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THEATRE | Discovering Teatro Massimo in Palermo, the largest theatre in Italy

Palermo, the county seat of Sicily, offers the traveller numerous wonders of architecture, from the Arab-Norman to the Byzantine, and there is no lack of masterpieces that have evolved over time, in a fusion of different stylistic trends.

Every corner has something to offer, but the historic centre certainly holds architectural jewels of cultural and artistic interest, such as the Teatro Massimo Vittorio Emanuele, better known simply as Teatro Massimo.

The structure of the Teatro Massimo

The Massimo is the largest theatrical building in Italy and the third largest in Europe, after the Opéra National in Paris and the Staatsoper in Vienna. 

The entire external structure features elements in neoclassical style, with references to Greek and Roman religious architecture: the front façade is made up of a pronaos of six Corinthian columns, raised on a staircase, on either side of which there are two bronze lion-shaped sculptures, allegories of Tragedy and Opera. The vault with the enormous hemispherical dome is also in neoclassical style and a system of rollers allows the temperature of the interior to be regulated.

Façade of Teatro Massimo

The colossal dimensions of the theatre are due not only to the imposing monumental façade, but also to the set of halls, galleries and representative rooms that surround and complete the theatre itself.

The halls of the Massimo

The main hall, or Great Hall, has a horseshoe shape and contains five orders of 31 boxes each, in addition to the gallery. It has a capacity of 1247 seats and the hall boasts perfect acoustics. The stalls are overlooked by the Symbolic Wheel, a special ceiling composed of eleven wooden panels frescoed in the shape of a petal representing the “Triumph of Music” by Luigi Di Giovanni. The petals are mobile: a mechanism modulates their opening upwards, so that warm air can escape and guarantee excellent ventilation of the theatre in a natural way.

Moving panels

At the centre of the second tier of boxes is the so-called Palco Reale, designed by Ernesto Basile, with 27 seats and a private foyer: the “Salone del Sovrano“, embellished with mahogany coverings and a sumptuous Murano chandelier; red brocade armchairs and sofas complete the furnishings and 9 mirrors are fixed on the walls. On the doors and capitals is affixed the Savoy royal coat of arms. 

The guided tour of the theatre also takes the visitor inside the Sala Pompeiana: the whole room is designed according to proportionality linked to the number 7 and its multiples. The symbolism of number 7 refers to the musical notes, the strings of the lyre, the days of the week and the deadly sins and Christian virtues.

Other rooms in the theatre include the Palco Bellini, once a meeting place and cultural circle, the Sala degli Stemmi, the Foyer and the Sala del Caffè.

Historical notes

Work began in 1875 and was led by architect Giovan Battista Filippo Basile, winner of the call for tenders issued in 1864. Upon his death, his son Ernesto Basile took over, who completed his father’s project at the request of the Municipality of Palermo.

The official opening of the theatre finally came on 16 May 1897 with Falstaff by Giuseppe Verdi, premiered in Palermo. This was followed by years of splendour and great performances, especially lyrical ones. In 1974 the theatre closed for restoration works: it remained abandoned for a very long period, until 1997, when it was finally reopened.

Curiosities about the Teatro Massimo

It is said that king Umberto I, on a visit to Palermo, did not want to enter the theatre during the inauguration, because he found inappropriate the presence of such a sumptuous building in a city he considered not to be as prominent as Palermo.

The Teatro Massimo was built by demolishing the church of San Francesco delle Stimmate and the convent of San Giuliano. During the demolition works, however, the tomb of the first Mother Superior of the convent would have been desecrated.

Legend has it that the restless soul of the nun, known as “la Monachella”, still wanders around the rooms of the theatre, casting curses. Many have claimed to have seen the shadow of a nun wandering behind the scenes or in the basement. Moreover, there is a particular step, entering the theatre, called “the Nun’s step”, in which it is said that all those who do not believe the legend stumble upon it.

The Sala Pompeiana, also called “Rotonda del Mezzogiorno“, was once reserved for men only. If you stand in the middle of the room and speak, you can hear your voice amplified out of all proportion; but to those who are in the rest of the room the sound arrives distorted, to the point of making the words incomprehensible. What is said at the centre of the Rotonda del Mezzogiorno is impossible for those outside to understand. This particular resonance effect is due to a slight asymmetry of the room, purposely intentional.

The Massimo is very close to the causes of the LGBT community: every year, during the week of the Pride celebrations, the columns of its façade are illuminated by the colours of the rainbow flag.

Tradotto da: https://archeome.it/teatro-alla-scoperta-del-massimo-di-palermo-il-piu-grande-ditalia/

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TEATRO | Alla scoperta del Massimo di Palermo, il più grande d’Italia

Palermo, capoluogo della Sicilia, offre alla vista del viaggiatore numerose meraviglie dell’architettura, dall’arabo-normanna alla bizantina, e non mancano capolavori evolutisi nel tempo, in una fusione di correnti stilistiche differenti.

Ogni angolo ha qualcosa da offrire, ma di certo il centro storico custodisce gioielli architettonici di interesse culturale e artistico, come il Teatro Massimo Vittorio Emanuele, meglio conosciuto semplicemente come Teatro Massimo.

La struttura del Teatro Massimo

Il Massimo è l’edificio teatrale più grande d’Italia ed è il terzo per dimensioni in Europa, dopo l’Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna. 

L’intera struttura esterna presenta elementi dal gusto neoclassico, con richiami all’architettura religiosa greca e romana: la facciata frontale è costituita da un pronao di sei colonne corinzie, elevato su una scalinata, ai lati della quale sono presenti due sculture bronzee a forma di leone, allegorie della Tragedia e della Lirica. Anche la volta con l’enorme cupola emisferica è di gusto neoclassico e un sistema di rulli permette di regolare la temperatura dell’interno.

Facciata del Massimo

Le dimensioni colossali del teatro sono dovute, oltre che dall’imponente facciata monumentale, anche dal corredo di sale, gallerie e ambienti di rappresentanza che circondano e completano il teatro vero e proprio.

Le sale del Massimo

La sala principale, o Sala Grande, ha una forma a ferro di cavallo e contiene cinque ordini di 31 palchi ciascuno, oltre al loggione. La capienza è di 1247 posti e la sala vanta un’acustica perfetta. La platea è sovrastata dalla Ruota Simbolica, uno speciale soffitto composto da undici pannelli lignei affrescati a forma di petalo che raffigurano il “Trionfo della Musica”, opera di Luigi Di Giovanni. I petali sono mobili: un meccanismo ne modula l’apertura verso l’alto, così da permettere all’aria calda di uscire e garantire un’ottima ventilazione del teatro in maniera naturale.

Pannelli in movimento

Al centro del secondo ordine di palchi c’è il cosiddetto Palco Reale, progettato da Ernesto Basile, dotato di 27 posti e di un foyer privato: il “Salone del Sovrano”, impreziosito da rivestimenti in mogano e uno sfarzoso lampadario di Murano; poltrone e divani di broccato rosso completano l’arredamento e sulle pareti sono fissati 9 specchi. Sulle porte e sui capitelli è affisso lo stemma reale sabaudo. 

La visita guidata all’interno degli ambienti del teatro conduce il visitatore anche all’interno della Sala Pompeiana: l’intera stanza è progettata seguendo proporzionalità legate al numero 7 e ai suoi multipli. La simbologia del 7 rimanda alle note musicali, alle corde della lira, ai giorni della settimana e ai peccati capitali e virtù cristiane.

Tra gli altri ambienti del teatro si trovano ancora il Palco Bellini, un tempo ritrovo e circolo culturale, la Sala degli Stemmi, il Foyer e la Sala del Caffè.

Cenni storici

I lavori iniziano nel 1875 e sono guidati dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile, vincitore del bando indetto nel 1864. Alla sua morte, subentra il figlio Ernesto Basile, che ultima il progetto del padre su richiesta del Comune di Palermo.

Finalmente arriva l’apertura ufficiale del Teatro il 16 maggio 1897 con Falstaff di Giuseppe Verdi, prima assoluta a Palermo. Seguono anni di splendore e grandi rappresentazioni, specialmente liriche. Nel 1974 il teatro chiude per lavori di restauro: rimane abbandonato per un lunghissimo periodo, sino al 1997, quando viene finalmente riaperto.

Curiosità sul Teatro Massimo

Si narra che Umberto I, in visita a Palermo, non volle entrare a teatro durante l’inaugurazione, perché trovò inopportuna la presenza di un edificio così sfarzoso in una città da lui ritenuta non di primo piano come Palermo.

Il Teatro Massimo era stato costruito abbattendo la chiesa di San Francesco delle Stimmate e il convento di San Giuliano. Durante i lavori di abbattimento, però, sarebbe stata profanata la tomba della prima Madre Superiora del convento.

Leggenda vuole che l’anima inquieta della suora, detta la Monachella, si aggiri ancora per le sale del teatro, lanciando maledizioni. In molti hanno sostenuto di aver visto l’ombra di una suora aggirarsi dietro le quinte o nei sotterranei. Inoltre, c’è un particolare gradino, entrando a teatro, chiamato “il gradino della suora”, nel quale si dice che inciampino tutti coloro i quali non dovessero credere alla leggenda.

La Sala Pompeiana, detta anche “Rotonda del Mezzogiorno”, era un tempo riservata ai soli uomini. Se ci si pone al centro della sala a parlare si può udire la propria voce amplificata a dismisura; ma a coloro i quali si trovano nel resto della stanza, il suono arriva distorto, al punto da rendere le parole incomprensibili. Ciò che viene detto al centro della Rotonda del Mezzogiorno, è impossibile da comprendere per chi si trova all’esterno. Questo particolare effetto di risonanza, è dovuto a una leggera asimmetria della sala, appositamente voluta.

Il Massimo è molto vicino alle cause della comunità LGBT: ogni anno, durante la settimana delle celebrazioni del Pride, le colonne della sua facciata vengono illuminate dai colori della bandiera arcobaleno.