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NEWS | La grande parata delle mummie reali: l’evento per l’inaugurazione del museo di Fustat (Egitto)

C’è grande trepidazione al Cairo, ormai da mesi, per quello che viene presentato come un evento unico e grandioso, la Pharaoh’s Golden Parade, la parata delle mummie reali.

Locandina evento (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)

“Il 3 aprile 2021, il mondo sarà testimone di un evento unico”, dichiara il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano. “L’evento globale” – continua – “che abbaglierà il mondo con la grandezza degli antenati e la nobiltà dell’unica civiltà egizia”. Si tratta del trasferimento di 22 mummie reali dal Museo Egizio di Tahrir alla loro esposizione permanente nel nuovo Museo Nazionale della Civiltà Egizia a Fustat, in una maestosa processione.

Mezzi di trasporto per le mummie reali

Il Ministero ha sottolineato la grande attenzione a tutti i dettagli di questo evento, selezionati con grande cura e precisione.

All’evento parteciperanno studenti, bambini e artisti egiziani. La processione partirà dal Museo Tahrir, passando per Piazza Tahrir, Ain Al Sira e altri luoghi fino a raggiungere il Museo Nazionale della Civiltà Egizia.

L’evento, inoltre, sarà trasmesso in diretta streaming sui canali principali del Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano in collaborazione anche con emittenti televisive internazionali, grazie a una campagna pubblicitaria che ha dell’incredibile. Sarà possibile seguire la parata in diretta, dalle ore 17:00, sul canale YouTube del Ministero e sul canale YouTube Experience Egypt.

Dettegli della campagna pubblicitaria (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)

 

Nuova veste per il sito del NMEC

In vista dell’apertura della sala espositiva centrale del National Museum of Egyptian Civilization (NMEC) di Fustat e del ricevimento della processione delle mummie reali, il Ministero del Turismo e delle Antichità ha lanciato la pagina ufficiale del museo. Il sito sarà affiancato da una piattaforma per la prenotazione e l’acquisto dei biglietti online, a questo link

Il nuovo sito fornisce una panoramica del Museo, ponendo l’attenzione sulla sua unicità. Si tratta di uno dei pochi musei al mondo che mostrano i vari aspetti di una civiltà, coprendo un arco temporale molto vasto, dall’era predinastica fino ai tempi moderni.

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National Museum of Egyptian Civilization

La pagina mostra anche una serie dei più importanti beni archeologici esposti nel museo, di diverse epoche. Il museo, oltre alle sale espositive, è anche dotato di centri di restauro e luoghi di intrattenimento come ristoranti, caffetterie e shop in cui poter acquistare riproduzioni antiche.

Nell’ambito del piano del ministero del Turismo e delle Antichità per promuovere il museo, Khaled el-Anani, ministro del Turismo e delle Antichità, ha concesso una riduzione del 50% sul prezzo del biglietto per egiziani e stranieri per un periodo di due settimane, dal 4 al 17 aprile 2021, per visitare l’esposizione già in sede. La visita alla Royal Mummies Hall sarà invece consentita a partire dal 18 aprile 2021,  la Giornata del Patrimonio Mondiale.

Le mummie reali

La Parata delle Mummie Reali prevede il trasporto di 22 mummie reali. Le mummie provengono dalla cachette (nascondiglio) di Deir el-Bahari, scoperta nel 1881, e dalla tomba del re Amenhotep II, scoperta nel 1898.

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La cachette di Deir el-Bahari, Luxor (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)

La cachette di Deir el-Bahari, nota come “deposito reale”, è infatti una zona cimiteriale tebana (No. TT320) situata nella parte occidentale di Luxor. Si tratta di una sepoltura singola riutilizzata per mettere al sicuro dai saccheggiatori i corpi dei sovrani. In essa sono state rinvenute circa 40 mummie. Di queste, 11 saranno trasportate in parata: Seqenenra Ta’o, Ahmose I, Amenhotep I, Tuthmosi I, Thutmosi II, Thutmosi III, Seti I, Ramesse II, Ramesse III,  Ramesse IX e la regina Ahmose-Nefertari, figlia di Seqenenra Ta’o.

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Disposizione della cachette, TT320 (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)

Nel 1898, l’egittologo francese Victor Lauret trovò un altro nascondiglio nella Valle dei Re a Luxor, all’interno della tomba del re Amenhotep II, la KV35. Molte le mummie reali contenute in questo nascondiglio. In parata, di queste, verranno portate quelle di Amenhotep II, Thutmosi IV, Amenhotep III, Merenptah, Siptah, Ramesse IV, Ramesse V , Ramesse VI e Seti II.

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Tomba di Amenhotep II, KV35 (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)

Inoltre, faranno parte della parata anche le mummie della regina Hatshepsut (rinvenuta nella Valle dei Re a Luxor nel 1903, nella tomba nota come KV20) e della regina Merit Amon/Meritamun, sorella di Amenhotep I (rinvenuta a Deir el-Bahri nel 1930 nella tomba tebana nota come TT358).

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NEWS | Alessandria, tra scoperte archeologiche e mummie con la lingua d’oro

La missione egiziano-dominicana dell’Università di Santo Domingo, sotto la direzione della dott.ssa Kathleen Martinez, ha riportato alla luce 16 sepolture di oltre 2000 anni. Queste si presentano scolpite nelle pareti rocciose e, quindi,  tipiche del periodo greco-romano. La scoperta è avvenuta nei pressi del tempio di Taposiris Magna (città fondata da Tolomeo II tra il 280 e il 270 a.C. circa), non lontano da Alessandria.

Una delle maschere funerarie del recente ritrovamento (© Ministero delle Antichità egiziano)

Le sepolture presentano un certo numero di mummie, tutte in cattivo stato di conservazione, che evidenziano le caratteristiche di mummificazione d’epoca greca e romana.
Sono stati rinvenuti resti di cartonnage dorato (maschere funerarie realizzate alternando strati di lino e papiri, stuccati e dipinti), oltre ad amuleti in lamina d’oro. Tra questi spicca il ritrovamento di una mummia con una lingua in lamina d’oro in bocca. Si suppone potesse far parte di uno specifico rituale funerario che garantisse al defunto la capacità di parlare nell’aldilà, di fronte alla corte di Osiride, signore dell’oltretomba e giudice dei defunti.

Mummia con lingua in lamina d’oro (© Ministero delle Antichità egiziano)

La dottoressa Kathleen Martinez ha spiegato che tra le mummie ce ne sono due che presentano frammenti di papiri e resti  di cartonnage. Su una sono evidenti resti di decorazioni dorate che rimandano al dio Osiride. L’altra mummia indossa la corona Atef, decorata con corna, e il serpente cobra sulla fronte. Sul petto di quest’ultima sono stati rinvenuti i resti dorati di una, verosimilmente, ampia collana da cui pende un amuleto a forma di testa di falco, simbolo del dio Horus.

Una missione ricca di scoperte

Il dottor Khaled Abu Al-Hamd, direttore generale dell’Alexandria Antiquities, ha affermato che durante questa campagna di scavo la missione ha rinvenuto diversi reperti archeologici. Tra questi vi sono: la maschera funeraria femminile, otto lamine d’oro che rappresentano le foglie di un ghirlanda e otto maschere di marmo risalenti all’epoca greco-romana. Le maschere mostrano un’elevata precisione nella scultura e nella raffigurazione delle caratteristiche dei proprietari.

Maschere marmoree (© Ministero delle Antichità egiziano)

Alcuni rinvenimenti si trovano già al Museo Nazionale di Alessandria, altri, invece, sono ancora nel magazzino di el-Hawaria, ad Alessandria occidentale.

Uno dei frammenti scultorei della recente scoperta (© Ministero delle Antichità egiziano)

Vale la pena notare che negli ultimi dieci anni la missione ha scoperto un importante gruppo di reperti archeologici che hanno cambiato la percezione del tempio di Taposiris Magna. Dall’interno delle mura del tempio, infatti, provengono alcune monete recanti il ​​nome e l’immagine della regina Cleopatra VII. Oltre a questi, diversi frammenti scultorei di statue che si pensa ornassero i giardini del tempio. Inoltre, le missioni precedenti, avevano rivelato i pannelli di fondazione del tempio, che ne dimostravano la costruzione al tempo del re Tolomeo IV (regnante dal 222 al 204 a.C. circa).

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NEWS | Sarcofagi, papiri e un tempio funerario: nuovi rinvenimenti a Saqqara

Il dottor Mustafa Waziri, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità egiziano, ha dichiarato che una nuova importante scoperta archeologica interessa la necropoli di Saqqara. La vasta area ospita più di una dozzina di piramidi ed è una necropoli dell’antica capitale egiziana di Menfi, a circa 30 km a sud del Cairo. La scoperta è stata possibile grazie alla missione egiziana congiunta tra il Consiglio Supremo delle Antichità ed il Centro Zahi Hawass per l’Egittologia presso la Biblioteca di Alessandria, che opera nell’area delle antichità di Saqqara vicino alla piramide di Teti.

Operai della missione a lavoro (© Ministero delle Antichità egiziano)

Ed è proprio nei pressi della sepoltura del sovrano della VI Dinastia (Antico Regno) che sono stati riportati alla luce sarcofagi, resti umani (sia all’interno sia all’esterno dei sarcofagi), un importante papiro lungo circa 4 metri e un tempio funerario dedicato a Nearit, una delle spose di Teti. I rinvenimenti risalgono all’Antico Regno, al Nuovo Regno e all’Epoca Tarda, i periodi di maggiore frequentazione dell’area funeraria di Saqqara.

Resti antropici e stuoie rinvenuti all’interno dei pozzi funerari (© The Sun)
Un nuovo tesoro

Il Ministero delle Antichità egiziano, che ha annunciato il nuovo rinvenimento, lo definisce come un eccezionale ritrovamento di un nuovo tesoro.

Il dott. Zahi Hawass ha affermato che la missione ha trovato il tempio funerario della regina Nearit (o Naarat), una delle spose di Teti. Già le missioni precedenti avevano individuato parte della struttura templare, realizzata in pietra. Adesso si procede a mettere in luce l’intero edificio. Nei pressi del lato sud-orientale del tempio sono presenti anche tre magazzini, realizzati con mattoni e fango, necessari alla conservazione delle offerte e degli strumenti utili a svolgere i rituali. Inoltre, sono stati trovati 52 pozzi funerari, di profondità compresa tra 10 e 12 metri, all’interno dei quali si trovavano più di 50 sarcofagi lignei, datati al Nuovo Regno.

Uno dei sarcofagi rinvenuti (© Ministero delle Antichità egiziano)

I sarcofagi sono antropoidi (a forma umana) e sono interamente decorati. Ognuno presenta sia motivi decorativi, con le figure divine legate al culto funerario, sia alcune formule funerarie (Testi dei Sarcofagi) che aiutano il defunto nel suo viaggio nell’aldilà. Secondo quanto riportato nel comunicato del Ministero delle Antichità egiziano, i ricercatori ritengono che queste sepolture facessero parte del culto di Teti divinizzato, culto che si è sviluppato dopo la morte del sovrano. Sembra che il culto sia rimasto attivo per più di un millennio.

Alcuni dei sarcofagi rinvenuti (© The Sun)
 
Il contenuto dei pozzi funerari

L’interno dei pozzi presenta un gran numero di manufatti archeologici e statuette di divinità. Ma è una scoperta unica ad attirare maggiormente l’attenzione: un papiro lungo fino a quattro metri e largo un metro, su cui è presente il capitolo XVII del Libro dei Morti e che reca il nome del proprietario, Pukhaef (pw-ka-f, “è il suo ka“).

Il papiro rinvenuto frammentato (© Ministero delle Antichità egiziano)

Lo stesso nome è presente su quattro statue di shabti.

In più, sono presenti diverse maschere funerarie di legno, oltre a molti giochi che il defunto avrebbe usato nell’aldilà, come il gioco della senet, paragonabile agli odierni scacchi.

Il gioco senet (© Ministero delle Antichità egiziano)

Sono stati trovati anche manufatti che rappresentano uccelli (come l’oca), un’ascia di bronzo, che indica che il suo proprietario era uno dei capi dell’esercito nel Nuovo Regno, e molte pitture parietali con scene del defunto e di sua moglie.

Uno dei più belli è una stele funeraria in pietra calcarea, in buono stato di conservazione, databile alla XIX Dinastia. Su di essa è raffigurato il defunto di nome Khu-Ptah, sovrintendente del carro reale, insieme alla moglie Mwtemwia. La parte superiore raffigura il defunto e la moglie in atto devozionale di fronte al dio Osiride, mentre la parte inferiore raffigura la coppia di fronte ai loro sei figli disposti, per genere, su due file.

Stele funeraria (© Ministero delle Antichità egiziano)

Sono state trovate anche ingenti quantità di ceramiche risalenti al Nuovo Regno, comprese ceramiche che stabiliscono relazioni commerciali dell’Egitto con Creta, Siria e Palestina.

Ceramica rinvenuta (© The Sun)
 
Le mummie

La missione ha già studiato la mummia di una donna che è risultata essere affetta da una malattia nota come “febbre mediterranea”. La malattia, cronica, proviene dal contatto diretto con gli animali e porta ad un ascesso epatico. Inoltre, il dott. Sahar Selim, professore di radiologia al Qasr al-Aini, ha effettuato gli studi necessari sulle mummie scoperte, tra cui la mummia di un bambino, determinandone le cause di morte e l’età.

Ricercatori a lavoro (© Photo Nariman El-Mofty)
 
L’importanza della scoperta

Il dott. Zahi Hawass ha affermato che questa è già una delle scoperte archeologiche più importanti dell’anno. Saqqara si conferma importante destinazione culturale e turistica. Secondo Hawass, la scoperta riscriverà la storia di Saqqara durante il Nuovo Regno, oltre a confermare l’importanza del culto di Teti durante la XIX Dinastia.

 

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NEWS | Lady Bietikow, la mummia di 5.000 anni contemporanea di Otzi

Aveva quarant’anni la signora di Bietikow, che prende il nome dal luogo del suo rinvenimento.
Ritrovamento fortuito, avvenuto durante i lavori per la costruzione di turbine eoliche, nella regione di Brandeburgo, in Germania.

L’analisi dei resti

Le ossa di Lady Bietikow raccontano molto agli archeologi: i suoi resti sono stati trovati in posizione fetale, una delle più antiche forme di sepoltura dei morti. Oltre alle ossa, si sono conservati anche gli indumenti, che permettono di ricostruire il modo di vestire di uomini e donne nel Neolitico. La datazione delle ossa fa risalire la mummia a 5.000 anni fa (3.400-3.300 a.C.). Le analisi sui denti, invece, permettono di ricostruirne la dieta, ricca di cereali e fibre.

“Normalmente c’è dello smalto sulla superficie dei denti – aggiunge l’archeologa Bettina Jungklaus, descrivendo in dettaglio la mascella dello scheletro. Qui, però, è completamente assente e questo ci permette di trarre conclusioni sull’alimentazione: il cibo che consumava abitualmente era indubbiamente molto ricco di fibre, molto duro”.

I cereali, infatti, potevano essere conservati molto meglio della carne animale e utilizzati più facilmente come mezzo di pagamento.
 

Il confronto con Ötzi

Gli studiosi hanno voluto comparare i due soggetti, per via del loro ritrovamento in un’area geografica abbastanza vicina e per il fatto che vissero nella stessa epoca preistorica.

«E’ possibile confrontare Ötzi e la signora di Bietikow in termini di età. Ma la scoperta dell’uomo di Tisenjoch, cioè Ötzi, è stata molto più spettacolare in termini di stato di conservazione», spiega l’archeologo Philipp Roskoschinsky, che si occupa della mummia di Bietikow.


La mummia di Ötzi, ritrovata nel 1991 su un ghiacciaio alpino, al confine tra Italia ed Austria, è una vera rock star del museo di Bolzano, costruito appositamente per ospitarlo: in quasi trent’anni ha visto più di cinque milioni di visitatori, arrivati da tutto il mondo per conoscere da vicino l’uomo tatuato vissuto 5.000 anni fa.

Ma se la morte di Ötzi resta un cold case ed è avvenuta in circostanze violente, quella di Lady Bietikow ci racconta una storia ricca di tenerezza e cura dei defunti, che meglio ci aiuta a comprendere l’evoluzione del rapporto che l’uomo ha da sempre con la morte stessa.

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News | Le mummie dei Cappuccini raccontate alla Feltrinelli

Venerdì 3 maggio alle ore 18.00 presso La Feltrinelli Point Messina, si terrà un incontro con Dario Piombino-Mascali, autore de “Le catacombe dei Cappuccini. Guida storico-scientifica”.

L’incontro sarà moderato da Anna Mallamo, Giornalista
Interverranno:
– Fulvia Toscano, Direttore artistico di Naxos Legge – Festival delle narrazioni, della lettura e del libro
– Sergio Todesco, Etnoantropologo, Regione Siciliana
– Lucia Risicato, Criminologa UniMe

Scheda del volume: http://bit.ly/catacombecappuccini

 

In questa guida, l’autore accompagna il lettore in un percorso affascinante, in cui nessun aspetto è trascurato. Con la precisione di un testo scientifico e la felicità di una scrittura ariosa e mai statica, l’autore ci conduce per i corridoi di una dimora eterna che ancora oggi ospita famiglie illustri (tra queste Del Bosco, Filangeri, Gravina, Moncada e Ventimiglia) ma anche artisti, patrioti, borghesi, nel senso più ampio del termine. Per la prima volta da quel lontano 1599, anno della loro fondazione, le catacombe si svelano sotto moltissimi aspetti: dalla storia del luogo alla sua formazione, dai provvedimenti igienici alle credenze e alle pratiche funerarie, fino ad arrivare alle testimonianze di donne e uomini di arte e di lettere che non seppero resistere al fascino della città sotterranea. Un percorso che catturerà anche il lettore, in cui il maggiore paleopatologo siciliano suggella il legame, apparentemente inconciliabile, tra scienza e letteratura.