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NEWS | Alezio (LE), scavo concluso con grandi risultati

Da pochi giorni si sono concluse le operazioni di scavo della prima campagna di ricerche presso la necropoli messapica di Monte d’Elia ad Alezio (LE). Prosegue invece lo studio dei dati di scavo nell’ambito del Laboratorio di Archeologia Classica dell’Università del Salento da parte del team che include ricercatori del CNR – ISPC (soprattutto i Dott. Ivan Ferrari e Francesco Giuri), archeologi professionisti formati presso l’Università del Salento (in particolare i Dott. Patricia Caprino e Francesco Solinas) e studenti tirocinanti del corso di Laurea Magistrale in Archeologia (le Dott.sse Irina Bykova ed Elisa Lauri).

Le indagini sul campo e in laboratorio vengono effettuate in regime di concessione ministeriale MiBACT; in accordo anche con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto. Sulla base delle conoscenze acquisite quest’anno si potrà quindi programmare una nuova campagna di ricerche a partire dalla prossima primavera.

Nuove scoperte nella necropoli di Alezio (LE)

Alcuni saggi di scavo hanno permesso di recuperare informazioni sulla morfologia dell’area, sull’andamento del rilievo collinare che accoglie la necropoli di Alezio (LE); dalla sommità è possibile osservare sia il mare che l’antico insediamento messapico. Di estrema importanza è poi il dato che concerne l’identificazione di una grande piazza cerimoniale intorno alla quale si concentravano i gruppi di tombe appartenenti a nuclei di famiglie o clan; essa costituiva il punto di arrivo delle processioni che accompagnavano il defunto nell’ultimo viaggio dalla casa al luogo del seppellimento. 

Identificata anche una fossa scavata nel terreno, dotata di pavimento in blocchi di calcare e di cornice in carparo; al suo interno erano accumulati i resti di almeno 12 individui, con alcuni oggetti da corredo: una lucerna, un piatto, una trozzella, due pesi da telaio ed un puntale di giavellotto. Alcuni di questi sono indicatori di genere, ovvero identificativi del sesso del defunto: la trozzella per le donne, le armi per gli uomini. Si tratta in sostanza di un ossario collegato al funzionamento della necropoli e alla prassi del riuso delle strutture funerarie per varie deposizioni. 

Alezio
Ossuario in corso di scavo nella necropoli di Alezio (LE)

Riposa lì anche un bambino

Un altro rinvenimento molto importante è costituito dalla tomba di un bambino, sepolto in un piccolo sarcofago con alcuni oggetti di corredo: un bicchiere per il vino (skyphos, σκύφος), un’anforetta, un sonaglio, un astragalo con funzione di giocattolo e anche uno strigile. Quest’ultimo è elemento che contraddistingue gli atleti e dunque sembra costituire un dono che sottolinea il mancato raggiungimento dell’età adulta.

Intorno alla tomba si dispongono numerose deposizioni secondarie: i resti di inumati precedentemente collocati all’interno di sarcofagi potevano essere rimossi e spostati per accogliere nuove deposizioni. Le ossa e gli oggetti di ornamento personale, come anelli e spille, venivano religiosamente raccolti e ricollocati nelle immediate vicinanze delle tombe. Un dato di straordinario rilievo è rappresentato dal rinvenimento di olive, quali offerte alimentari destinate ad accompagnare il viaggio nell’aldilà.

Alezio
Tomba di bambino e deposizioni secondarie (Alezio, LE)
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NEWS | A Lecce riemergono i resti di un’antica villa romana

Dagli scavi preventivi riemergono molte tracce di una villa romana rustica di età romano-imperiale

Gli archeologi di Lecce hanno rintracciato una villa romana rustica di età romano-imperiale. Il luogo di rinvenimento è nella zona 167, dove è posto il cantiere per l’impianto sportivo polifunzionale di via Potenza. Gli archeologi hanno fermato i lavori per l’impianto per effettuare gli scavi preventivi, dai quali stanno riemergendo molte testimonianze di un antico insediamento romano. I lavori nel cantiere dell’impianto sportivo sono, quindi, sospesi per i primi ritrovamenti archeologici, successivi a interventi di diserbo e pulizia dell’area. Tra i ritrovamenti vi sono un silos, un pozzo a pianta circolare, recante sulle pareti interne intonaco in cocciopesto, e due grandi cisterne a pianta rettangolare.

I primi ritrovamenti risalgono agli anni Settanta

Gli archeologi avevano già scoperto in passato tracce di un ricco edificio privato, in quest’area. La villa romana era emersa dai lavori di demolizione della Masseria denominata S. Elia alle Secare (S. Elia delle serpi), lavori fatti nei primi anni Settanta del secolo scorso.

I reperti della Masseria S.Elia nel cortile del Museo Sigismondo Castromediano. Fonte: https://www.salento-arcaico.it/2017/03/11/lecce-le-origini-romane-della-zona-167/

La villa era già stata attribuita alla gens Marcia e aveva un’area sepolcrale. Qui i ricercatori avevano trovato rocchi di colonna a fusto liscio o scanalato e cippi funerari con iscrizioni, conservati presso i depositi della Soprintendenza. In particolare, di notevole interesse storico, è il cippo di Marcia Ianuaria. Questi reperti, scoperti negli anni Settanta, sono oggi custoditi presso il Museo Provinciale Sigismondo Castromediano.

BIBLIOGRAFIA

G. UGGERI, Notiziario topografico salentino, Contributi per la carta archeologica, 1971, pp. 288.

C. PAGLIARA, Note di epigrafia salentina III, pp. 72-74.

A. MARINELLI: Lecce, S. Elia a le Secare – Fattoria ed epigrafi sepolcrali di età romana imperiale – Notiziario Topografico Salentino, contributi per la Carta Archeologica, 1971. pag 288.