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ARCHEOLOGIA | Panarea, la più antica fra le Eolie

Panarea, l’antica Euònymos, dal punto di vista geologico, è la più antica tra le Eolie. È anche l’isola più piccola e la meno elevata dell’arcipelago eoliano. Comprende tutta una serie di isolotti (Basiluzzo, Spinazzola, Lisca Bianca, Dattilo, Bottaro, Lisca Nera e gli scogli dei Panarelli e delle Formiche) che, insieme, costituiscono un micro-arcipelago posto fra le isole di Lipari e Stromboli.

La storia di Panarea

Le più antiche testimonianze di vita su quest’isola risalgono alla fine del Neolitico. I reperti appartengono alla cultura di Diana (fine IV millennio a.C.) e si trovano in località Calcara e su Piano Cardosi, nonché su Lisca Bianca. È solo durante l’Eneolitico che ha sede il primo villaggio, a Piano Quartara, località da cui prende il nome la cultura che caratterizza il periodo finale dell’Eneolitico eoliano.

L’età del Bronzo Antico, rappresentata dalla cultura di Capo Graziano, ha lasciato le sue tracce in una serie di pozzi scavati nella zona fumarolica: si tratta di pozzetti votivi, relativi al culto per una divinità legata al potere salutare delle fumarole. Recentemente, grazie a sporadici rinvenimenti sulla punta di Peppa Maria, gli archeologi hanno pensato che qui ci fosse un piccolo insediamento stabile. Tuttavia, il più importante intervento preistorico è sicuramente il villaggio del Bronzo Medio di Punta Milazzese. Gli abitanti di questo villaggio, come dei villaggi coevi sulle altre isole, erano dediti al controllo delle rotte marittime commerciali. Dopo il decadimento della cultura di Thapsos-Milazzese, l’isola diventa meta di scorrerie etrusche ma rimane disabitata fino al V secolo a.C.

Della Panarea di età classica si conosce poco. L’unica notizia certa è che, durante l’età imperiale, l’isolotto di Basiluzzo fu scelto come sede di una villa. Sempre a questo periodo appartiene il molo che, a causa di fenomeni geologici, oggi si trova quattro metri sotto il livello del mare. Come testimoniato da un frammento di mensa di altare cristiana, Panarea, deve essere stata abitata almeno fino al periodo bizantino.     

Il Museo

Panarea è sede di una sezione distaccata del Museo Archeologico Regionale Eoliano. Inaugurato nel 2006, ha sede in due locali contigui appartenenti alla Chiesa di S. Pietro. La prima sala presenta la vita dell’isola sotto diversi aspetti: geologici, vulcanici e naturalistici. Inoltre, sono esposte le testimonianze della cultura materiale databili tra il Neolitico Superiore e il Bronzo Antico. La seconda sala, invece, espone i materiali di età classica. Per lo più, si tratta di frammenti ceramici a vernice nera e in terra sigillata africana, provenienti dai contesti funerari di Drautto. L’esposizione è completata da una serie di reperti provenienti dai contesti subacquei: anfore greco-italiche, Dressel e Cretesi, nonché ceramica a vernice nera appartenuti ai carichi del Relitto di Dattilo e del Relitto Alberti.