NEWS | “Lena Cuore di Caravaggio” e altri eventi a Messina
Alla presenza del vicesindaco Carlotta Previti e degli assessori Laura Tringali e Dafne Musolino, il 21 maggio 2021, nella chiesa di Santa Maria Alemanna a Messina, è stata inaugurata la mostra Lena Cuore di Caravaggio, visitabile fino alla fine di settembre. L’evento, promosso dagli assessori alla Cultura Enzo Caruso e alla Pubblica Istruzione e Pari Opportunità Laura Tringali, con l’Associazione storico-culturale “Tercio Viejo de Sicilia” e la galleria d’arte messinese «Emy», mette in esposizione opere originali dell’artista Alex Caminiti che reinterpreta il grande pittore lombardo di cui il Museo Regionale di Messina (MuMe) custodisce due opere del 1609, la Resurrezione di Lazzaro e Adorazione dei pastori.
La pittura di Caravaggio
La pittura di Caravaggio è fortemente anticonformista e nient’affatto stereotipata, proprio in questo consisterebbe il legame con Caminiti secondo l’architetto Nino Principato: «Caravaggio era un ribelle perché a far da modelli ai suoi santi e alle sue Madonne erano poveri, diseredati, ladri, delinquenti, prostitute perché, secondo il messaggio evangelico, Cristo è presente presso di loro, presso chi soffre e presso chi ha bisogno della sua vicinanza per redimersi. Caminiti dipinge alcune opere di Caravaggio con precisione meticolosa, ma non è soltanto un ottimo copista, vi sovrappone i personaggi dei cartoon, dei fumetti, dei manga giapponesi, i distributori automatici e le bottiglie di coca cola». Ulteriore parallelismo tra i due sarebbe, inoltre, l’attualizzazione dell’arte: «Caravaggio vestiva santi, sante e personaggi con gli abiti del suo tempo, a cavallo fra ‘500 e ‘600, a testimoniare che gli eventi avvenuti in un lontano passato sono sempre attuali perché è il loro messaggio che è eterno, universale, c’è stato, c’è e sempre ci sarà. Caminiti attualizza le sue opere ai nostri tempi, dove preponderante è la civiltà delle immagini e la cultura della società dei consumi».
Testimonial eccezionale dell’evento è stata Marina La Rosa, fotografata in diversi scatti nell’interpretazione di Lena, donna di Caravaggio appunto, pretesto per Caminiti di trasmettere, nella sua arte e per mezzo di essa, i pregiudizi di cui ancora oggi sono oggetto le donne nella differenza di genere. Lena, ovvero Maddalena Antognetti, infatti, era una prostituta romana, come lo erano anche le altre donne della famiglia; Caravaggio la fa diventare, nelle sue opere, la Madonna di Loreto o dei Pellegrini (1604-1606) e la Madonna dei Palafrenieri (1605) per le chiese di Sant’Agostino e di San Pietro in Vaticano, infine “Maddalena in estasi”, ridonandole luce e dignità rispetto alla sua vita trascorsa nelle tenebre e nella sofferenza. L’arte anche come evasione, dunque, come riscatto.
A rendere maggiormente palpabile quest’esperienza è stata la rappresentazione negli abiti d’epoca del duello tra Caravaggio e Ranuccio Tomassoni da Terni, ucciso dal pittore, e la sua conseguente cattura ad opera dell’Associazione “Tercio Viejo de Sicilia”, presieduta da Carmelo De Leo che ha interpretato il pittore stesso; il tutto allietato dal sottofondo musicale degli studenti del Conservatorio «Arcangelo Corelli» di Messina Cristina Oliveri e Chiara Bonarrigo (flauto traverso), Francesco Sgrò (flauto) e Manuela Ruggeri (clarinetto).
Avete di tempo fino a settembre per perdervi in questo incanto!
Nell’attesa, per il fine settimana non prendete impegni! Caravaggio ritorna nell’ambito della rassegna Il Maggio dei Libri: il Palacultura di Messina ospiterà il Convegno “Caravaggio… un mito immortale” il 30 maggio 2021 alle ore 10.
In copertina: una protagonista dell’esibizione nella chiesa di Santa Maria Alemanna (ME) – foto: Comune di Messina.