NEWS | Nuove scoperte nell’ipogeo del Duomo di Ascoli Piceno
La storia di Ascoli Piceno si fa sempre più ricca, merito degli scavi eseguiti sotto la Cattedrale di Sant’Emidio. Le operazioni, condotte da Paola Mazzieri, hanno portato alla luce stratigrafie del tutto nuove, di epoche diverse che si son sovrapposte fra di loro. Alcuni reperti riemersi sono riconducibili all’età romana e picena. Altri oggetti, rinvenuti durante i lavori di sistemazione del cimitero rinascimentale, sono prettamente votivi: medagliette, crocifissi in bronzo, grani di rosario e addirittura ossa umane e materiale lapideo. Sono stati rivenuti, tra l’altro, resti di precedenti strutture tra cui basamenti di colonne, cornici modanate, pilastri scanalati e frammenti di pavimentazioni musive.
La conferma delle scoperte è data dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Gli scavi rinascimentali distrussero due domus di epoca romana repubblicana, di cui tuttavia sono sopravvissute le fondazioni e pavimentazioni musive. All’interno del canale che separa le due domus è stato individuato del materiale antico che va dal V-VI secolo d. C. sino a frammenti di ceramica e vetro di età altomedievale. Invece, immediatamente sotto la facciata della cattedrale, sono riemerse due grandi fosse di forma circolare contenenti materiale ceramico di epoca picena.
Piazza Arringo con il suo Duomo ci dimostrano così di avere ancora una lunga storia da raccontarci.