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ATTUALITÀ | Rientro del razzo cinese: l’allerta della Protezione Civile

La Protezione Civile informa in merito al rientro nell’atmosfera del razzo cinese: potenzialmente interessate nove regioni del centro-sud Italia.

Si è tenuto nella serata del 7 maggio 2021, un incontro convocato dal capo Dipartimento Fabrizio Curcio, il Comitato Operativo della Protezione Civile, per un’analisi degli ipotetici scenari dovuti al rientro incontrollato in atmosfera del lanciatore spaziale cinese “Lunga marcia 5B”, in modo da poter condividere tutte le informazioni con le strutture operative ed i territori potenzialmente coinvolti.

Il lancio del razzo da Wenchang sull’isola meridionale di Hainan in Cina, 5 maggio 2020 (foto da STR/AFP via Getty Images)

Al momento la previsione di rientro sulla terra è fissata per le ore 02:24 ore locali del 9 maggio (soggetta a modifiche). La finestra temporale di incertezza è di ± 6 ore, all’interno di questo arco temporale sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l’Italia che, in totale, interessano porzioni di 9 regioni del centro-sud, ovvero Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Le previsioni di rientro saranno soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del vettore spaziale stesso e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare.

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Possibili traiettorie (foto: EUSST)

Il tavolo tecnico – composto da ASI (Agenzia Spaziale Italiana), da un membro dell’ufficio del consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentati del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, della DifesaCOI, dell’Aeronautica Militare – ISOC e degli Esteri, ENAC, ENAV, ISPRA e la Commissione Speciale di Protezione Civile della Conferenza delle Regioni – continuerà, insieme ai rappresentanti delle Regioni potenzialmente coinvolte, a seguire tutte le operazioni del rientro, fornendo analisi e aggiornamenti sull’evoluzione delle operazioni.

Raccomandazioni

Sulla scorta delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, è possibile fornire alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione:

  • è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
  • i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
  • all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
  • è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;
  • alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento del razzo, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.

È possibile seguire la traiettoria del razzo in LIVE su alcuni canali YouTube: clicca qui o qui.

Il razzo cinese prima del lancio

In copertina: foto da La Stampa.

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NEWS | L’UniCt produrrà soluzione disinfettante per la Protezione civile regionale

L’Università di Catania produrrà gel alcolico disinfettante per conto del Dipartimento della Protezione civile della Presidenza della Regione Siciliana. Un contributo importante previsto dall’accordo di collaborazione finalizzato a contrastare l’emergenza Covid-19 sottoscritto oggi dal rettore Francesco Priolo dell’Università di Catania e dal dirigente del Dipartimento regionale di Protezione civile Calogero Foti.

I laboratori dell’ateneo di Catania – tramite il dipartimento di Scienze chimiche, con un team coordinato dal direttore Roberto Purrello, e il dipartimento di Scienze del Farmaco, con un team coordinato dal direttore Rosario Pignatello – produrranno fino a un massimo di mille litri al giorno di soluzione disinfettante secondo le linee guida dell’Oms con materie prime (etanolo 96%, glicerina, acqua ossigenata) fornite dalla Protezione civile.

“Questa convenzione – spiega il rettore Francesco Priolo – offre alla nostra comunità l’occasione per fare qualcosa di concreto per il nostro territorio, di dare un contributo che si unisce a quello che quotidianamente i nostri colleghi medici danno con il loro impegno in prima linea nella gestione dell’emergenza che stiamo vivendo”. La Protezione civile provvederà successivamente alla distribuzione sul territorio regionale, sulla base delle richieste pervenute. Il rapporto di collaborazione prevede inoltre la realizzazione di attività di ricerca e sviluppo che potranno essere oggetto di tesi di laurea e tirocini formativi.
Già dallo scorso 13 marzo, i laboratori dell’Università di Catania stanno producendo soluzione disinfettante sia per le strutture universitarie, sia per enti pubblici, forze dell’ordine, centri di ricerca e organizzazioni di volontariato che ne hanno fatto richiesta.