brilliant and hilarious “Massimo Lopez and Tullio Sollenghi show” amused, entertained and even touched the loyal visitors of the former trio, now a duo, of italian comedians, for two hours and non-stop.

Indeed, the curtain fell but not the desire to go back to sit on the red armchairs, enjoy the darkness in the audience in the moments before the start of a show, as much a play, ballet as opera, and then witness the magic that only the stage of a theatre can give to fans of the genre. The shows, scheduled for the 2020/2021 season, are for now suspended and postponed to a later date. Let us hope that it will be as soon as possible.

History

The Vittorio Emanuele Theatre of Messina was commissioned by Ferdinand II of Bourbon in 1842 and saw its inauguration ten years later. Due to the devastating earthquake of 1908 it was seriously compromised and underwent extensive restoration work, which almost entirely rebuilt it and ended only in 1980. It was inaugurated again in 1985 and the first opera represented was “Aida”, the last to be performed before the earthquake.

The layout of Vittorio Emanuele Theatre

The entrance to the theatre is characterized by a three-arched portico, surmounted by the marble sculptural group “Time that discovers the Truth and Messina” created by the Messina sculptor Saro Zagari. The internal ceiling is decorated with a huge work by Renato Guttuso, depicting the myth of “Colapesce”, which dives into the waters of the Strait, surrounded by sirens. The fresco overlooks the stalls and offers a glimpse, with fairytale tones, of the depths of the sea and legend has it that the heroic swimmer supports even today the Messina tip of the island.

Tradotto da: https://archeome.it/teatro-il-vittorio-emanuele-di-messina-cala-il-sipario-sulla-stagione-2020/

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THEATRE | How does the way of making theatre change after World War II

Theatrical research in Europe, in the 60s and 70s of the twentieth century, brought back the body work of the actor. As a result, the training was born, preparatory to the arrangement of the show. The laboratory gradually gets more and more important for the final staging, which is only the last part of a much longer journey. The show is only a portion of the work, not the most important.

The artistic contaminations

The theatre, in its experimentation, allows itself to be contaminated by other art forms, especially oriental ones such as yoga, meditation and martial arts, from which it borrows the spiritual philosophy and the harmony of creation.

The actor works on his inner balance and eliminate the scenery, to get to the character’s essence within himself. More and more often the director chooses to set up the work by getting rid as much as possible of all the ornaments and supports: what it remains only the actor who can find a sort of relationship with the spectators.

The Poor Theatre of Grotowski

The Polish director Grotowski pursued this philosophy and called it “Poor Theatre”: the staging was reduced to a minimum, to shift the focus on the preparation of the actors, who went through a rigid physical and vocal training to enhance their expressive skills.

The fundamental moment for Grotowski, in fact, was not the show, but the rehearsals, during which a close relationship was established between the director and the actor.

The Odin Teatret by Eugenio Barba

Eugenio Barba is an Italian director and was a pupil of the master Grotowski. In 1964 he founded Odin Teatret, a multicultural theatre company, in Oslo, Norway.
Crucial point of the group’s research is the depth of the actor’s work through training. The preparation laboratory can last for years and cannot be bound to the tight deadlines of the production of shows.

For the first time in their work, the pedagogical approach appears, through which the actors prepare themselves by comparing themselves. They are pushed by the director to acquire the most suitable means of expression for themselves. Personal study is fostered, drawing on different cultures and performative traditions. The company and the director make numerous trips to inform themselves, in order to enrich their cultural and artistic experience, coming into contact with other styles and techniques.
The training  finally becomes a tool for personal growth, to coach an actor prepared and responsive to every incentive provided by the text and the director. The latter gives input, but the research is entirely of the actor, free to convey, in the laboratory phase, real emotions.

https://archeome.it/wp-admin/post.php?post=3083&action=edit

 

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NEWS | Festival Internazionale del Libro Taobuk: stage, campus e tirocini per studenti Unime

Sono state presentate in diretta FB, sulla pagina ufficiale dell’Ateneo peloritano, le iniziative della X edizione del Festival Internazionale del libro Taobuk per gli studenti Unime. La diretta – che ha raggiunto la quota di circa 5 mila visualizzazioni – è stata trasmessa anche sulla pagina del Festival. All’incontro, dopo i saluti del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea e del Prorettore ai Servizi agli studenti, prof.ssa Roberta Salomone, è intervenuto anche il Direttore esecutivo Taobuk, dott. Alfio Bonaccorso.
Nel corso della diretta, introdotta e moderata dal prof. Francesco Pira, Delegato alla Comunicazione, sono state illustrate le attività del campus e degli stage nelle quali saranno coinvolti gli studenti che decideranno di parteciapare. Le collaborazioni col Festival ogni anno si rivelano un efficace laboratorio per ragazzi con diversi background universitari ma con la medesima voglia di cimentarsi con un grande evento culturale internazionale. Grazie all’accordo gli studenti Unime avranno l’opportunità di effettuare stage formativi nell’ambito del Festival letterario internazionale di Taormina. L’Associazione, inoltre, attiverà un Campus che permetterà loro di partecipare a svariate attività: assistenza all’interno del Festival a scrittori e giornalisti, possibilità di assistere e di essere protagonisti di incontri con scrittori, giornalisti e attori e attività di guida all’interno del percorso letterario e cinematografico denominato Taormina Cult, curato da Taormina Book Festival. Da quest’anno, inoltre, il Festival provvederà alla copertura delle spese di ospitalità per gli studenti universitari che seguiranno gli eventi Taobuk. Una sinergia, quella tra l’Università e il Taormina International Book Festival, che ha permesso, già da molti anni, la partecipazione di studenti dell’Ateneo che si sono impegnati a stretto contatto con la direzione artistica e la segreteria organizzativa del Festival. La X edizione di Taobuk si svolgerà dal 1 al 5 Ottobre 2020 nel corso di cinque intense giornate in cui la letteratura incontrerà il cinema, l’arte, l’attualità, la musica e la cultura enogastronomica.
La serata di gala Taobuk Award sarà la chiave di volta di un ricco programma che, nell’arco di cinque giornate vedrà susseguirsi oltre 50 eventi, con un ritmo serrato dal mattino alla sera, coinvolgendo 10 sedi del centro storico di Taormina, e un parterre di 100 autori ospiti provenienti da quindici diversi Paesi.

Per poter accedere alle selezioni i volontari dovranno registrarsi attraverso un form disponibile online sul [ https://www.taobuk.it/unisciti-a-taobuk/ | sito del Festival ] . Colloqui one-to-one tenuti dall’organizzazione di Taobuk completeranno la selezione in base alle figure richieste, valorizzando le inclinazioni di ciascuno. Grazie ad un protocollo d’intesa stretto tra il Festival e l’Ateneo, agli studenti sarà data inoltre la possibilità di far valere la propria esperienza a Taobuk con un riconoscimento di crediti formativi universitari.

“Abbiamo creduto da sempre al rapporto UniMe-Taobuk – ha commentato il Rettore – e abbiamo aumentato quella che è la durata del nostro accordo di collaborazione. Si tratta di una sinergia importante che prosegue in un momento contraddistinto da questa pandemia che ha modificato e condizionato il nostro modo di vivere. Cerchiamo sempre di fare di più, con grandi sforzi, senza abbassare mai la guardia. Organizzeremo molte iniziative attraverso i nostri canali e questo Festival ne è un esempio. Speriamo di arrivare presto alla normalità, ma intanto ci siamo per i nostri studenti e lo facciamo con Taobuk che nel tempo ha regalato molte opportunità e molto spazio ai nostri giovani. Stiamo allestendo ben 150 aule che presto saranno disponibili per altre iniziative a beneficio dei nostri studenti”.

“Accanto elle tradizionali missioni universitarie che tutti conoscono – ha aggiunto la prof.ssa Salomone – e, cioè, didattica e ricerca, vi è anche quella di consolidare collaborazioni con varie organizzazioni che operano nel territorio, per promuovere sviluppo sociale, economico e culturale. Ciò avviene in un connubio perfetto fra l’Università di Messina e Taobuk, ormai consolidatosi come uno dei più importanti Festival letterari di respiro internazionale. Durante l’evento, talenti provenienti da tutto il mondo sono protagonisti di dibattiti e confronti, ma oltre a tutto questo i nostri studenti hanno l’opportunità di esplorare un contesto accattivante svolgendo importanti attività, fra cui quella d’orientamento. Il percorso di collaborazione ha una valenza importantissima per noi e siamo ben lieti di proseguirlo”.