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ATTUALITÀ | “Cruel Peter”, Messina sfodera il suo fascino horror al cinema

Messina incanta, affascina e qualche volta spaventa! E lo fa attraverso la cinepresa con Cruel Peter, un horror tutto italiano del 2019, diretto da Christian Bisceglia e Ascanio Malgarini, dal 21 maggio disponibile su RaiPlay.

Il cast del film sulla scalinata del Monte di Pietà, Messina
Cruel Peter e il terremoto di Messina: correva l’anno 1908

Peter Hoffmann è il figlio di un ricco commerciante inglese trapiantato a Messina, la cui morte per suicidio sembra sospetta. Il giovane, unico erede della fortuna di famiglia, ha un’indole malvagia che lo spinge a commettere atroci crudeltà nei confronti non solo di animali, ma della stessa servitù e dei bambini che vivono nella tenuta degli Hoffmann. Il ragazzo sembra passarla sempre liscia; infatti, nonostante le innumerevoli accuse mosse dalla servitù, Peter gode della protezione della madre che lo difende in maniera morbosa. Sarà il figlio del custode, il giovane Alfredo, a decidere di porre fine alle atrocità commesse da Peter.

Alfredo, dopo averlo colpito alla testa, seppellisce il crudele Peter ancora vivo, con la sola intenzione, però, di farlo spaventare, per fargli comprendere il male che ha fatto e sperando che il ragazzo smetta di comportarsi in quel modo. La punizione di Peter sta per giungere al termine, ma l’ombra di una catastrofe aleggia su Messina: è il 28 dicembre 1908, una data destinata a scrivere la pagina più nera della storia della città.

cruel peter messina
La prima pagina di un giornale all’indomani del terremoto del 28 dicembre 1908
Migliaia di anime inquiete, tra loro c’è anche quella di Peter

Il terremoto del 1908 distrugge quasi completamente la città di Messina, portando via più di 70.000 anime, oltre la metà di una città che ne contava 140.000 qualche istante prima del sisma. Tra le vittime c’è Alfredo, che non fa in tempo a liberare Peter da quella che diverrà la sua tomba. In una città che ha appena perso migliaia di vite, infatti, Peter sembra solo uno dei tanti dispersi, nessuno andrà a cercarlo. Morirà sottoterra e la sua anima non troverà pace.

Una favola horror tra folklore siciliano e tradizione cinematografica

L’ambientazione del film fa un balzo in avanti di un secolo, arrivando ai giorni nostri. L’archeologo inglese Norman Nash, accompagnato dalla figlia adolescente Liz, arriva a Messina per valutare il lavoro di restauro del Cimitero Inglese, situato all’interno del Cimitero Monumentale. I destini di Norman e della figlia Liz si imbatteranno nella furia di Cruel Peter. Il risultato è una favola horror ricca di suspance e jump scares che non hanno nulla da invidiare ai famosi e apprezzati horror provenienti dall’area asiatica. Accanto a elementi horror tipici della tradizione cinematografica internazionale, i registi hanno sapientemente affiancato elementi del folklore siciliano: l’anziana Zia Emma con i suoi riti religiosi e le sue medagliette per allontanare gli spiriti è l’incarnazione di tradizioni vecchie di secoli. Ogni paesino della Sicilia poteva contare sulla figura della vecchia santona che sapeva come scacciare gli spiriti, togliere il malocchio e il “sole dalla testa”.

cruel peter messina
L’archeologo Norman Nash nel Cimitero degli Inglesi, in una scena del film Cruel Peter
Cruel Peter: la storia nella storia

La sceneggiatura di Cruel Peter funziona. Forse, però, avremmo voluto sapere di più sulla vita del ragazzino problematico e sul suo rapporto con la madre, un’incantevole strega che sembra presa in prestito alla fiaba tradizionale del nord Europa, in stile “fratelli Grimm”. Il loro rapporto, infatti, si intravede soltanto, sebbene si percepisca la sua importanza all’interno della storia. La terrificante storia di Peter ci racconta anche del passato di Messina. La presenza della famiglia Hoffmann, la ricchezza ereditata da Peter alla morte del padre e l’esistenza di un cimitero inglese sono una finestra aperta su una Messina all’apice della sua grandezza agli inizi del XX secolo.

Il Cimitero degli Inglesi nel Cimitero Monumentale di Messina, particolare di una lapide
Il Cimitero Monumentale di Messina, silenzioso protagonista di Cruel Peter

Messina era, infatti, il porto commerciale più importante del Mediterraneo. Questo grazie anche alla massiccia presenza degli inglesi, giunti in Sicilia un secolo prima in aiuto alla famiglia reale dei Borbone. Durante il periodo napoleonico, i Borbone da Napoli erano stati costretti a fuggire a Palermo con l’aiuto della Marina Britannica. La presenza inglese sulle coste siciliane aveva come obbiettivo quello di evitare un’egemonia francese sul commercio marittimo del Mediterraneo. La storia degli inglesi e quella dei siciliani, poi, convergono nello stesso punto che è il vero focus del film: il Cimitero Monumentale. Oltre al Cimitero Inglese, il Cimitero Monumentale ospita la sezione dedicata a tutte le vittime di quel disastroso terremoto, la cui potenza distruttiva è ben rappresentata in Cruel Peter. Il sisma non risparmiò nessuno, né i siciliani, figli di questa terra, né gli ospiti inglesi, testimoni di una città all’apice del successo che si preparava a diventare la capitale commerciale del nuovo secolo, ma la natura ha deciso diversamente.

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NEWS | “Sicilian Ghost Story”, il film in ricordo di Giuseppe Di Matteo (VIDEO)

L’11 gennaio del 1996 il piccolo Giuseppe Di Matteo, in un casolare nelle campagne di San Giuseppe Jato, venne strangolato e sciolto nell’acido dai suoi carcerieri: Giuseppe Monticciolo, Enzo Brusca e Vincenzo Chiodo. I tre assassini erano stati mandati lì dal boss Giovanni Brusca che aveva ordinato: “Alliberateve de lu cagnuleddu”.

Erano passati 779 giorni da quando il piccolo Di Matteo, allora dodicenne, era stato rapito dal maneggio di Piana degli Albanesi, il 23 novembre 1993, da un commando di Brancaccio su ordine dei capimafia Giuseppe Graviano, Matteo Messina Denaro, Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca. L’obiettivo dei mafiosi era di convincere Santino, il padre di Giuseppe, diventato collaboratore di giustizia, a ritrattare le accuse verso i suoi ex amici mafiosi e smettere di rivelare i retroscena della Strage di Capaci.

Giuseppe, durante la prigionia, venne spostato in diverse celle nei paesi del Palermitano, il Trapanese e l’Agrigentino, con la complicità di decine di uomini del disonore. E decine sono state le condanne dei mafiosi che hanno partecipato al rapimento e all’omicidio di quello che è diventato un simbolo: il bambino che ha sconfitto la mafia.

Giuseppe di Matteo
Giuseppe Di Matteo (Il Messaggero)
L’impegno per il ricordo

Grazie all’impegno del fratello Nicola, la giornata del prossimo lunedì sarà dedicata a ricordare la figura e il sacrificio di Giuseppe tra i comuni di Altofonte, in cui il piccolo era nato, e San Giuseppe Jato. Oggi Giuseppe avrebbe quarant’anni, ha detto il Sindaco di Altofonte Angelina De Luca, all’incirca la mia età. Per noi, allora ragazzini del paese, la sua scomparsa e poi la morte è sempre stato un trauma incancellabile. Ma è solo andando sul luogo del suo martirio, nel casolare di Giambascio, che ci si rende conto della brutalità e della desolazione di questa immane tragedia.

Giuseppe Di Matteo (Antimafia Duemila)
La cerimonia commemorativa: il programma

Le iniziative avranno luogo lunedì 11 gennaio 2021.

– Ore 10, Salone parrocchiale della Chiesa madre Santa Maria di Altofonte, piazza Falcone e Borsellino:

CERIMONIA COMMEMORATIVA (Coordina Pino Nazio, giornalista e autore de Il bambino che sognava i cavalli).

Partecipano: Arciprete Vincenzo La Versa, parroco di Santa Maria; Angela De Luca, sindaco di Altofonte; Nicola Di Matteo, fratello di Giuseppe; Roberto La Galla, assessore Istruzione e Formazione professionale Regione Siciliana; Claudio Fava, presidente della Commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana; Salvatore Graziano, commissario del Comune di San Giuseppe Jato; Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della legalità internazionale; Caterina Pellingra, referente Presidio Libera Valle Jato Giuseppe Di Matteo e Mario Nicosia; Monica Genovese, legale della famiglia Di Matteo; Irene Iannello, ex preside dell’Istituto comprensivo di Altofonte.

In collegamento con il Senato della Repubblica: Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia; Cinzia Leone, vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere.

– Ore 11.30, Giardino della Memoria, San Giuseppe Jato, località Giambascio: Omaggio floreale al luogo del martirio di Giuseppe Di Matteo

– Ore 12:30, San Giuseppe Jato, piazza Falcone e Borsellino: Scopertura di una mattonella commemorativa con gli insegnanti e gli alunni coinvolti nel campo estivo di Libera dedicato al ricordo di Giuseppe Di Matteo. Le manifestazioni si terranno nel rispetto delle norme per il contenimento della diffusione del Covid19. La partecipazione alla commemorazione nella chiesa di Altofonte è riservata a coloro i quali abbiano ricevuto l’invito.

Sicilian Ghost Story

Sicilian Ghost Story è un film del 2017 diretto dai registi Fabio GrassadoniaAntonio Piazza (la loro pagina a questo link).

Sicilian Ghost Story, locandina (IMDB)

Si tratta di un film liberamente tratto dal racconto Un cavaliere bianco, di Marco Mancassola e contenuto nella raccolta Non saremo confusi per sempre. Il film è basato sulle vicende legate alla sparizione e all’omicidio di Giuseppe Di Matteo. Il film, vincitore di numerosi premi, tra cui il David di Donatello per la miglior sceneggiatura non originale, è disponibile gratuitamente su RaiPlay a questo link.