NEWS | Antiche rotte nel salentino, Archeologia subacquea al MArTA
Il “Mercoledì del MArTA (Museo Archeologico Nazionale di Taranto)” organizza un incontro con uno studioso, un esperto capace di interconnettere la storia di alcuni reperti del Museo con i vissuti delle antiche civiltà che li hanno prodotti.
Dopo il successo dello scorso incontro settimanale, questo mercoledì, 28 ottobre 2020, parlerà il professor Giacomo Disantarosa, docente di Archeologia subacquea e ricercatore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Bari, nonché Responsabile del Laboratorio di Archeologia subacquea nella sede di Taranto. L’evento si svolgerà online, in diretta sulla pagina Facebook del MArTA.
Il padre dell’Archeologia subacquea nel salentino è americano
Il professor Disantarosa ricorderà in primis un pioniere dell’archeologia subacquea, l’americano Peter Throckmorton, che tra il 1964 e il 1965 condusse ricerche lungo il litorale jonico-salentino. Il panorama internazionale lo ricorda addirittura come il padre dell’Archeologia subacquea: ha fondato la Sea Research Society, un’associazione no-profit per le ricerche nel sommerso, in cui ha rinnovato il suo impegno fino alla morte (1990); fiduciario presso il NUMA (National Underwater & Marine Agency) e istruttore subacqueo per la Nova Southeastern University.
Il tesoro del Salento al MArTA
“Parliamo di Archeologia subacquea, ma parliamo anche di traffici e circolazione di uomini, culture e merci mentre viene progettato il rilancio dello scalo portuale tarantino” – commenta Eva Degl’Innocenti, direttrice del MArTA.
Il MArTa arriva finalmente a una migliore comprensione dei relitti di San Pietro in Bevagna, de La Madonnina, di Torre Chianca e di Porto Cesareo. Il gruppo, rilevato da Peter Throckmorton più di cinquant’anni fa, era stato liquidato con pochissime descrizioni, quasi assente la documentazione grafica e fotografica. Ulteriori ricerche hanno permesso di approfondire la storia delle coste: un lavoro in collaborazione tra il Laboratorio di Archeologia Subacquea di Taranto, la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Bari e la Soprintendenza delle province di Lecce, Taranto e Brindisi.