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NEWS | Riapre il Parco di Pompei con il “Laboratorio per il paesaggio vesuviano”

Il Parco archeologico di Pompei ha riaperto il 27 aprile 2021 nelle modalità già attuate precedentemente. Accesso consentito dal martedì alla domenica tra le 9.00 e le 19.00 (ultimo ingresso alle 17.30) e con unico giorno di chiusura il lunedì, fino al 7 giugno 2021. Sabato e domenica l’ingresso avviene solo con prenotazione online tramite il sito di TicketOne. Lapp MyPompeii ha il compito di facilitare la visita che, dal varco di Piazza Anfiteatro, prosegue fino a Piazza Esedra.

A Pompei è possibile visitare tutti i siti: la Palestra grande, l’Anfiteatro, i Praedia di Giulia Felici, le domus di via dell’Abbondanza. Inoltre, si può accedere anche alla necropoli di Porta Nocera, all’Orto dei Fuggiaschi, al Foro Triangolare e all’area dei teatri; nonché al foro con gli edifici pubblici e religiosi, allo spazio esterno delle Terme Stabiane e infine alla Casa di Leda e il Cigno. Si può visitare anche la mostra Venustas. Grazie e Bellezza a Pompei. Si consiglia anche una visita all’Antiquarium di Pompei con il nuovo allestimento, da poco inaugurato.

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I primi visitatori del Parco archeologico di Pompei alla riapertura (foto: Parco archeologico di Pompei)

Il “Laboratorio per il paesaggio vesuviano”

Partirà a breve il Laboratorio per il paesaggio vesuviano. Si tratta di un progetto che vede la collaborazione tra i Parchi archeologici di Pompei ed Ercolano, l’Area archeologica di Torre Annunziata e l’”Unità Grande Pompei e gli istituti scolastici dell’area vesuviana. L’obiettivo è quello di avvicinare i giovani al patrimonio culturale, cercando di sviluppare e accrescere in loro il senso di appartenenza e di identità al territorio. Il tutto è svolto nel solco della Convenzione di Faro, che promuove la cultura come strumento di coinvolgimento e sviluppo locale, nell’idea di quella che dovrebbe essere una heritage community.

Si avvieranno quindi iniziative culturali e progetti didattici da svolgere con gli studenti delle scuole nel corso dell’anno scolastico. Gli eventi termineranno con un festival finale in cui saranno previsti anche spettacoli, concerti, mostre archeologiche e artistiche da svolgere tra Pompei, Ercolano e gli altri siti archeologici dell’area vesuviana. In questo modo i ragazzi potranno capire quali sono le varie professionalità che agiscono nel settore culturale e artistico. Il tutto sarà fruibile ai visitatori.

Le strade di Pompei alla riapertura (foto: Parco archeologico di Pompei)
Le parole delle figure coinvolte

«Il messaggio che vogliamo trasmettere a bambini e ragazzi della Buffer Zone è che vivono in un territorio eccezionale grazie al suo patrimonio e alla sua storia e che la cultura, per avere un futuro, ha bisogno di loro». Così ha dichiarato Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Pompei (clicca qui per leggere l’intervista al direttore Zuchtriegel). «Vogliamo offrire ai bambini e ai ragazzi della Buffer Zone un’opportunità di essere protagonisti in progetti culturali che a tutti gli effetti rientreranno nella programmazione culturale del Parco, per farli sentire parte di un comprensorio unico al mondo quale quello del paesaggio vesuviano intorno ai siti sepolti dall’eruzione del 79 d.C. e dal 1997 iscritti alla lista del patrimonio UNESCO».

Anche Francesco Sirano, direttore del Parco archeologico di Ercolano, ha espresso la sua partecipazione: «Crediamo fortemente nella rete con le scuole, i giovani rappresentano il nostro futuro e va coltivato in loro l’amore per il proprio territorio che deve esprimersi nei modi più liberi e innovativi possibili». 

«Esprimo grande soddisfazione per la firma di questo protocollo di intesa. Ci accingiamo a mettere in campo trasversalità significative per valorizzare territori ricchi di storia e di cultura e competenze formative». Ha dichiarato così Luisa Franzese, direttore generale dell’USR per la Campania, e continua: «L’orizzonte ampio di questa iniziativa è l’educazione alla bellezza e alla sensibilità. Vogliamo creare un ponte tra il territorio in cui vivono e le famiglie e i ragazzi delle nostre scuole, partendo dalla consapevolezza che i parchi archeologici non sono dei musei a cielo aperto, siti di una cultura senza più vita, ma luoghi di umanità».

Il “Laboratorio del paesaggio vesuviano” con le scuole secondarie

Immagine di copertina: foto di Made in Pompei.

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NEWS | UNICT lancia un concorso di sensibilizzazione sulle risorse idriche

Un concorso fotografico per sensibilizzare l’opinione pubblica, e in particolare i giovani, al valore ambientale, socio-economico e culturale delle risorse idriche e a un loro utilizzo sostenibile. Il contest dal titolo “Il Valore dell’Acqua” è promosso dal Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania. Indetto per celebrare il 22 marzo 2021 la Giornata Mondiale dell’Acqua. Le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata nel 1993, un anno dopo la Conferenza di Rio, che sancisce la necessità di perseguire sostenibilità economica, sociale, ambientale.

Il concorso, dall’idea alla pratica

Il concorso a premi è rivolto agli studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiore di secondo grado siciliane; queste possono partecipare inviando le proprie fotografie a tema entro il 18 marzo 2021. Le fotografie, dunque, devono essere inviate tramite il sito del contest. Per ulteriori informazioni scrivere a questa mail. I vincitori saranno premiati in occasione dell’incontro “Il valore dell’Acqua”, in programma il 22 marzo 2021; interverranno studiosi ed esperti di diverse discipline chiamati a riflettere sulle valenze ecologiche, socio-economiche e culturali dell’acqua.

L’iniziativa del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania è organizzata in collaborazione con il CSEI Catania; in prima linea anche l’assessorato regionale all’Istruzione e Formazione professionale. Impegnata anche la Società Geografica Italiana e l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia – sezione Sicilia.  

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NEWS | UNICT lancia un sistema per il controllo delle coste

Brevettato un sistema di monitoraggio e di “early warning”, per la valutazione ai rischi provenienti dal mare e dalle coste. Esso ha quindi l’obbiettivo segnalare con adeguato anticipo la possibilità di inondazioni, di erosioni di litorali sabbiosi e di crollo di falesie. Si tratta del progetto NEWS (Nearshore hazard monitoring and Early Warning System) sviluppato da un partenariato costituito dalle università di Catania, Kore di Enna e Malta. A queste si aggiunge il Libero Consorzio Comunale di Ragusa.

Nei giorni scorsi, il convegno “Il monitoraggio e la gestione dei rischi costieri” ha illustrato i risultati preliminari del progetto. Quest’ultimo, peraltro, è stato organizzato dagli atenei di Catania e Kore di Enna. All’iniziativa hanno partecipato relatori di primissimo piano e oltre 470 uditori.

Per coste sicure ed abitanti sereni

«La costa meridionale siciliana e le coste delle isole dell’arcipelago maltese sono sempre più esposte ai rischi provenienti dall’ambiente marino anche per gli impatti dei cambiamenti climatici – ha spiegato il prof. Enrico Foti dell’Università di Catania -. Tra l’altro, queste coste sono soggette a fenomeni di erosione dovuti a fattori naturali e antropici che favoriscono sempre più frequentemente crolli e inondazioni delle aree rivierasche».

«Il progetto, inoltre, mira allo sviluppo di sistemi di diffusione delle informazioni raccolte ed alla realizzazione di strategie di sensibilizzazione rivolte agli utilizzatori del sistema marino come diportisti, pescatori, sportivi e bagnanti» – ha aggiunto l’ing. Luca Cavallaro.

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Un momento del Convegno “Il monitoraggio e la gestione dei rischi costieri”