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NEWS | La “Scatola Archeologica” a Roma fa vivere uno scavo archeologico da protagonisti

Senza falsa modestia, nessuno è esente dal fascino avventuroso di uno scavo archeologico, ma soltanto gli addetti ai lavori hanno il privilegio di poterlo vivere in prima persona. La Domus Aventino, a Roma, realizza questo sogno fondendo storia e tecnologia per restituire tutta la magia di uno scavo e dal 7 maggio inaugura la “Scatola archeologica”! Il progetto è a dir poco unico, il primo sito museale all’interno di un complesso residenziale dove il visitatore verrà catapultato in un vero e proprio scavo archeologico, tra antico e contemporaneo, in cui i vari ritrovamenti sono posizionati così come sono stati rinvenuti e supportati da un allestimento multimediale curato da Piero Angela e Paco Lanciano con proiezioni che valorizzano il tutto.

scatola archeologica
L’allestimento della Domus sull’Aventino (foto: La Scatola Archeologica)

Per 60 minuti circa, tutti potranno così sentirsi i protagonisti di quei colossal cinematografici che tanto ci hanno fatto appassionare al mondo dell’archeologia e vivere un’entusiasmante avventura. Le visite avverranno in italiano il primo e il terzo venerdì del mese per un massimo di sei persone a turno nel rispetto delle normative anti Covid-19, prenotando un intero turno (s’intende, sempre per sei persone) sarà possibile organizzare la visita ad hoc in altre lingue.

Dunque, che aspettate? Prenotate subito la vostra visita su questo sito e let’s live the dream!

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NEWS | 40 anni di Quark. Il format del “sapere” alla portata di tutti ideato da Piero Angela

Il 18 marzo 1981 l’inconfondibile Aria dalla Suite n. 3 in re maggiore di Johann Sebastian Bach – conosciuta da tutti come Aria sulla quarta corda – interpretata dal celebre gruppo vocale “Swingle Singers”, introduceva, su Rai 1, in seconda serata, la prima puntata di Quark.

Il format pioniere della divulgazione scientifica, ideato e condotto da Piero Angela, compie 40 anni. Una trasmissione a cui va riconosciuto il merito di aver portato nelle case degli italiani – e non solo –  la conoscenza a 360° in una chiave nuova, moderna, con l’utilizzo di animazioni e tecnologie all’avanguardia, accolta però con non poco scetticismo dagli allora vertici Rai. È lo stesso Piero Angela – in una recente intervista per il Corriere della Sera – ad averlo ricordato sottolineando i tanti problemi tecnici che si dovettero affrontare nelle prime fasi della trasmissione. Ordinaria amministrazione per tutto quello che è “nuovo” e incerto ma che è – come nel caso di Quark – destinato a durare. Archiviato infatti lo scetticismo – la prima puntata raggiunse 6 milioni di telespettatori – e superati i problemi tecnici, Quark in poco tempo divenne un appuntamento fisso. Innumerevoli le tematiche affrontate da Angela fino al restyling del 1995 quando cioè Quark diventa Superquark.

Cambia il nome, cambia l’uso della tecnologia, aumenta la durata della trasmissione, ma non il format e soprattutto l’obiettivo: quello cioè di raccontare la scienza e la cultura in una chiave semplice e diretta. Questo il grande merito di Piero Angela che, tra i più importanti giornalisti italiani e non solo – è anche un ottimo pianista di jazz – ha apportato alla televisione italiana tutta. È dalla parola stessa “quark”, presa in prestito dalla fisica e con cui si indicano le subparticelle nucleari (i mattoni più piccoli della materia) che deriva il senso proprio dell’invenzione di Angela: l’obiettivo di “andare a fondo dentro le cose”. Un viaggio caratterizzato da tante novità ed evoluzioni (vedi i tanti spin-off del format) che ha attraversato forse tutto il sapere umano e che rappresenta 40 anni di ricordi di tanti di noi.

Chi non ha mai visto almeno una puntata del programma? E quanti potranno dire di essersi appassionati per la scienza o la storia grazie a quell’appuntamento serale? Auguri a Quark anzi, Superquark, e un sentito grazie dovuto da questa Redazione al maestro del giornalismo e della divulgazione scientifica, Piero Angela.

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