Solidarietà

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NEWS | Note e solidarietà, chissà cosa “Una musica può fare”

Una musica può fare cantare, cambiare, salvarti sull’orlo del precipizio” , Max Gazzè

Una musica può fare“, appunto – più di vent’anni dopo sarebbe diventato il nome di un gruppo di volontari palermitani sostenuti dai Corpi Europei di Solidarietà. Lo spirito di “Una musica può fare” sta proprio nelle possibilità che la musica offre come strumento di comunicazione, di terapia e di conoscenza.

Quindi, cosa si può fare con la musica?

Il progetto è formato dai musicisti Angelo Ganazzoli, Francesco Ilarda, Gabriele Lombardo e Giorgia Rampulla; hanno iniziato a esibirsi il 30 settembre 2020 con le associazioni «Volta la carta» e «Rock10elode». Il 3 dicembre il progetto è stato presentato durante la prima riunione di “Solidarity Lab“, l’osservatorio sui progetti di solidarietà.

L’idea – raccontano Angelo Ganazzoli e Giorgia Rampulla – ci è venuta dopo un concerto realizzato lo scorso Natale con “Rock10elode”, al carcere minorile Malaspina, in cui abbiamo suonato per i giovani detenuti. La cosa che ci ha colpito, e che ci ha spinto a presentare il progetto, è stata la loro profonda gratitudine. Ci hanno salutato come se fosse possibile rivederci il giorno dopo. Ma non era così, perché loro erano detenuti e noi eravamo liberi e saremmo tornati alle nostre rispettive vite. Loro erano cittadini quasi senza cittadinanza, che però si erano sentiti parte di una collettività collegandosi a noi “liberi” attraverso la musica. Così abbiamo deciso di presentare un progetto di solidarietà in cui quest’accezione fosse intesa come l’essere solidali con una parte delle nostre vite di cui di solito ci si dimentica: carceri, ospedali, centri sociali, punti accoglienza o case di riposo. L’obiettivo centrale è questo: dimostrare cosa può fare la musica, quali mondi può schiudere e quali emozioni può svelare. Soprattutto in un periodo in cui siamo lontani, e abbiamo un’immensa voglia di stare tutti più vicini: la musica può fare anche questo.”

Musica
Logo del progetto “Una musica può fare”
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NEWS | L’Ateneo messinese si illumina di solidarietà

La facciata dell’Ateneo peloritano si illumina a tema natalizio e, mentre la pandemia del COVID-19 continua a spezzare vite e a fiaccare la condizione economico-sociale del Paese e della città, l’Università di Messina ha scelto di proseguire le iniziative solidali, intraprese per aiutare i più bisognosi durante l’emergenza sanitaria.

E lo farà devolvendo, sotto forma di buoni spesa, la somma raccolta durante la campagna fundrasing #DonaUnOraDelTuoLavoro, svoltasi nei mesi di aprile e maggio e organizzata dal Dipartimento Affari Generali. 

In quell’occasione, nell’arco di 35 giorni complessivi, fu racimolata la considerevole cifra di € 26.822,00, col contributo prezioso e generoso dell’intero personale d’Ateneo (docente e tecnico-amministrativo, dottorandi e specializzandi) e della Società coop. UniLav

I buoni spesa saranno distribuiti da associazioni di volontariato attraverso modalità che saranno rese note successivamente.

La facciata dell’Ateneo illuminata a tema natalizio
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Quella passione e voglia di vivere che non incendierete mai – ArcheoMe abbraccia Discover Messina

L’atto vergognoso, che ha avuto luogo nella sera del 12 novembre, offende, oltraggia ed esaspera gli animi di coloro che credono in questa terra e che, con sacrifici immensi, scelgono di rimanervi per cambiarne le sorti, da troppo tempo assai avverse: alcuni criminali, non ancora identificati, hanno incendiato il mezzo di trasporto della nota azienda turistica Discover Messina che, da anni, si occupa di offrire servizi che colleghino i più importanti siti culturali della nostra città e della Sicilia orientale, con percorsi tematici guidati, per la conoscenza del patrimonio culturale, naturale e paesaggistico del territorio. Si tratta, dunque, di giovani capaci, innamorati della loro isola, per la cui valorizzazione combattono ogni giorno, che si sono visti pugnalati alle spalle dai loro stessi concittadini, come nelle peggiori lotte fratricide. Mentre, intanto, continuano le indagini della magistratura, a commentare una simile violenza le eloquenti parole proprio dello staff di “Discover Messina”, in un comunicato stampa del 14 novembre:


“[…] Questa devastante e criminale mutilazione oltre a causare un ingente danno economico, ci obbliga a sospendere momentaneamente dalle attività lavorative il nostro conducente, un padre di famiglia, con moglie e quattro figli a carico. È questo uno degli aspetti più atroci e dolorosi di questa nefasta vicenda. Discover Messina, con l’impegno, l’entusiasmo e la professionalità di molti giovani, che hanno deciso di unire le forze e restare in questa città per dare il meglio di sé, si è imposta in questi anni come una realtà virtuosa e rivoluzionaria nei servizi di accoglienza turistica, capace di affermarsi con uno spirito e una identità che distingue e personalizza ogni singolo servizio offerto ai turisti che arrivano in Sicilia, desiderosi di scoprire le meraviglie della nostra terra. […]

Colpire una realtà come la nostra significa tentare di abbattere e colpire la speranza di tanti giovani che credono ancora nel riscatto di un popolo che non riesce a riemergere, significa colpire quanti intendono scommettere e investire la propria vita e le proprie risorse sulle enormi potenzialità di un territorio come il nostro, che può dare grandi opportunità di lavoro, di crescita e di sviluppo a chi crede ancora che questo sogno sia realizzabile. 
Questi vili segnali di avvertimento sono inconfutabili indizi di un sottosviluppo reale e tangibile che contamina e avvelena il tessuto sociale della nostra amata città, con l’intento di frenare e ostacolare chi crede nel bello, ignorando che il bello esiste e vincerà sempre”.

Nonostante, tuttavia, la presenza di elementi di malarazza, che macchiano e infangano la nostra terra, la Messina pulita, che non si piega a logiche meschine, non ha tardato a manifestare il suo calore agli amici di Discover Messina, luminoso esempio positivo, nel buio dell’ignoranza che, in casi come questi, sembra ingoiare irrimediabilmente ogni realtà positiva; sincera solidarietà, inoltre, è stata espressa dall’onorevole Franco De Domenico e dallo stesso sindaco Cateno De Luca.

Ciò che Discover Messina richiede ai suoi concittadini è che le si stringa la mano ancora un po’ più forte, contribuendo, con una libera donazione, all’acquisto di un nuovo mezzo, non avendo ancora finito di onorare il finanziamento che era stato necessario all’acquisto di quello che ormai è solo un tetro ammasso di cenere e lamiere. Sempre dal comunicato:

“[…] Lanciamo ufficialmente una campagna solidale di raccolta fondi per l’acquisto di un nuovo mezzo di trasporto, dando intanto l’opportunità ad un padre di famiglia di riavere il suo posto di lavoro. Questo nuovo bene sarà un simbolo di bene comune, non più solo di proprietà della Discover Messina, ma anche uno strumento nelle mani della città nuova e bella che intende reagire a queste logiche effimere ed efferate. Oltre a offrire servizi ai turisti, il nuovo mezzo di trasporto sarà utilizzato a titolo volontario e gratuito per il compimento di opere sociali e benefiche, disponibile per tutte quelle associazioni no profit e i loro assistiti, nonché per privati cittadini, anziani e ammalati indigenti, bisognosi di effettuare spostamenti”.

Ancora, dunque, con la futura messa a disposizione del nuovo mezzo alla comunità, nonostante la violenza subita, che fiaccherebbe persino le membra più forti, un atto di grande amore verso questa terra, accompagnato dagli slogan #IOSTOCONDISCOVERMESSINA #nonsiamosoli #thebestisyettocome.

ArcheoMe fa sentire tutto il suo calore agli amici di Discover Messina, stringendoli in un forte abbraccio, condividendone gli ideali e gli scopi.

Per le donazioni a favore della Discover Travel società cooperativa
Iban: IT 72T 0303216500010000008506
Causale: Contributo volontario per acquisto mezzo di trasporto