NEWS | Egitto delle Meraviglie, la conferenza online
L’incontro sull’antico Egitto dal titolo “Spedizioni e scoperte faraoniche di ‘800 e ‘900” sarà trasmesso in streaming su Facebook il 26 novembre 2020 alle ore 21:00.
Nell’anniversario della scoperta della tomba di Tutankhamon andrà in scena il docufilm girato nel rispetto delle norme anti-Covid nella sala Solimena della splendida Villa Durazzo-Bombrini di Cornigliano (GE). L’evento sarà arricchito da diversi contributi: introdurrà il professor Giacomo Cavillier, direttore del Centro Studi di Egittologia e Civiltà Copta “J-F Champollion” e membro del Comitato Scientifico della nostra Redazione; seguiranno la gemmologa Stefania Ferrari, la ricercatrice Ascovil (Associazione delle ville di Cornigliano) Antonella Giavino e il giornalista Enrico Cirone.
L’Egitto di Napoleone
Le terre d’Egitto sono da sempre state fonte di curiosità e interesse. Ne parlavano addirittura autori antichi come Erodoto, Strabone, Plinio il Vecchio, fino a Manetone che, nel III secolo a.C., scrisse gli importantissimi Aegyptiaca.
Nell’età moderna l’interesse del mondo occidentale ha trasformato sempre più la curiosità per la storia dell’Egitto in una vera e propria caccia al tesoro tra le sabbie del deserto. Una tra le spedizioni più prolifiche la condusse Napoleone Bonaparte nel 1798; l’impresa si presentava molto rischiosa, ma il ventinovenne generale se ne assunse il comando. Malgrado la conquista dell’Egitto, dal punto di vista strategico la spedizione non ebbe il successo sperato e i territori conquistati vennero rapidamente perduti nei due anni successivi; tuttavia, la campagna d’Egitto ebbe una straordinaria importanza scientifica e culturale e sotto questo aspetto si risolse in un successo.
Il grande Champollion
La spedizione di Napoleone poi portò alla pubblicazione, nel 1809, di venticinque volumi chiamati Description de l’Égypte, in cui si descrivevano gli aspetti della civiltà egizia e dei monumenti e reperti ritrovati, come l’importantissima Stele di Rosetta. La stele, chiamata così perchè rinvenuta presso la località di Rosetta in Egitto, reca sul fronte iscrizioni in tre lingue: egiziano antico in caratteri geroglifici, neo-egiziano in caratteri demotici e greco. Grazie all’analisi comparata di quelle iscrizioni, Jean-François Champollion (1790-1832) riuscì ad arrivare, nel 1822, alla decifrazione dei geroglifici. Tra il 1828 e il 1830 fu lo stesso Champollion, nel frattempo divenuto direttore della sezione egiziana del Museo del Louvre, a guidare una missione scientifica franco-toscana in Egitto, con il pisano Ippolito Rossellini.
L’Egitto delle meraviglie da Mariette a Carter
Dal 1842 al 1845 il tedesco Karl Richard Lepsius fu a capo di una spedizione scientifica ordinata dal re di Prussia Federico Guglielmo IV. La spedizione raccolse importanti reperti per il Museo egizio di Berlino ed elaborò una relazione con rilievi e disegni, che fu pubblicata in una serie di 12 volumi. Con il francese Auguste Mariette prese avvio nel 1850 una stagione ricca di straordinarie scoperte, tra cui il Serapeo di Saqqara, tempio dedicato a Serapide, e una necropoli nei pressi di Menfi, collegata alla città da un viale di accesso con 600 sfingi. Nominato dal governo francese Direttore dei servizi di antichità in Egitto, Mariette organizzò razionalmente le ricerche sul campo e pose il problema della tutela e vigilanza dei siti archeologici per evitare spoliazioni e garantirne l’integrità agli studiosi futuri. Nel 1858 fondò il Museo egizio del Cairo.
Sicuramente una delle scoperte più importanti avvenne agli inizi del XX secolo: due archeologi britannici Howard Carter e Lord Carnarvon, scoprirono, nella Valle dei Re, la tomba di Tutankhamon con il famoso Sarcofago d’oro del “faraone fanciullo”. Quando Carnarvon gli chiese: “Can you see anything?” (“Riesci a vedere niente?”), Carter rispose: “yes, wonderful things!” (“sì, cose meravigliose!”).