Paesi Bassi

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NEWS | Mauritshuis, il museo olandese in gigapixel

Sono moltissimi i luoghi culturali e i musei che negli ultimi tempi si sono ingegnati per rimanere fruibili nonostante la chiusura imposta dal COVID-19.

Tra questi risalta la Pinacoteca Reale Mauritshuis dell’Aia, nei Paesi Bassi. Il museo si distingue per il suo straordinario progetto di rendere fruibile l’intera superficie museale attraverso un tour virtuale ad altissima risoluzione.

La sala da cui parte il virtual tour all’interno del Museo Mauritshuis (Foto © Ronald Tilleman)
La collezione

Il museo ospita, tra gli altri, tutti i Vermeer  (tra cui i celeberrimi Ragazza con l’orecchino di perla e Veduta di Delft), quattro Rembrandt, tre Jan Steens, il Cardellino di Fabritius e il Toro di Paulus Potter. Il tutto può essere osservato ad alta risoluzione, con grande attenzione ai dettagli.

Risale al lockdown della scorsa primavera la scansione digitale delle opere e degli ambienti. Il tutto si è svolto utilizzando videocamere a 360° e con una mappatura guidata da un robot che sceglieva la risoluzione in funzione delle dimensioni, delle caratteristiche e della posizione di ogni quadro

Nell’ambiente virtuale sarà possibile per il visitatore muoversi e avvicinarsi ai dipinti fino a sfiorarli e a coglierne i dettagli dei tratti di pennello.

Ragazza con l’orecchino di perla, Vermeer. I dettagli in HD (© La Stampa)

Alcune opere, inoltre, permettono una doppia visuale: sarà possibile passare dall’immagine fotografica a quella a infrarossi. Ciò permette al visitatore di scoprire modifiche e cancellazioni operate dall’artista in corso d’opera. Un esempio si trova nel Peccato originale di Rubens in cui l’immagine a infrarossi mostra due cani che non compaiono nel dipinto finito.

Mauritshuis at Home

Il modo migliore per ammirare le nostre opere è, naturalmente, visitare il museo – si legge sul sito della Pinacoteca – ma fortunatamente ci sono anche altri modi per godersi la collezione Mauritshuis a casa.

Si tratta di un grande progetto. A essere digitalizzato è tutto il museo con tutta la collezione esposta nelle sale presenti: il tutto in gigapixel!

Sono due i modi in cui si può visitare virtualmente la collezione: attraverso l’app gratuita Second Canvas, utilizzata da ben 75 musei in 16 paesi, oppure direttamente dal sito del museo.

Su quest’ultimo sono disponibili due le opzioni di visita: un itinerario guidato (in inglese) e una visita libera, muovendosi nelle sale disposte su due piani.

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Lo sapevi che… | La fondazione dell’Unione Europea nella “Conferenza di Messina”

La conferenza di Messina si svolse nei primi giorni del mese di Giugno 1955 nei locali di Palazzo Zanca, il Municipio di Messina, e a Taormina.

Fu una riunione interministeriale tra i Ministri degli Esteri dei sei stati membri della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio). Vi parteciparono Gaetano Martino per l’Italia, Jan Willem Beyen per i Paesi Bassi, Antoine Pinay per la Francia, Joseph Bech per il Lussemburgo, Walter Hallstein per la Repubblica Federale Tedesca e Paul-Henri Spaak per il Belgio.

La conferenza, svoltasi a Messina in quanto l’allora Ministro Gaetano Martino optò per la sua città natale, essendo da poco stata ricostruita a seguito dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale, proseguì con molte difficoltà nei primi due giorni dei lavori. Difatti, questo incontro seguiva la bocciatura, da parte della Francia, del progetto CED (Comunità Europea di Difesa), che aveva causato non pochi attriti tra le nazioni sedute al tavolo del confronto. Alla conclusione della conferenza, inaspettatamente per i più,  si arrivò alla cosiddetta Risoluzione di Messina, attraverso la quale i sei paesi enunciavano una serie di principi e di intenti volti alla creazione della Comunità europea dell’energia atomica (o Euratom) grazie alla quale si gettarono le basi per la firma dei Trattati di Roma del 1957 che sancì l’inizio del Mercato Europeo Comune (MEC, istituito insieme alla CEE, divenuta in seguito CE e infine UE).

Lo spirito di Messina, che animò la conferenza ed i padri fondatori della Comunità Europea, è ancor oggi chiamato in causa come esempio quando i rapporti tra i Paesi Europei sembrano compromettersi.