UNA PESCARESE A MESSINA | I grandi capolavori del Caravaggio: un giorno al MuMe
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Proseguendo nel percorso, ha attirato la mia attenzione il dipinto della Madonna della Lettera, opera di Mattia Preti, non solo per il pregio del dipinto, ma anche per il soggetto raffigurato.
Da buona forestiera ho chiesto e mi è stata raccontata la storia della Madonna della Lettera di Messina, dopo aver visto l’animazione dell’episodio sacro che ogni giorno si ripete a mezzogiorno grazie ai meccanismi del campanile del Duomo. Perciò il dipinto merita menzione per il valore simbolico che la santa Patrona assume per la città. La stessa che campeggia dorata all’ingresso del porto e che si illumina ogni Ferragosto grazie ai fuochi d’artificio in suo onore e che riuniscono tutta la cittadinanza dopo aver seguito la processione della Vara.
Non posso poi non parlare dei dipinti conservati nelle sala d’onore del MuMe dedicata a Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. Egli produsse 4 tele nel suo soggiorno in Sicilia, due delle quali sono conservate proprio nel museo regionale di Messina. Si tratta della Adorazione dei pastori e della Resurrezione di Lazzaro. Lo stile e l’utilizzo della luce e del chiaroscuro sono inconfondibili e la prima delle due in particolar modo racconta la natività del Cristo in maniera intima e raccolta, chiave di lettura che mi ha commosso non poco. Mi sono seduta a contemplare le enormi tele, e ho ringraziato il museo per avermi offerto la possibilità di ammirare capolavori di tale calibro.
Si tratta probabilmente delle opere più celebri del museo, eppure la sala è collocata in una posizione non lineare rispetto all’intero percorso museale. Ho dovuto cercarla e salire alcuni gradini per accedervi, e credo che questa scelta sia stata fatta per offrire uno spazio più riservato ed esclusivo alle opere. Anche se alcuni hanno criticato questa collocazione e avrebbero preferito un’installazione più spettacolare.
A onor del vero, devo dire che ho notato che l’uso dell’illuminazione non rende piena giustizia alle opere, illuminandole a tratti frontalmente e facendo perdere alcuni dettagli e appiattendo le zone di luce e di ombra tanto peculiari nelle opere caravaggesche, che ne ha fatto la sua cifra stilistica.
Continua la prossima settimana!