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NEWS | Pavia omaggia Dante: la conferenza-recital ai Musei Civici

In programma stasera 22 ottobre alle ore 18.00 una nuova tappa del Progetto Dante, presso i musei civici di Pavia. “Dal peccato alla virtù: l’amore in tre canti della Commedia” è la conferenza/recital con Mirko Volpi (ricercatore di Linguistica italiana, Università di Pavia) e Davide Ferrari (attore).

Dante e l’amore

L’iniziativa, presentata con la collaborazione del Comitato di Pavia della prestigiosa Società Dante Alighieri, è dedicata all’amore, tema centrale in Dante e nella costruzione stessa del suo capolavoro. Si tratta infatti dell’unico sentimento a cui nel poema sia dedicato un luogo specifico in ciascuno dei tre regni dell’aldilà. Si trovano, infatti, i lussuriosi nell’Inferno e anche nel Purgatorio, mentre gli spiriti amanti si incontrano nel cielo di Venere nel Paradiso.

Amos Nattini, Purgatorio Canto XXVIII

Durante l’incontro verranno letti e commentati ampi brani provenienti dalle tre cantiche, uno per cantica, in cui si condanna, si purifica o si celebra la passione amorosa: Inferno 5, Purgatorio 26, Paradiso 9.

Innovazione e rivisitazione

A seguire, all’interno della mostra Progetto Dante allestita dal 18 giugno nella sala dell’antica Biblioteca di Corte del Castello Visconteo, ci sarà la presentazione della nuova videoinstallazione di Rino Stefano Tagliafierro. Attraverso un’elaborazione digitale delle litografie tratte dalla preziosa edizione dalla Divina Commedia illustrata da Amos Nattini, il regista e videomaker, ha realizzato un viaggio spettacolare nelle atmosfere le tre cantiche della “Divina Commedia”. Inoltre, il video è accompagnato da una musica coinvolgente composta da Alberto Modignani.

Locandina evento

Il pittore genovese Nattini (1892-1985), infatti, è uno dei più espressivi illustratori danteschi del Novecento. Nel 1921, in occasione del seicentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, l’Istituto nazionale dantesco a Milano incaricò Nattini di creare una litografia per ogni canto dell’edizione della Commedia che intendeva pubblicare.

Tra il 1923 e il 1941 realizzò cento litografie a colori per la monumentale opera, in grande formato, stampata in mille copie numerate. Le tavole originali furono esposte in varie città italiane ed europee.

La Divina Commedia illustrata di Amos Nattini

L’ ingresso gratuito con prenotazione a: museicivici@comune.pv.it

OBBLIGATORIO MOSTRARE IL GREEN PASS

Info: tel. 0382399770

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DANTEDÌ | In cammino nella selva oscura, un luogo dai tanti significati

Il Poema ha inizio con la rappresentazione di uno stato di smarrimento angoscioso: la “selva oscura”. Dante, durante la notte tra il 24 e il 25 marzo del 1300, si smarrisce all’inizio del Poema (Inf., I,1 ss.) nella selva (descritta da Dante stesso come selvaggia, aspra e forte). Appena uscito dalla foresta, il cammino di Dante è ostacolato da tre belve feroci (una lonza, un leone e una lupa) che lo sospingono di nuovo verso la selva.

Le tre fiere rappresentano l’allegoria dei tre vizi capitali (lonza – lussuria, leone – superbia, lupa – avarizia), a causa dei quali non è possibile condurre una vita retta e proseguire nell’ascesa verso Dio. Esistono altre interpretazioni delle tre fiere: secondo alcuni la lonza, il leone e la lupa rappresentano rispettivamente l’incontinenza, la violenza e la frode; i tre tipi di peccati puniti nell’Alto, Medio e Basso Inferno. Altri pensano ad un’allegoria delle tre potenze guelfe (Firenze, Francia e Roma) che avrebbero contribuito alla corruzione della società.

Per raggiungere il sole (il colle che si intravede dopo la selva) Dante dovrà percorrere un’altra via, quella dell’oltremondo, guidato da Virgilio, inviato in suo soccorso da Beatrice. Tutti gli elementi della figurazione della “selva oscura”, dall’intrico delle piante al sonno che coglie il viandante, dal colle che si intravvede oltre di essa alle fiere che impediscono l’ascesa verso il sole, sono immagini care alla letteratura religiosa e morale del Medioevo.

La Voragine infernale, l’unica illustrazione della Commedia completata da Botticelli

Ma cosa significa la selva oscura? Lo chiediamo direttamente a Dante!

D: Oh Sommo Poeta, che cosa voleva far capire ai futuri lettori con “selva oscura”?

R: “Con la selva oscura ho voluto rappresentare lo smarrimento morale in cui ero caduto dopo la morte di Beatrice, mio modello ideale di virtù e di religiosità. È inoltre un’allegoria del peccato in cui ogni uomo può smarrirsi durante il cammino della vita”.

Il bosco buio e fitto potrebbe essere paragonato alla società odierna sotto molti aspetti: corruzione della Chiesa, cattivo governo, decadenza dell’umanità. Ma anche nella vita quotidiana ha un suo significato. Può spaziare in svariate situazioni, tutte accomunate in genere dalla debolezza interiore: scomparsa di una persona cara, perdita temporanea di fede, intrapresa di una vita peccaminosa, perdita di principi morali ecc. In poche parole, un momento della propria vita in cui si commettono errori o si è infelici a causa di avvenimenti o torti subiti.

Infatti già all’epoca del poeta questo paesaggio naturale era qualcosa di misterioso e di poco conosciuto, un luogo insidioso e terrificante: il bosco fitto, esteso, a volte una foresta, popolata da animali feroci e briganti, richiama alla mente una difficoltà, un luogo, una situazione da cui è difficile uscire sia fisicamente che psicologicamente. Nella selva penetra con difficoltà la luce, il pericolo è in agguato, non vi sono sentieri, percorsi segnati, non vi sono certezze. Inoltre l’oscurità rappresenta, in quasi tutte le culture, il male e di conseguenza, talvolta, la morte.

È forse per questo che spesso nei film horror o nei thriller la trama si delinea in una foresta buia in cui accadono terribili sventure? Il principio è lo stesso: vedendo un bosco, fitto e per giunta buio, si è subito inquieti perché non si sa cosa nasconda né dove porti, ma è un gigantesco mistero in cui ci si può perdere e talvolta non fare più ritorno. L’idea stessa del bosco e della foresta si individua spesso con perdizione, pericolo, oscurità ed è un luogo quasi quotidiano poiché spesso passiamo di fronte ad un boschetto. Forse è proprio questa quotidianità che lo rende così spaventoso, perché rende i pericoli e gli orrori descritti nei film rischi quasi reali, cose che potrebbero veramente capitare.

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L’altro viaggio per la conversione

La Commedia inizia, quindi, con una situazione di stallo: il personaggio-Dante si “ritrova” in una selva oscura e, fuggendola, si incammina verso il colle, ma il suo viaggio è subito frenato dalle tre fiere. Fin dal primo verso compare prepotentemente la figura dell’io (mi ritrovai). Secondo la convenzione scrittoria del Medioevo, non era consentito a qualsiasi autore parlare di sé, a meno che la propria esperienza non potesse rivestire un qualche valore universale. Come dire che l’io può ergersi a protagonista solo se ha valore per la nostra vita, cioè per l’esperienza vitale di tutti gli uomini. Dante è consapevole di questa prassi (ne fa riferimento in Convivio, I, II, 12-14) e, se parla di sé, lo fa perché mira ad attribuire alla sua opera valore di exemplum.

Così facendo, egli si ricollega a un illustre precedente, ossia alle Confessioni di Sant’Agostino, testo capitale della tradizione occidentale, nel quale il Santo ripercorre le tappe della propria esistenza, narrandole in un discorso ininterrotto rivolto a Dio, in modo da dare vita, appunto, a una “confessione”. Gli elementi in comune tra i due testi sono molteplici: entrambi parlano di una conversione come di un viaggio necessario ed entrambi, inoltre, ne parlano in termini di lotta e di fatica, indicandolo un processo lungo e laborioso.

La conversione non è infatti un atto istantaneo, una folgorazione che consente di cambiare vita in modo immediato, quanto piuttosto un duraturo e faticoso processo di umiltà, attuabile solo con un “altro viaggio”, che nella Commedia è rappresentato dalla discesa all’inferno. Per questo motivo Dante non riesce subito a scalare il monte, anche se lo vede (guardai in alto): nella scena iniziale, appena uscito dalla selva. Egli sa dove deve arrivare ma non sa come arrivarci. Scalerà il monte solo nel Purgatorio, cioè quando sarà già avviato il processo di conversione.

E infatti un confronto tra i versi di Inferno I e di Purgatorio XXVIII è illuminante:

 Nel mezzo del cammin di nostra vita
 mi ritrovai per una selva oscura,
 [...]
 Io non so ben ridir com’i’ v’intrai
 [...]
 Ed ecco, quasi al cominciar dell’erta

 Inf. I, 1-2, 10, 31 
 Già m’avevan trasportato i lenti passi
 dentro a la selva antica tanto, ch’io
 non potea rivedere ond’io mi ’ntrassi;
 ed ecco più andar mi tolse un rio,
 che 'nver' sinistra con sue picciole onde
 piegava l'erba che 'n sua ripa uscìo.

 Purg. XXVIII, 22-25 

Questa analogia fra i due canti, sulla base delle parole significative che vengono ripetute, è sottolineata da diversi commentatori: Dante ormai può procedere senza quegli ostacoli che gli avevano sbarrato il cammino. Da qui inizierà un altro viaggio e sarà pronto per salire al Purgatorio e poi nei cieli del Paradiso.

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La selva oscura di Gustave Doré
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DANTEDÌ | L’Italia celebra il Sommo Poeta, tutti gli eventi del Dantedì

In programma decine di iniziative, non solo in Italia, per celebrare il Sommo Poeta in occasione del Dantedì. Si tratta di una giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. Il 25 marzo è la data in cui, nella finzione del racconto, il poeta si smarrisce nella selva oscura iniziando così il uno dei viaggi letterari più famosi di tutti i tempi. Ecco alcuni tra gli eventi in programma.

Onori sulla tomba di Dante a Ravenna

A Ravenna, luogo di sepoltura del poeta, il Dantedì si apre con una cerimonia tenuta dal sindaco Michele De Pascale che si occuperà di rinnovare il rito di rabbocco dell’olio che arde nella lampada perenne e che i fiorentini donarono per onorare il poeta. Alle 9.30 ci sarà la consueta lettura perpetua della Divina Commedia, parte del progetto L’ora che volge il disìo. Ogni giorno si alternano artisti e cittadini per declamate i canti dell’opera dantesca presso la sua tomba. A Mara Dirani, custode della Tomba, spetterà la lettura del I Canto dell’Inferno. Alle 17.00 sarà invece la volta di Massimo Finazzer Flory, attore e regista, a declamare il canto XXV del Paradiso. Tutte le iniziative saranno trasmesse sul sito vivadante.it.

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Tomba di Dante, Ravenna (Foto di Marco Scalcon)
Benigni recita Dante

Nel Salone dei Corazzieri del Quirinale, Roberto Benigni reciterà il XXV canto del Paradiso, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro della Cultura, Dario Franceschini. L’evento di giovedì 25 marzo sarà trasmesso in diretta su Rai1 alle 19.10. In prima serata, invece, Benigni ritorna su Rai3 con Il Quinto dell’Inferno, con una sua interpretazione del celebre canto di Paolo e Francesca, introdotta da Corrado Augias.

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Paolo e Francesca in un dipinto di Gustave Doré
Da Verona dialoghi e video in streaming

Anche Verona, città dantesca, ha in programma un’intera giornata in streaming sul sito danteaverona.it con letture, dialoghi, incontri. Il tutto avviene all’interno del progetto che vedrà la città protagonista per un anno intero, Dante a Verona 1321 – 2021, nelle celebrazioni dantesche. All’Università di Verona, però, anticipando il Dantedì, si è già tenuto un incontro con Pupi Avati e il filologo Paolo Pellegrini dell’Università di Verona, incentrato sul nuovo film del regista sulla vita di Dante Alighieri.

Di prima notte a Bologna

Il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Alma Mater di Bologna organizza l’evento Lecturae Dantis dal titolo “Di prima notte”, con la partecipazione di molti studiosi e scrittori legati all’Ateneo. L’Università propone così una serata online su Teams a partire dalle 20.30 del 25 marzo, con la presenza di molti docenti e cultori della materia. Si annovera la presenza di vari scrittori, come Marcello Fois.

Si prevedono brevi Lecturae Dantis, di cinque minuti ciascuna, e ognuna cercherà di raccontare un verso o una terzina della Commedia, secondo l’ordine di apparizione nel testo. Sarà possibile partecipare anche da esterni all’ateneo bolognese. Basterà scrivere al professor Giuseppe Ledda (e-mail: giuseppe.ledda@unibo.it) entro due ore prima dell’evento, per ricevere delle credenziali temporanee Unibo.

Il cenotafio restaurato

Sempre giovedì 25 marzo, alle ore 11, nella basilica di Santa Croce a Firenze viene presentato il restauro del cenotafio dantesco in occasione del settimo centenario della sua morte. Insieme alla presidente dell’Opera di Santa Croce, Irene Sanesi, saranno presenti il sindaco Dario Nardella, il prefetto Alessandra Guidi e il presidente della Regione Eugenio Giani. Inoltre, l’attrice Monica Guerritore declamerà alcuni versi del XXIV canto del Purgatorio.

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Cenotafio di Dante a Firenze
Dante e i nuovi media: un approccio contemporaneo ad un classico della letteratura

L’Università di Napoli Federico II sceglie di celebrare il Dantedì del 2021 con un evento particolare e innovativo, dal titolo Re-doneDante – Nella selva dei nuovi media. Oggetto dell’evento saranno la musica, il fumetto, il videogioco, l’illustrazione e l’installazione ambientale, moderni canali di comunicazione attraverso cui Dante, inconsapevolmente, continua a parlare ad un pubblico distante sette secoli da lui. L’obiettivo dell’ateneo è quello di far capire come opera di Dante dimostra che la vitalità di un classico della letteratura si rivela nella sua capacità di continuare a condizionare l’immaginario del suo pubblico e di stimolare la produzione artistica anche a distanza di secoli. Il portale dell’Ateneo ospiterà così alcuni video con conversazioni tra ricercatori e ricercatrici del Dipartimento di Studi Umanistici con la collaborazione di esperti di nuovi media artisti contemporanei. Tra i nomi più importanti i rapper Murubutu e Claver Gold; il disegnatore Marcello Toninelli; Riccardo Fassone, docente dell’Università di Torino e esperto di forme videoludiche; l’illustratore americano Sandow Birk; l’artista e performer Gian Maria Tosatti.

Dante nell’aldilà a Parma

La città emiliana celebra il poeta con una conferenza culturale del dantista Italo Comelli, dal titolo “Noi andavam con passi lenti e scarsi. Dante nell’aldilà”. Appuntamento per le 16.30 in videoconferenza su piattaforma Zoom con le credenziali 954 6415 5750.

A Pordenone per un mostruoso Dantedì

Il Centro Iniziative Culturali di Pordenone (CICP) sarà online con una produzione video che ha come protagonisti gli autori del volume I mostri di Dante, edito Salani: Laura Vaioli, autrice di libri “pop” per ragazzi, il disegnatore Giacomo Guccinelli, autore delle illustrazioni, e Mirko Volpi, docente di Linguistica italiana all’Università di Pavia e studioso di Dante. Un appuntamento, alle 10.30 del 25 marzo, per spiegare ai giovani come è nata la Divina, con la partecipazione del fumettista Marco Tonus. Sarà possibile seguire i video sui canali Facebook e Youtube del CICP.

Dantedì
I mostri di Dante (Centro Cultura Pordenone)
Dante visto da Victor Hurgo

Alle 19.30, invece, il Museo Teatrale alla Scala  di Milano presenta in streaming la lettera indirizzata da Victor Hugo al Sindaco di Firenze per le celebrazioni dantesche del 1865. Pierluigi Panza racconta la storia del documento, che sarà letto da Laura Marinoni, mentre Orazio Sciortino eseguirà brani di Liszt ispirati a Dante e Hugo.

Alla diocesi di Padova si legge Dante

Anche la Diocesi di Padova propone una serie di iniziative e appuntamenti che prendono il via in occasione del Dantedì e proseguono fino a ottobre 2021. Il percorso, Il canto del viaggio, inizia giovedì 25 marzo con due appuntamenti. Il primo è AppassioDante, proposto dalla Pastorale dei Giovani che sul proprio sito renderà noto il risultato di un’originale sfida rivolta ai giovani dai 18 ai 35 anni. Una serie di video, inviati entro il 15 marzo, in cui ogni partecipante recitava un verso del I Canto dell’Inferno; un verso a testa per un totale di 136 voci.

Alle 20.30, invece, l’appuntamento sarà sul canale Youtube della Diocesi di Padova con Vergine Madre, figlia del tuo Figlio (XXXIII canto del Paradiso). Ad introdurre ci sarà don Riccardo Battocchio, rettore dell’Almo Collegio Capranica di Roma e presidente dell’Associazione teologica italiana. La lettura dell’ultimo canto, invece, sarà opera del Vescovo Claudio Cipolla.

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Maria Vergine Madre, figlia di tuo figlio, Gustav Doré
A Vigevano Dante e Beatrice con Bianca Garavelli

Non poteva mancare un evento incentrato sul rapporto tra Dante e Beatrice. Sarà Bianca Garavelli a presentare l’argomento, in diretta sulle pagine Facebook della Biblioteca Mastronardi di Vigevano e di Rete Cultura, alle ore 21. Si passerà dalle interpretazioni più curiose del versante esoterico, alle letture consolidate, fino a comprendere l’importanza per il pensiero dantesco del suo rapporto amoroso con la donna che è stata in primo luogo la bambina di Firenze di cui Dante, a sua volta bambino, si è innamorato al primo sguardo.

Dante in podcast su Rai Radio3

Grandi attori leggono Dante nel progetto in podcast di Rai Radio3 dal titolo Cento giorni con Dante. Il progetto prende avvio in occasione del Dantedì e prevede la lettura integrale della Divina Commedia, con un canto nuovo ogni giorno. Il progetto è promosso da Radio 3 e dal Teatro Nazionale di Genova. Dagli archivi di quest’ultimo arrivano le registrazioni delle letture teatrali effettuate tra il 1984 e il 1986, una delle quali integrale con protagonisti Arnoldo Foà, Aroldo Tieri, Eros Pagni, Ferruccio De Ceresa, Ugo Maria Morosi, Roberto Herlitzka, Gabriele Lavia, Mariano Rigillo, Massimo De Francovich, Giuseppe Pambieri, Tino Carraro, Paolo Poli, Giulio Bosetti e molti altri. Nato da un’idea di Carlo Repetti, si tratta di un progetto che ha inaugurato la pratica dei reading teatrali, con un eccezionale successo di pubblico.

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Cento giorni con Dante