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NEWS | il Prof. Antonio Pietrantonio dona dei reperti al Museo del Sannio

Il Prof. Antonio Pietrantonio, ex sindaco della città di Benevento, dona un nucleo di ventidue reperti archeologici al Museo del Sannio (BN).

La volontà del donatore ha trovato il parere positivo, attraverso atto formale, del Presidente della Provincia Antonio Di Maria. L’accettazione è avvenuta a seguito dell’esame eseguito sui reperti dal Direttore scientifico del Museo, Prof. Marcello Rotili. 

Pietrantonio
Prof. Antonio Pietrantonio.

Il Presidente Di Maria ha espresso al Prof. Pietrantonio il suo personale e più sincero ringraziamento, insieme a quello della Provincia tutta. La proposta di donazione, corredata da documentazione idonea, riguarda reperti riconosciuti quali “opere di eccezionale interesse storico – artistico”, dal Decreto del Ministero dei Beni ed Attività Culturali, datato al 1° agosto 2000.

Il nucleo di reperti che dona il Pietrantonio comprende ceramiche del periodo di Caudium e Telesia e sarà sistemato nella Sezione Archeologica dell’Istituto, al pianterreno del percorso espositivo, sotto la supervisione del Direttore M. Rotili. Le ceramiche verranno collocate in nuove teche dalla struttura simile a quelle già presenti nelle sale. Il Museo del Sannio arricchisce di nuovi e preziosi reperti il suo inestimabile patrimonio archeologico.

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ABRUZZO | Tra archeologia e storia, riscopriamo il MANDA di Chieti

La villa comunale di Chieti, detta Villa Frigerj, ospita il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo. 

Al suo interno è conservata la più importante raccolta archeologica abruzzese, che abbraccia il periodo compreso tra la protostoria e la tarda età imperiale. 

Il percorso espositivo: il piano terra

Il percorso si snoda sui due piani della Villa Frigerj. 

Al piano terra, nella sala denominata Al di là del tempo, è ospitato il Guerriero di Capestrano, capolavoro dell’arte statuaria italica risalente al VI secolo a.C.

La ricca sezione numismatica offre la possibilità di ammirare una collezione di  circa 15.000 monete che partono dal IV e arrivano fino al XIX secolo. Le monete più antiche testimoniano la presenza del popolo dei Sanniti in Abruzzo, mentre le più recenti risalgono all’epoca spagnola, quando la regione era divisa in due Abruzzi, Ultra e Citra. L’ingente numero di monete ritrovate fornisce indizi circa l’attività commerciale tra le popolazioni che abitarono questi territori, sicuramente intensa e tesa a favorire gli scambi e la circolazione di moneta nel corso dei secoli. 

Sempre al piano terra, è ospitata la collezione Pansa, che prende il nome dall’influente avvocato abruzzese che nel 1954 donò al Museo di Chieti una piccola collezione di oggetti antichi: Pansa, appassionato di antichità, acquistò e studiò vari reperti appartenenti alle popolazioni italiche abruzzesi. La collezione annovera vari manufatti in bronzo e ferro, gioielli, avori e oggetti di uso quotidiano e militare come pettini, vasi, elmi e fibule.

Il percorso espositivo: il primo piano

Al piano superiore, sono ospitati corredi funerari dell’Abruzzo preromano dal X al IV secolo a.C., ritrovati nelle numerose necropoli diffuse in tutto il territorio. Oltre agli oggetti, sono stati rinvenuti anche resti biologici, provenienti dalla Necropoli di Alfedena del V secolo a.C. Il loro studio ha permesso di ricostruire le caratteristiche somatiche degli uomini e delle donne abruzzesi, la durata media della vita, l’alimentazione, le possibili malattie o patologie.

Il primo piano ospita anche la mostra dal titolo Ecco…Ercole appare, che espone la statuetta in bronzo di Ercole in riposo, ritrovata sul monte Morrone sopra Sulmona (AQ) nel santuario di Ercole Curino.