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NEWS | Dottorato e post-Dottorato al Museo Egizio, “VIE. Vite da re-Intrecciare”

Il progetto di ricerca di Dottorato e post-Dottorato, “VIE. Vite da re-Intrecciare: gli oggetti predinastici dell’antico Egitto dallo scavo di Eliopoli al museo” (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università degli Studi di Pisa) è condotto all’interno del Museo Egizio di Torino. 

Tale progetto ha l’obiettivo di realizzare un inventario. Catalogare e analizzare il materiale proveniente dagli scavi di Ernesto Schiaparelli sul sito di Eliopoli (Matariya, Cairo), conservato presso il Museo Egizio di Torino.

La ricerca è articolata in due fasi principali. La prima consiste nell’analisi della documentazione e nella ricostruzione delle campagne di scavo e della topografia archeologica del sito; conseguentemente a ciò, la contestualizzazione del materiale rinvenuto. La seconda fase si concentra sullo studio del materiale archeologico datato alle fasi di occupazione più antiche del sito (IV millennio a.C.).

Il progetto di ricerca è condotto da Federica Ugliano. La studiosa ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Studi Umanistici presso l’Università degli Studi di Trento, con tesi dedicata allo studio della collezione predinastica del Museo Egizio di Torino. Ha collaborato anche al riallestimento della collezione torinese, di cui ha curato la sezione predinastica. 

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Operazioni di studio e catalogazione
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NEWS | Al via il progetto StAr, Pisa partecipa alle ricerche

Un team di ricerca dell’università di Pisa è coinvolta nel progetto StAr per studiare nuovi metodi di conservazione del legno.

L’Università di Pisa parteciperà a un importante progetto nell’ambito della conservazione dei beni culturali e dei resti archeologici. Il team di ricerca selezionato proviene dal Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa ed è coordinato dalla Professoressa Ribechini. Il progetto in questione si chiama StAr, “Development of Storage and assessment methods suited for organic Archaeological artefacts”. Questa è un’iniziativa del JPI Cultural Heritage ed ha avuto inizio ufficialmente il 1 ottobre 2020. Oggetto di studio sono resti lignei provenienti dal villaggio preistorico di Biskupin, in Polonia. Il 7 ottobre 2020 c’è stato il primo incontro tra il project leader ARC-Nucléart di Grenoble, il Museum of Cultural History dell’Università di Oslo, il Museo archeologico di Biskupin e il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa.

Un progetto ambizioso

Lo studio non riguarda soltanto l’analisi chimico-fisica del legno rinvenuto in Polonia ma consiste in un progetto molto più ambizioso.  L’obiettivo dei ricercatori è quello di studiare alcune strategie di stabilizzazione chimico-fisica di reperti archeologici di natura organica, come il legno e il cuoio. Questi materiali infatti, una volta rinvenuti nello scavo, sono molto fragili e devono esser stabilizzati. La stabilizzazione è un elemento essenziale per la ricerca, perché permette agli studiosi di avere il tempo di fare indagini preliminari, per poi individuare e applicare la migliore strategia di conservazione.

L’unità di Ricerca dell’Università di Pisa avrà il ruolo di sviluppare, validare e applicare metodologie innovative per i reperti archeologici. Non solo:  dovrà valutare lo stato di degrado in tutte le fasi della stabilizzazione e applicare protocolli conservativi. Il team pisano si avvarrà di diverse tecniche analitiche: dalla pirolisi con gas cromatografia e spettrometria di massa (Py-GC/MS), alla cromatografia in fase gassosa o liquida con spettrometria di massa (GC-MS e LC-ESI – Q-ToF-MS).