Sacred Landscape Sicily

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I protagonisti dell’avventura “Sacred Landscape Sicily”

“Sacred Landscape Sicily”, persone oltre la ricerca

Non è scontato ricordare che la ricerca, sia questa “sul campo” o “da biblioteca”, è fatta da donne e uomini. Professionisti che hanno dedicato la propria vita allo studio, all’analisi delle fonti, alla comprensione del passato. Non parliamo di astratte collezioni di informazioni, ma di osservazioni mirate su contesti molto particolari, ristretti, così profondi che possono essere intravisti solo dopo molti anni di formazione. Vediamo, quindi, chi sono i protagonisti di “Sacred Landscape Sicily” e quale sarà il loro ruolo nella missione.

 

I direttori del progetto

La peculiarità della missione “Sacred Landscape Sicily” è quella di essere un’esplorazione fisica del territorio. La dott.ssa Margherita Riso, dell’Università di Leicester, è la mente del progetto. È lei ad aver individuato la linea scientifica da seguire, coinvolgendo in quest’avventura anche la Society for Church Archaeology. A lei si affiancano, in qualità di co-direttori, il dott. Matteo Randazzo e il dott. Andrea Arena. Il dott. Randazzo, dell’Università di Edimburgo,  si è occupato della ricostruzione del paesaggio antico e medievale in Sicilia Centrale. A lui si deve la datazione dei siti documentati lungo l’itinerario e la definizione dei possibili percorsi da seguire. Il dott. Arena, specializzato in preistoria e protostoria presso l’Università Ca’ Foscari, si è occupato di aspetti logistici cruciali del progetto. I sopralluoghi preliminari del tracciato e ricognizioni di superficie sono stati condotti sotto la sua supervisione.

La dott.ssa Margherita Riso

Collaboratori accademici

Come spesso accade, le missioni archeologiche sono composte da un team eterogeneo. Grazie al confronto tra i vari membri, ognuno specializzato nel proprio settore scientifico, possono essere risolti gli enigmi con cui il passato mette alla prova i ricercatori. In questo caso il gruppo è supportato dal dott. Giambattista Marras, dell’Università di Cambridge. Lui è l’anima tecnologica del progetto, in grado di fornire analisi informatiche del territorio, così da correggere la rotta terrestre che il gruppo on the field dovrà seguire. Il dott. Antonio Alfano, archeologo specializzato presso l’università Sapienza Università di Roma, accompagnerà, invece, il gruppo in qualità di guida Turistica e Ambientale Escursionistica. È direttore del Gruppo Archeologico Valle dello Jato, e da anni  conduce ricerche sul paesaggio rurale nel territorio dello Jato e del Belice destro.

Il dott. Giambattista Marras

 

Supporto e progetti paralleli

Non pensiate che i ricercatori siano topi di biblioteca completamente obliati dalle proprie lucubrazioni. In certi casi è così, ma per fortuna non sempre. Il team di “Sacred Landscape Sicily” si arricchisce di esperti i cui interessi vanno al di là del puro focus accademico. Infatti, uno degli obiettivi del progetto è quello di coinvolgere il territorio, e chi lo vive, non solo analizzarlo in maniera asettica. Il dott. Mikel Herran Subiñas, dell’università di Leicester, impegnato nello studio della trasformazione dello spazio domestico all’interno del mondo islamico, ha scelto di intervenire nel progetto ma in qualità di divulgatore scientifico. Sarà il blogger che seguirà la missione, @PutoMikel, il vero ponte tra l’accademia e l’immenso pubblico social. La dott.ssa Eleonora Trebastoni, laureata  in Televisione, Cinema e New Media, documenterà il viaggio con la sua telecamera. Sarà l’occhio che osserva e non dimentica, e la vista per il pubblico a casa. Infine, Salvatore Zuccarello, detto scherzosamente “L’Asinaro”, presidente dell’associazione Ciukino, si occuperà del trasporto dei materiali coi suoi asini, i principali “veicoli” del passato.

Salvatore Zuccarello con uno dei suoi ciuchini

Archeome e l’impegno per la divulgazione scientifica

Il divario tra la conoscenza accademica e quella del vasto pubblico è spesso abissale. La ricerca scientifica è in grado di analizzare il passato con precisione chirurgica. Tuttavia, ciò comporta una certa difficoltà nel condividere e spiegare i traguardi raggiunti ai non specialisti. Parliamo di minuzie, piccoli aggiustamenti che tuttavia permettono di “riscrivere la storia”, concetto che in questo caso non è solo un modo di dire. Archeome crede nell’importanza di una sana e virtuosa comunicazione tra accademia e vasto pubblico. Per questo s’impegna a sostenere, documentare e spiegare il progetto Sacred Landscape Sicily, con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico e rivitalizzarne la consapevolezza storica e archeologica (anima stessa del nostro paese). Noi siamo la nostra terra: chi non conosce le proprie origini dimentica sé stesso.

Seguite la conferenza stampa che si terrà giorno 24 alle 17.30.

Il logo del progetto
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“Sacred Landscape Sicily”, a journey through history

The “Sacred Landscape Sicily” project

The In the footsteps of Early Christian Rural Communities (social: Fb – Sacred Landscape; IG – Sacred Landacape Sicily), financed by the Society for Church Archaeology and by the University of Leicester, is about to start. ArcheoMe decided to follow this activity of academic research in detail because of its uniqueness. In fact, it’s not just a pure documentary analysis, but rather a “journey through time”, a physical exploration of the territory in order to trace the mobility through central Siciliy among the first rural Christian communities of the island.

A moment of field survey

 

Living the sacred landscape

The explorarion of the sacred landscape in central Siciliy will focus on the areas of Enna, Caltanissetta, and Catania. This is not a random choice: several scientific studies show the existence of a rich and complex archeological landscape. The objective of the research is to identify the possible routes that, centuries ago, were followed by the early Christians. We’re talking about the rural communities that inhabited the region between the 4th and the 9th century AD, which have left rural churches, monuments and necropolis. For a better understanding of the travel dynamics of this ancient time, the exploration will be done on foot, but not without a little help: in fact, two donkeys, the main “vehicles” of the past, will be used to transport the equipment, thus giving the right pace to the research activity. The Sacred Landscape Sicily Project rewrites the pure academic research in a new, experimental form, an active study of the territory in which it is immersed.

Aerial view of the rural church of Philosophiana

The path between landscape and archeology

The Sacred Landscape Sicily exploration, which will be documented by ArcheoMe, is led by Dr Margherita Riso of the University of Leicester, Director and founder of the project and by co-directors Matteo Randazzo and Andrea Arena. This journey will allow us to discover an unknown sicilian landscape: an overlooked archeological horizon, yet of great importance and unspeakable beauty. ArcheoMe will follow the research group through the roman villas of Gerace, Rasalgone and Casale; between the sizeable rural village of Philosophiana and other settlements inhabited from the prehistory to the Middle Ages; along the road axis of Imperial Roman age that connected Catania to Agrigento. The research team will attempt, once again, to bring all these puzzle pieces together. Quoting Dr Riso’s words, the times and the challenges of the journey “will be experimented by our team within a cultural landscape that has become a genuine container of collective and individual memory”.

Dr. Margherita Riso

 

Before the first steps

It should be known that, behind an experimental investigation such as that of Sacred Landscape Sicily, there is an extended period of study and scientific preparation. What might look like a “lighthearted hike” is actually quite different. The possible courses that have been identified by the research group are not influenced by the modern morphology of the territory, but rather by the ones of the Early Middle Ages. In particular, the philological research and the field survey are accompanied by the GIS (Geographic Information System) digital elaborations. Thanks to this software, it is possible to map the main elements of the landscape, both archeological and environmental, in order to grasp the hypothetical paths of the ancient road networks. At this point, “human” feedback is necessary to validate (or invalidate) the range of possibilities offered by the computer analysis.

The research team taking a selfie

It is about time: on the 24th of September 2022, Sacred Landscape Sicily will move its first steps with a presentation conference which will be held in Piazza Armerina, the picturesque ennese town that houses the famous Villa Romana del Casale, ever since at the center of a systematic archeological research. The “Litterio Villari” archeological group, which has always supported the archeologists working in central Sicily, will also be present at the conference.

Logo of the Sacred Landscape Sicily project, which can be followed on Instagram and Facebook

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“Sacred Landscape Sicily”, un viaggio nella storia

Il progetto “Sacred Landscape Sicily”

Il progetto In the Footsteps of Early Christian Rural Communities (social: Fb – Sacred Landscape; IG – Sacred Landacape Sicily) finanziato dalla Society for Church Archaeology e dall’Università di Leicester sta per prendere il via. ArcheoMe ha scelto di seguire passo passo questa attività di ricerca accademica per la sua singolarità. Non si tratta, infatti, di pura analisi documentaria, ma di un “viaggio nel tempo”: un’esplorazione fisica del territorio per ricostruire la mobilità nella Sicilia centrale tra le prime comunità rurali cristiane dell’isola.

Un momento di ricognizione e ricerca sul campo

Vivere il paesaggio sacro

L’esplorazione del paesaggio sacro nella Sicilia centrale si concentrerà nelle aree di Enna, Caltanissetta e Catania. Un scelta non casuale: numerosi studi scientifici rivelano l’esistenza di un paesaggio archeologico decisamente ricco e articolato. Scopo della ricerca è quello di individuare i possibili percorsi che, secoli fa, vennero seguiti dai primi cristiani. Parliamo delle comunità rurali che abitarono la regione tra IV e  IX secolo d.C. e che lasciarono a ricordo di sé chiese rurali, monumenti, necropoli. Proprio per comprendere le dinamiche di viaggio di quest’epoca così antica l’esplorazione avverrà a piedi ma non senza un piccolo aiuto: per il trasporto delle attrezzature, infatti, ci si avvarrà di due asini, i principali “veicoli” del passato, che contribuiranno a dare il giusto passo all’attività di ricerca. Il progetto Sacred Landscape Sicily riscrive, dunque, la pura attività di ricerca accademica in una forma nuova, sperimentale, uno studio attivo del territorio in cui s’immerge.

Sacred Landscape Sicily
Veduta aerea della chiesa rurale di Philosophiana.

Il percorso tra paesaggio ed archeologia

L’esplorazione Sacred Landscape Sicily, che ArcheoMe avrà cura di documentare, sarà guidata dalla dottoressa Margherita Riso dell’University of Leicester, direttrice e ideatrice del progetto. Il viaggio ci permetterà di scoprire un paesaggio siciliano inedito ai più: parliamo di un orizzonte archeologico poco noto, eppure di fondamentale importanza e indescrivibile bellezza. ArcheoMe seguirà il gruppo di ricerca attraverso le ville romane di Gerace, Rasalgone e del Casale; tra il grande villaggio rurale di  Philosophiana ed altri insediamenti abitati dalla preistoria al medioevo; lungo l’asse viario di epoca romana imperiale che collegava Catania ad Agrigento. Tasselli di un puzzle separati tra loro, che il team di ricerca tenterà di riunire ancora una volta. Rifacendoci alle parole della dott.ssa Riso, i tempi e le difficoltà di viaggio “verranno sperimentati dal nostro team all’interno di un paesaggio culturale divenuto un vero e proprio contenitore della memoria, individuale e collettiva”.

La dottoressa Margherita Riso

Prima del primo passo

È bene chiarire che alle spalle di un’indagine sperimentale come quella di Sacred Landscape Sicily corre un lungo tempo di studio e preparazione scientifica. Quella che potrebbe sembrare una “passeggiata spensierata” in realtà non lo è. I possibili percorsi individuati dal gruppo di ricerca non sono influenzati dalla moderna morfologia del territorio ma da quella ricostruibile per l’era passata presa in esame, in questo caso l’alto medioevo. In particolare, la ricerca filologica e le ricognizioni di superficie si accompagnano alle elaborazioni digitali GIS (Geographic Information Sistem). Tramite questo software possono essere mappati i principali elementi del territorio, archeologici e ambientali, elementi con cui intendere l’ipotetico tracciato delle antiche rete stradali. Il riscontro “umano” è indispensabile, a questo punto, per validare o meno il ventaglio di possibilità ottenute dall’analisi informatica.

Il team archeologico in posa per un selfie

Non manca molto: il 24 settembre 2022 Sacred Landscape Sicily muoverà il primo passo con una conferenza di presentazione che si terrà a Piazza Armerina, il caratteristico comune ennese che ospita la famosa Villa Romana del Casale e da sempre al centro di una sistematica ricerca archeologica. Presente alla conferenza di avvio anche l’immancabile Gruppo Archeologico “Litterio Villari”, da sempre al fianco degli archeologi che operano sul territorio della Sicilia centrale.

Sacred Landscape Sicily
Logo del progetto Sacred Landscape Sicily, che potrete seguire sui canali Fb e Instagram dedicati

 

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