NEWS | I primi risultati della campagna di scavo del San Sisto Project
Si è quasi conclusa la prima campagna di scavo archeologico del San Sisto Project, progetto triennale promosso dall’Università di Pisa e diretto da Federico Cantini, professore ordinario di Archeologia cristiana e medievale. Lo scavo ha interessato la Chiesa di San Sisto di Pisa.
Il giardino della chiesa: una curtis longobarda?
La scelta dell’area di scavo è presto detta: il toponimo Cortevecchia, attestato nelle fonti dal 1027, è un probabile indicatore dell’esistenza del centro amministrativo di età longobarda. Dalla cartografia storica pisana il giardino della chiesa risulta da sempre uno spazio libero da edifici e questo sembra confermare l’ipotesi che quest’area fosse un centro del potere politico e, in particolare, una curtis gastaldale longobarda.
Non solo indagare, ma anche raccontare: quando l’archeologia è social
Foto, hashtag, emoticon e tanta voglia di condividere
Il San Sisto Project è molto attivo sul web; non solo ha una pagina web personale, ma anche un profilo Facebook e un profilo Instagram . Sui social gli amministratori caricano quotidianamente notizie dallo scavo archeologico, per permettere a tutti gli utenti di seguire, passo dopo passo, le nuove scoperte e le interpretazioni degli archeologi.
La trowel in una mano, lo smartphone nell’altra, per immortalare i momenti di vita di cantiere, al momento giusto! (@sansistoproject)
Cosa è emerso dallo scavo archeologico
Gli archeologi hanno scavato l’area 5000, l’area 1000 e l’area 10.000, raggiungendo strati del XIII-XIV secolo. Nell’area 5000 sono stati rinvenuti numerosi materiali ceramici, alcuni impreziositi da stemmi familiari, che in questa fase preliminare sono stati attribuiti al Seicento. Dal giardino della Chiesa sono emersi reperti ossei e molti elementi architettonici in marmo e pietra serena. Tra questi, uno dei reperti più interessanti è senza dubbio la cosiddetta “pietra sacra”, una lastra quadrata di pietra con una croce incisa nel centro. Questa doveva ospitare delle reliquie e doveva essere collocata sulla mensa d’altare.
Verso nuovi orizzonti di indagine
Dal ritrovamento di alcuni reperti in questa prima fase degli scavi sembra certa una lunga e antica frequentazione dell’area. Gli archeologi del San Sisto Project non vedono quindi l’ora di tornare sul campo e di continuare a scavare, per riportare alla luce le fasi più antiche della città.
Non resta che attendere ulteriori notizie dal #sansistoteam e aspettare la prossima campagna di scavo.