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NEWS | SMART-electron, un progetto rivoluzionario sulla luce

Sviluppare una nuova tecnologia che cambierebbe radicalmente il modo in cui la materia viene studiata in microscopia elettronica: è l’obiettivo di SMART-electron (H2020-FETOPEN-2018-2020, Grant Agreement n. 964591). Il progetto è coordinato dal dottor Giovanni Maria Vanacore, ricercatore presso il Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca, che studia fenomeni ultraveloci in solidi e nanostrutture. SMART-electron è uno dei 58 progetti finanziati dal programma pilota Pathfinder dell’European Innovation Council (EIC); dunque “sostiene le fasi iniziali della ricerca e dell’innovazione scientifica e tecnologica attorno a nuove idee di ricerca ad alto rischio e ad alto impatto con lo scopo di trasformarle in nuove tecnologie”.

SMART-electron e la manipolazione degli elettroni

SMART-electron
Giovanni Maria Vanacore, il coordinatore del Progetto

La visione “rivoluzionaria” alla base del progetto è quella di stabilire un nuovo paradigma tecnologico che consenta di manipolare a piacimento le onde di elettroni attraverso l’utilizzo di impulsi di luce. Questo permetterebbe di migliorare le prestazioni di un microscopio elettronico in termini di risoluzione dell’immaginerapidità di acquisizionesensitività a specifiche proprietà del campione, e riduzione degli effetti di danneggiamento. Sono infatti numerosi i campi in cui la nuova tecnologia potrebbe trovare applicazione: dai computer quantistici, alle batterie, fino all’ambito biomedico.

«La nostra ambizione – spiega il coordinatore Vanacore – è sviluppare una tecnologia del tutto innovativa per rivoluzionare lo studio dei materiali in microscopia elettronica. Una tale capacità fornirebbe dunque uno strumento unico che ci aiuterebbe ad affrontare le sfide fondamentali della nostra società moderna nell’ambito dei materiali quantistici, dei dispositivi per l’accumulo di energia e nelle applicazioni di tipo drug-delivery».

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NEWS | Onde e relitti, il Festival della Scienza sorprende

Il Festival della Scienza sbarca a Genova con la diciottesima edizione lunga ben undici giorni, dal 22 ottobre al primo novembre 2020. Come ogni anno è nota la parola chiave su cui verteranno gli eventi sia in presenza che a distanza: onde.

Il tema racchiude in sé mille declinazioni: le onde non sono soltanto gravitazionali, elettromagnetiche o acustiche, spaziano in ogni disciplina esistente, chimica, matematica, astrofisica, genetica, medicina, ma anche linguistica, arte, e archeologia.

Onde al servizio dell’archeologia subacquea

Le tecnologie della geofisica subacquea e i ROV (Remote Operated Vehicle, sottomarini a comando remoto) permettono di indagare in estensione anche i fondali marini più profondi, facendo ben avanzare gli studi di archeologia subacquea. Il Festival allestirà in merito un vero e proprio laboratorio di ricerca: un ROV sarà guidato da computer tra fondali simulati che hanno seppellito un incredibile relitto; un filmato descriverà le successive fasi di scavo, recupero e valorizzazione realizzabili dagli archeologi su quel particolare sito.

Come le onde acustiche dei sonar e i ROV (Remote Operated Vehicle) studiano i fondali marini

L’onda Covid, capire per reagire

Il Festival vuole in primis riflettere sulla pandemia che si è abbattuta su tutto il mondo e cavalcare con forza e positività la sua onda; un ciclo di incontri dedicato è stato sviluppato dal Bo Live, il magazine dell’Università di Padova, con la supervisione scientifica dell’immunologa Antonella Viola.

La prima tavola rotonda in merito si svolgerà oggi, 22 ottobre, alle 18:30: questa intende indagare i motivi e i meccanismi dell’evoluzione di un virus come il SARS-COV-2, perché si trasforma in pandemia e perché il pericolo può svanire. Un secondo incontro del 24 ottobre intende rispondere alle domande più frequenti riguardo la trasmissione del virus tramite gli aggiornamenti degli studi nella comunità scientifica, stesso intento dei relatori del 30 e del 31 ottobre. La tavola rotonda del 25 ottobre verterà, invece, sulla prevenzione, quella del 26 sulla situazione Covid negli ospedali e su tutto il territorio ligure.