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MITI | Fillide e Demofonte: lacrime e fiori di mandorlo

Demofonte, figlio di Fedra e Teseo, re di Atene, si innamorò della bella principessa tracia Fillide e, sposandola, ebbe in dote il suo regno. Tempo dopo, sentendo nostalgia della terra natia, Demofonte decise di compiere un viaggio ad Atene, promettendo alla moglie di fare ritorno entro un anno. Fillide, affranta, accettò la decisione del marito; tuttavia, gli consegnò uno scrigno contenente i segreti della Grande Madre Rea, che avrebbe dovuto aprire solo se non fosse potuto tornare.

Demofonte non mantenne la promessa e, allo scadere del termine pattuito, non tornò. Fillide, col cuore spezzato dalla vana attesa, decise di togliersi la vita. Atena, mossa a commozione, trasformò il corpo della donna in un mandorlo. Quando Demofonte, finalmente, fece ritorno, comprese cosa fosse accaduto e, piangendo, si strinse forte al tronco dell’albero, inondandolo con le sue lacrime. Bagnata dal dolore dell’amato, Fillide ricambiò facendo sbocciare piccoli fiori bianchi dai nudi rami.

Demofonte, infine, decise di aprire lo scrigno che gli aveva consegnato la moglie: inorridendo per ciò che vide in esso, si diede alla fuga, ma, inciampando, cadde sulla sua stessa spada e morì. Nessuno seppe mai cosa la scatola contenesse.