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NEWS | Archeologia negli Iblei, il territorio ragusano ha ancora tanto da raccontare

La Sicilia è da sempre il crocevia del Mediterraneo; le sue coste e il suo entroterra hanno ospitato nei millenni popoli e culture così differenti tra loro da creare quell’intricato mosaico di unicità e bellezza che è il patrimonio culturale siciliano. L’Isola non smette mai di rivelare piccoli nuovi tasselli di questo mosaico: il territorio ragusano ne è un esempio. L’archeologia negli Iblei sta facendo grandi passi avanti grazie alle numerose campagne di scavo che continuano senza sosta e con risultati sorprendenti.

Lo scavo di una sepoltura della necropoli di San Nicola-Gigli (RG)
Samonà: «L’area del Ragusano ha ancora tanto da raccontarci»
L’assessore Alberto Samonà

«L’area del Ragusano – evidenzia l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – ha ancora tanto da raccontarci sotto il profilo della ricerca archeologica. Le numerose campagne di scavi attivate grazie ai rapporti intrattenuti dalla Soprintendenza dei BB.CC.AA. di Ragusa, diretta da Antonino De Marco, con prestigiose università italiane ed europee e regolati da apposite convenzioni, stanno fornendo importanti elementi per una riscrittura della storia del territorio. Un impegno che gratifica il governo regionale per aver fortemente puntato sulla ripresa dell’archeologia in tutta l’Isola, nella consapevolezza che il potenziamento della ricerca e la valorizzazione dei Parchi archeologici siano elementi strategici per l’affermazione di una visione di lungo periodo che abbia al centro la cultura e l’identità della Sicilia».

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Antonino De Marco, Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali della provincia di Ragusa

 

Gulfi, la parte antica di Chiaramonte, torna in luce grazie all’Università di Bologna

A Chiaramonte Gulfi (RG), sono appena terminati gli scavi effettuati dal Dipartimento di Storia e Civiltà dell’Università di Bologna, diretti dalla professoressa Isabella Baldini. Nelle scorse campagne, in contrada San Nicola–Giglia, i ricercatori avevano portato in luce un centinaio di tombe con ricchi corredi e iscrizioni funerarie, appartenenti ad un insediamento grecofono insediato in quest’area. Nell’ultima campagna di scavo, invece, gli studiosi hanno indagato una necropoli ed un lembo di abitato di epoca imperiale. Una continuità insediativa, questa, che dal II secolo d.C al IX secolo d.C avrebbe contribuito alla nascita di Gulfi.

Contrada Cifali (RG), Genova e Pisa ci parlano di età tardo antica e medievale

Se Gulfi racconta la storia della sua fondazione, gli scavi in contrada Cifali (RG) raccontano dell’abbandono di una villa romana, del suo riutilizzo in età tardo antica e di un insediamento islamico. Gli scavi in quest’area proseguono da alcuni anni, sotto la direzione del professor Antonino Facella, con la collaborazione delle Università di Pisa e di Genova. Quest’ultima ha proseguito la campagna di scavo nei mesi di luglio e agosto. Le indagini hanno portato in luce un impianto termale, probabilmente parte di un edificio privato di III secolo d.C. Nella fase successiva all’abbandono della villa, va collocata invece la fornace per fittili, impiantata sul castellum aquarum ormai inutilizzato. La fase insediativa più recente, situata nella parte settentrionale del sito, è costituita da abitazioni e sepolture con rito islamico.

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Sepoltura islamica rinvenuta in contrada Cifali (RG)
Riprenderanno gli scavi a Modica (RG)

Alla fine dell’estate riprenderanno gli scavi in contrada Scorrione a Modica (RG), con il contributo dell’università Ceca di Hradec Králove. Il team di ricercatori, diretti da Joan Pinar Gil indagherà alcuni ipogei tardoantichi.

«Un impegno – ha aggiunto Samonà – che gratifica il governo regionale per aver fortemente puntato sulla ripresa dell’archeologia in tutta l’Isola, nella consapevolezza che il potenziamento della ricerca e la valorizzazione dei Parchi archeologici siano elementi strategici per l’affermazione di una visione di lungo periodo che abbia al centro la cultura e l’identità della Sicilia».

La villa romana di III secolo d.C., Cifali (RG)
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Il team di ricercatori dell’ Università di Bologna impegnati nello scavo di San Nicola-Giglia (RG)
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FLASH | Modica (RG), è morta l’archeologa Annamaria Sammito

È morta dopo una lunga malattia l’archeologa Annamaria Sammito, aveva 56 anni. Dal 2008 al 2012 ha ricoperto la carica di assessore alla Cultura nella giunta Antonello Buscema ed è stata dirigente archeologo presso la Soprintendenza di Ragusa.

Annamaria Sammito era professoressa di Archeologia tardoantica e medievale presso l’Università di Catania, nonché direttrice onoraria del Museo Civico di Modica (RG) dal 2002.

Tra le sue pubblicazioni sono presenti alcuni studi sull’archeologia preistorica, tardoantica e medievale. Nel cuore di Modica, la Sammito ha studiato a fondo la chiesa rupestre di San Nicolò Inferiore, cui ha dedicato gran parte della sua carriera.

Annamaria Sammito, 56 anni, scomparsa oggi
Annamaria Sammito, 56 anni