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CULTORES ARTIUM | Giuliano di Roma (Fr), un piccolo borgo medievale nella Valle dell’Amaseno

Giuliano di Roma è un piccolo borgo della Ciociaria, in provincia di Frosinone.

È, tuttavia, così chiamato, secondo la tradizione, poiché fino al 1927 apparteneva alla provincia di Roma: solo in un secondo momento, venne inglobato nell’area di Frosinone.

Il piccolo centro storico, sebbene ristrutturato in tempi più recenti, mantiene ancora vive le caratteristiche del periodo medievale, come dimostrano le particolari stradine e gli angoli che un tempo ospitavano botteghe e cantine.

Attraversando il borgo, si può scorgere anche uno dei vicoli che richiamano fortemente le caratteristiche di un’antica colonia ebraica, il “vicolo del Ghetto”.

Panorama serale di Giuliano D.R. foto di Eleonora Di Mario

Nella parte alta del paese, è ben visibile la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore, che risale al sec. XI, dà il nome alla piazza centrale e si caratterizza per un’ architettura barocco-neoclassica..

Nella piazza si trova anche il Campanile, che è uno dei simboli di Giuliano e si innalza possente sulle case del centro storico, dominando tutta la vallata dal passo della Palombara all’Amaseno (il fiume).

Il campanile misura circa trenta metri ed è l’edificio più alto del paese. Anticamente, era il Maschio della Rocca dei Conti Colonna e fu fatto costruire intorno al XV secolo per volere della stessa famiglia.

CENNI STORICI

Le prime notizie che si hanno su Giuliano di Roma le troviamo intorno all’anno mille nelle Cronache di Fossanova e negli Annales Ceccanenses, cronologie di eventi riguardanti la famiglia dei De Ceccano.

In uno dei racconti delle Cronache di Fossanova, viene riportato un fatto eclatante, legato ai cattivi rapporti tra il Papa e la famiglia: si tratta del momento in cui Papa Onorio II si reca nel paese di Giuliano di Roma con il suo esercito per farlo saccheggiare e incendiare insieme ad altri centri vicini.

Quella non fu l’unica volta in cui Giuliano subì un simile attacco: pare, infatti, che sia stata saccheggiata da Federico Barbarossa, che si opponeva al Papa Alessandro III e, in seguito, delle truppe papali, con l’aiuto di Guglielmo I Re di Sicilia, per riprendere il controllo sul paese.

Nel 1187, il papato entra in possesso di Giuliano di Roma e la situazione rimarrà tale fino all’elezione di Innocenzo III nel 1198.

Innocenzo III aveva rapporti familiari con i Conti De Ceccano i quali, in cambio di appoggio allo stesso Papa, videro restituite le terre perse, Giuliano compreso.

A testimoniare la situazione di pace finalmente ritrovata, vi è il racconto, presente nelle Cronache, sulla sosta che Innocenzo III fa a Giuliano di Roma nel 1208.

Nel mezzo del viaggio per Fossanova, egli fa tappa al paese e, in suo onore, Giovanni da Ceccano organizza banchetti e ricchi festeggiamenti.

I De Ceccano restano i signori del Paese per lungo tempo, ma, nel XIV secolo, con la continua crescita del potere della famiglia Caetani, iniziano i primi contrasti.

I Caetani, infatti, strappano, o tentano più volte di farlo, questo feudo ai De Ceccano che, però, se ne riappropriano una prima volta con azioni belliche e una seconda grazie a uno strategico matrimonio tra di Nicola III di Ceccano e Miozia Caetani.

Nel 1420, Sveva Caetani sposa Lorenzo Colonna, portando in dote alcune terre, tra cui la stessa Giuliano. Suo fratello, Francesco Caetani, con un falso testamento, riesce a togliere il paese a Sveva che, rivolgendosi alla Camera Apostolica, lo ottiene nuovamente.

Nel 1501, Papa Alessandro VI, in contrapposizione con i Conti Colonna, decide di dare il feudo di Giuliano di Roma al nipote Rodrigo, figlio di sua figlia Lucrezia Borgia.

Alla morte del nonno, Alessandro VI, il feudo ritorna, però, di nuovo ai Colonna.

Il loro potere su Giuliano dura ininterrottamente fino al 1816, quando fu confiscato da Paolo III e da Paolo IV.

Nel XVIII sec., Giuliano di Roma e tutto lo Stato Pontificio subiscono l’occupazione delle truppe francesi, ma il popolo di Giuliano si difende coraggiosamente ed eroicamente.

In questi anni, si sviluppa anche il Brigantaggio: molti briganti restano nella storia e, ancora oggi, la popolazione giulianese ricorda leggende legate a costoro.

Giuliano di Roma è stata anche teatro di scontri funesti nel secondo conflitto mondiale, poiché, in queste terre, le truppe Alleate e i Tedeschi si scontrano violentemente.


COSA VEDERE A GIULIANO DI ROMA

  • Il campanile

  • La Chiesa di Santa Maria Maggiore

  • Muve il Museo del Vulcanismo Ernico

  • La passeggiata ecologica sul Monte Siserno  dove sorge anche la chiesetta medievale di San Biagio patrono del paese riedificata su una struttura del VIII sec.