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NEWS | La sfida “green” del ParCo: torna a scorrere l’acqua nella Fontana della Domus Augustana

L’8 settembre 2021, alle ore 11.00, l’acqua tornerà a scorrere nel segno dell’impegno green del Parco archeologico del Colosseo all’interno della Fontana delle Pelte ubicata nel cortile inferiore della Domus Augustana, il settore privato dell’immenso palazzo imperiale voluto dall’imperatore Domiziano sul Palatino.

Dopo anni di chiusura, il cortile del palazzo viene nuovamente arricchito del rumore e dello scorrere dell’acqua all’interno della monumentale Fontana decorata dal motivo delle 4 pelte contrapposte, il cui nome richiama la forma degli scudi indossati dalle Amazzoni. Proseguendo nel progetto di rifunzionalizzazione di tutte le fontane antiche e moderne del Parco archeologico del Colosseo, è la volta della Fontana che in età romana allietava le passeggiate della corte imperiale tra lo Stadio e le stanze private affacciate sull’immensa valle del Circo Massimo.

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Pianta del Palazzo imperiale. Evidenziati i diversi settori del Palazzo: Domus Flavia e Domus Augustana – da F. Coarelli, Roma. Guide archeologiche Mondadori
“Il tempo scorre incessantemente come l’acqua”

L’intervento, che si configura come una vera installazione cui è stato associato il motto latino “Instar aquae tempus – Il tempo scorre incessantemente come l’acqua”, è stato curato dall’arch. paesaggista Gabriella Strano ed è stato attuato nel pieno rispetto del valore e dell’importanza dell’acqua e della necessità di operare strategie di adattamento alle nuove realtà climatiche.

Per questa ragione all’inaugurazione, prevista per le ore 11.00, sarà presente il geologo e divulgatore Mario Tozzi che dialogherà con il Direttore del Parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo, sull’approccio green del PArCo e sul tema dei grandi cambiamenti climatici e delle loro ricadute sui beni culturali e sul patrimonio in generale.

In copertina: Domus Augustana, piano inferiore, cortile con fontana monumentale con motivo di quattro pelte contrapposte (scudi di Amazzoni) – foto: Parco archeologico del Colosseo.

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NEWS | Rivive la Casa delle Vestali: il nuovo percorso del ParCo

Dal 6 luglio il Parco Archeologico del Colosseo apre al pubblico un nuovo percorso di visita. Dopo il restauro del santuario di Vesta, torna a rivivere il complesso della Casa delle Vestali.

Grazie a un lungo percorso di recupero conservativo e di studio, avviato nel 2013 da Patrizia Fortini e Maria Maddalena Scoccianti e proseguito da Irma Della Giovampaola, riaprono al pubblico, arricchiti da un nuovo allestimento museale, gli ambienti della casa delle vergini sacerdotesse incaricate della custodia del focolare sacro della città e di altri riti, tutti strettamente connessi con il culto domestico.

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La Casa delle Vestali – foto: ParCo
Il percorso

Agli occhi dei visitatori si disveleranno gli appartamenti residenziali delle sacerdotesse, scelti per divenire spazi di un “museo diffuso”, con la ricontestualizzazione di alcune pregevoli sculture rinvenute nel corso degli scavi condotti nel Foro Romano alla fine del XIX secolo.

Oltre ad alcuni ritratti, vengono riposizionati nella loro collocazione originaria la statua che, secondo alcuni studiosi, raffigura probabilmente Numa Pompilio (secondo re di Roma, cui è attribuita l’istituzione del culto del fuoco e la creazione del sacerdozio delle vergini sacre) e una statua di Vestale esposta recentemente in una mostra a Tivoli (dove si conserva l’unica sepoltura nota di Vestale nel mondo romano) e ora finalmente restituita alla piena fruizione.

Casa delle Vestali
Il cortile della Casa delle Vestali – foto: ParCo

Tra gli ambienti oggetto del recente restauro si segnala la stanza della macina in pietra lavica, dove – stando alla tradizione e in attesa di ulteriori verifiche – le sacerdotesse di Vesta confezionavano la mola salsa, la focaccia sacra offerta alla divinità in occasione delle principali festività e, secondo alcuni, distribuita in piccoli pezzi ai credenti, quale atto di purificazione,  o, secondo altri, utilizzata per cospargere gli animali destinati al sacrificio, da cui il verbo “immolare”.

«Si tratta del primo passo di un complesso programma di ricerca e di restauro» – commenta Alfonsina Russo, direttore del Parco Archeologico del Colosseo – «che, oltre all’apertura al pubblico dell’intera Casa delle Vestali, prevede di ampliare l’offerta culturale con nuovi percorsi e spazi informativi diffusi in tutta l’area del Parco Archeologico del Colosseo, per coinvolgere il pubblico in una visita sempre più consapevole alla riscoperta di monumenti straordinari, patrimonio dell’Umanità, inseriti in un contesto naturale di rara suggestione».

Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo

La presentazione del nuovo percorso, alla presenza di Massimo Osanna, direttore generale Musei, è in programma per le ore 19.30 di oggi, 5 luglio 2021, con ingresso da via della Salara Vecchia a partire dalle ore 19.00.

Il cortile della Casa delle Vestali – foto: ParCo
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NEWS | Aci Trezza (CT), inaugurata la mostra d’arte sul borgo dei “Malavoglia”

Un’esperienza artistica, storica, naturalistica e culturale per scoprire il borgo dei “Malavoglia” di verghiana memoria. C’è tutto questo e non solo nella mostra dal titolo Aci Trezza. Un giro di suggestioni artistiche che ha aperto i battenti all’interno del salone “Roberto Rimini” di Villa Fortuna sul lungomare dei Ciclopi.

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Fino al primo luglio – dalle 18 alle 22, ingresso libero – i visitatori potranno ammirare le spettacolari immagini subacquee e gli incantevoli scorci terrestri della Riserva naturale integrale Isola Lachea, gestita dall’Università di Catania; presente anche una raccolta di fotografie antiche di Aci Trezza, curate dall’ateneo catanese con la collaborazione di Giuseppe e Nello Grasso. In esposizione anche diverse opere dei mastri d’ascia di Aci Trezza.

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L’esposizione fotografica dell’Isola Lachea (Aci Trezza, CT)

E ancora, i ritratti paesaggistici di Antonio Mazzamuto e tre modelli di imbarcazioni tipiche trezzote, realizzate dal mastro d’ascia Salvatore Rodolico; esposti i dipinti della scuola d’arte “Art’è” di Salvo Coglitori che per l’occasione ha messo in mostra un suo dipinto con tema “I Malavoglia”.

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NEWS | La Sapienza inaugura la mostra virtuale “Along the Nile”

Giovedì 20 maggio 2021 alle ore 9.45 si terrà l’inaugurazione della mostra virtuale Along the Nile, through the Archives, and into the Web. A Virtual Exhibition of the Archaeological Activities of  Sapienza University of Rome in Sudan, promossa e finanziata dall’Ambasciata Italiana a Khartoum. La mostra, organizzata dal Dipartimento SARAS, verrà trasmessa in streaming su YouTube a questo link e abbraccia un arco cronologico che va dal 1964 a oggi, giovandosi, tra le altre risorse, di materiali documentari appartenenti ad archivi privati e in deposito presso il Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo (MVOEM) della Sapienza. La mostra può esser seguita in diretta tramite questo link.

La Sapienza anche in Sudan

La storia delle spedizioni archeologiche condotte in Sudan dalla cattedra di Egittologia della Sapienza rappresenta un segmento importante dell’impegno italiano nella salvaguardia del patrimonio archeologico sudanese e, per quanto concerne le missioni più antiche, strettamente connesse alla campagna di salvataggio dei monumenti nubiani promossa dall’UNESCO in occasione della costruzione della “grande diga” di Assuan, che avrebbe determinato la formazione del lago Nasser e la conseguente scomparsa dei monumenti che non fossero nel frattempo stati trasferiti altrove. Raccontare, seppur brevemente, la storia di tali ricerche vuol dire dunque narrare dei lunghi, continuativi e fruttuosi rapporti di collaborazione tra l’Italia e il Sudan.

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Il Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo (MVOEM) della Sapienza, Università di Roma. Sullo sfondo i pannelli con la storia delle ricerche nel Vicino Oriente

La mostra dunque mira a illustrare i risultati delle missioni “storiche” della Sapienza in Sudan – a Tamit (1964), a Sonqi Tino (1967-1970) e a Jebel Barkal (1973-2004), oltre varie altre esplorazioni compiute in quegli stessi anni tra la seconda e la quarta cataratta –, dirette dalla cattedra di Egittologia e in particolare da Sergio Donadoni prima e da Alessandro Roccati poi, ma al contempo guarda al futuro dei rapporti tra la Sapienza e il National Corporation for Antiquities and Museums (NCAM) che, attraverso una missione congiunta, lavoreranno insieme presso il tempio meroitico di Hugair Gubli e nell’area di Magal (quarta cataratta).

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Il Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo (MVOEM) della Sapienza, Università di Roma
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NEWS | La grande parata delle mummie reali: l’evento per l’inaugurazione del museo di Fustat (Egitto)

C’è grande trepidazione al Cairo, ormai da mesi, per quello che viene presentato come un evento unico e grandioso, la Pharaoh’s Golden Parade, la parata delle mummie reali.

Locandina evento (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)

“Il 3 aprile 2021, il mondo sarà testimone di un evento unico”, dichiara il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano. “L’evento globale” – continua – “che abbaglierà il mondo con la grandezza degli antenati e la nobiltà dell’unica civiltà egizia”. Si tratta del trasferimento di 22 mummie reali dal Museo Egizio di Tahrir alla loro esposizione permanente nel nuovo Museo Nazionale della Civiltà Egizia a Fustat, in una maestosa processione.

Mezzi di trasporto per le mummie reali

Il Ministero ha sottolineato la grande attenzione a tutti i dettagli di questo evento, selezionati con grande cura e precisione.

All’evento parteciperanno studenti, bambini e artisti egiziani. La processione partirà dal Museo Tahrir, passando per Piazza Tahrir, Ain Al Sira e altri luoghi fino a raggiungere il Museo Nazionale della Civiltà Egizia.

L’evento, inoltre, sarà trasmesso in diretta streaming sui canali principali del Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano in collaborazione anche con emittenti televisive internazionali, grazie a una campagna pubblicitaria che ha dell’incredibile. Sarà possibile seguire la parata in diretta, dalle ore 17:00, sul canale YouTube del Ministero e sul canale YouTube Experience Egypt.

Dettegli della campagna pubblicitaria (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)

 

Nuova veste per il sito del NMEC

In vista dell’apertura della sala espositiva centrale del National Museum of Egyptian Civilization (NMEC) di Fustat e del ricevimento della processione delle mummie reali, il Ministero del Turismo e delle Antichità ha lanciato la pagina ufficiale del museo. Il sito sarà affiancato da una piattaforma per la prenotazione e l’acquisto dei biglietti online, a questo link

Il nuovo sito fornisce una panoramica del Museo, ponendo l’attenzione sulla sua unicità. Si tratta di uno dei pochi musei al mondo che mostrano i vari aspetti di una civiltà, coprendo un arco temporale molto vasto, dall’era predinastica fino ai tempi moderni.

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National Museum of Egyptian Civilization

La pagina mostra anche una serie dei più importanti beni archeologici esposti nel museo, di diverse epoche. Il museo, oltre alle sale espositive, è anche dotato di centri di restauro e luoghi di intrattenimento come ristoranti, caffetterie e shop in cui poter acquistare riproduzioni antiche.

Nell’ambito del piano del ministero del Turismo e delle Antichità per promuovere il museo, Khaled el-Anani, ministro del Turismo e delle Antichità, ha concesso una riduzione del 50% sul prezzo del biglietto per egiziani e stranieri per un periodo di due settimane, dal 4 al 17 aprile 2021, per visitare l’esposizione già in sede. La visita alla Royal Mummies Hall sarà invece consentita a partire dal 18 aprile 2021,  la Giornata del Patrimonio Mondiale.

Le mummie reali

La Parata delle Mummie Reali prevede il trasporto di 22 mummie reali. Le mummie provengono dalla cachette (nascondiglio) di Deir el-Bahari, scoperta nel 1881, e dalla tomba del re Amenhotep II, scoperta nel 1898.

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La cachette di Deir el-Bahari, Luxor (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)

La cachette di Deir el-Bahari, nota come “deposito reale”, è infatti una zona cimiteriale tebana (No. TT320) situata nella parte occidentale di Luxor. Si tratta di una sepoltura singola riutilizzata per mettere al sicuro dai saccheggiatori i corpi dei sovrani. In essa sono state rinvenute circa 40 mummie. Di queste, 11 saranno trasportate in parata: Seqenenra Ta’o, Ahmose I, Amenhotep I, Tuthmosi I, Thutmosi II, Thutmosi III, Seti I, Ramesse II, Ramesse III,  Ramesse IX e la regina Ahmose-Nefertari, figlia di Seqenenra Ta’o.

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Disposizione della cachette, TT320 (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)

Nel 1898, l’egittologo francese Victor Lauret trovò un altro nascondiglio nella Valle dei Re a Luxor, all’interno della tomba del re Amenhotep II, la KV35. Molte le mummie reali contenute in questo nascondiglio. In parata, di queste, verranno portate quelle di Amenhotep II, Thutmosi IV, Amenhotep III, Merenptah, Siptah, Ramesse IV, Ramesse V , Ramesse VI e Seti II.

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Tomba di Amenhotep II, KV35 (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)

Inoltre, faranno parte della parata anche le mummie della regina Hatshepsut (rinvenuta nella Valle dei Re a Luxor nel 1903, nella tomba nota come KV20) e della regina Merit Amon/Meritamun, sorella di Amenhotep I (rinvenuta a Deir el-Bahri nel 1930 nella tomba tebana nota come TT358).

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NEWS | Dentro il Museo Archeologico di Francavilla di Sicilia (ME)

Nella giornata di ieri, 19 ottobre, è stato inaugurato il Museo Archeologico di Francavilla di Sicilia (M.A.FRA) nelle sale dello storico Palazzo Cagnone (ME); presenti il governatore Musumeci, l’assessore ai Beni Culturali Samonà, il sindaco di Francavilla Pulizzi, il sindaco di Messina Cateno De Luca e i direttori dei parchi archeologici di Siracusa e di Naxos e Taormina, Staffile e Tigano.

L’eleganza espositiva del Museo

Musumeci utilizza queste parole per esprimere la bellezza dell’esposizione del M.A.FRA, che segue un criterio cronologico e topografico lungo cinque sale e attraverso 200 reperti, arrivati dai musei Paolo Orsi di Siracusa, di Naxos e Taormina (ME) e dall’Antiquarium di Francavilla (ME).

L’ordinamento scientifico dei reperti, la stesura dei testi dei pannelli informativi e i contenuti multimediali sono stati curati da Gabriella Tigano, direttrice del Parco di Naxos e Taormina (ME), e dalla funzionaria archeologa Maria Grazia Vanaria. Il concept museale, l’allestimento degli spazi espositivi e la definizione del logo sono stati progettati, invece, da Diego Cavallaro; mentre interessanti e puntuali illustrazioni di disegnatori archeologi permettono ai più piccoli di avvicinarsi all’archeologia, alla storia e ai miti.

Il percorso museale si apre e si chiude con due sale multimediali: la prima dà il benvenuto ai visitatori in ben 13 lingue e introduce il polo museale con un video bilingue (italiano-inglese); l’ultima è la sala immersiva, che permette agli spettatori di ammirare a volo d’uccello il Parco Fluviale dell’Alcantara (ME), centro di ricerca, formazione ed educazione ambientale che sorge tra cascate, gole di roccia vulcanica e incantevoli spiaggette. 

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Unime | Tra gli ospiti alla cerimonia di inaugurazione anche il Dott. Greco, Direttore del Museo Egizio

E’ stato il dott. Christian Greco, Direttore del Museo Egizio di Torino, l’ospite d’onore alla Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2018/19, che si è svolta nei giorni scorsi presso il Museo Regionale di Messina. La Cerimonia è stata aperta dai saluti istituzionali del Presidente della Regione Siciliana, On. Nello Musumeci, della Direttrice del Museo Regionale di Messina, dott.ssa Caterina di Giacomo e del Presidente della CRUI e Rettore dell’Università di Napoli Federico II, prof. Gaetano Manfredi.

Sono intervenuti il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, il neo Direttore Generale dell’Ateneo, avv. Francesco Bonanno, il dott. Umberto Trimboli, in rappresentanza del personale tecnico amministrativo e Lavinia Parisi, in rappresentanza degli studenti.

“Ringrazio il Rettore anche per avere avviato un dialogo improntato al principio del rispetto tra le nostre Istituzioni – ha detto il Presidente Musumeci. Malgrado il momento sia drammatico per la nostra Regione, abbiamo il dovere di guardare avanti con fiducia. Gli Atenei siciliani non sono soltanto un luogo di formazione e di ricerca ma una risorsa di energie, alle quali la politica deve sapersi accostare e attingere. Abbiamo il dovere di guardare alle esigenze degli studenti, infatti, una delle mie prime iniziative ha riguardato un disegno di legge sul diritto allo studio. Stiamo lavorando per aumentare i contributi e le borse di studio agli studenti, abbiamo definito le procedure per assicurare 110 tirocini a giovani laureati siciliani, particolarmente meritevoli, che lavoreranno per 18 mesi negli uffici della Regione. Abbiamo stanziato maggiori risorse per borse Erasmus in entrata e in uscita ed in particolare per l’Università di Messina stiamo definendo un processo organizzativo per nuove residenze universitarie ed aumentare i posti letto per studenti”.

“Un evento così importante, come l’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Ateneo peloritano- ha dichiarato la dott.ssa di Giacomo – non si è mai svolto in queste sale da esposizione ed abbiamo raccolto con gioia questa novità. La potenza espositiva del Museo Regionale di Messina rende perfettamente l’idea di come, nel tempo, la città sia stata lo snodo di molte civiltà del Mediterraneo, ha, infatti, ospitato artisti come il Caravaggio, Montorsoli, e Antonello. Nell’ottica della sinergia con l’Università cittadina, mi auguro che possa aumentare sempre più l’attenzione nei confronti dei giovani, loro sono il futuro ed è giusto dare tutti gli strumenti per realizzare i loro bisogni ed i loro sogni e aspettative”.

“Tanti indicatori, non solo in Sicilia ma in tutto il Paese -ha aggiunto il prof. Manfredi – vedono le Università arrancare rispetto a quelle straniere, ma i nostri ricercatori continuano ad avere un ruolo di rilievo così come i nostri laureati che si affermano con grande competenza in Italia e all’estero, ma a ciò non corrisponde l’impegno dello Stato. Il livello degli investimenti in Italia è estremamente basso, la metà di quello che si investe in Francia e un terzo di quello che si investe in Germania. Abbiamo bisogno di una riflessione profonda che investa tutte le forze sia politiche che culturali e sociali per dare risposte ai nostri studenti e alle loro famiglie”.

“Il fatto che per la prima volta – ha commentato il Rettore – la Cerimonia di apertura dell’Anno Accademico dell’Università degli studi di Messina si svolga in un contesto come quello del Museo Regionale di Messina, e per questo mi sia consentito di ringraziare il Presidente della Regione Siciliana, On. Nello Musumeci, l’Assessore alla Cultura dott. Sebastano Tusa e la direttrice dott.ssa Caterina Di Giacomo, per la loro gentile e preziosa disponibilità, costituisce per me motivo di grande orgoglio per almeno due ragioni. Intanto, il Museo è il luogo della memoria e dell’identità collettiva della nostra città e, dunque, la storia del nostro Ateneo non può leggersi fuori dal suo territorio. Altrettanto importante e fondamentale risulta il rapporto, con il sistema sociale, economico, culturale e produttivo, che l’Università di Messina vuole rilanciare e incentivare, incrementando le diverse iniziative di collaborazione tra le Istituzioni, a vantaggio del bene pubblico e della collettività”.

Nel corso del suo intervento il prof. Cuzzocrea ha illustrato i traguardi raggiunti dall’Ateneo peloritano nel settore della ricerca, dell’internazionalizzazione, della didattica e dei servizi agli studenti, sottolineando le difficoltà in cui si muovono le Università italiane in questi anni. “Anni difficili – ha detto -entro cui di certo l’Università non ha ricevuto tutte quelle attenzioni sotto forma di investimenti e potenziamento complessivo dei sistemi di reclutamento e ricerca che pure sarebbero stati auspicabili in una misura ben più consistente di quanto non sia realmente accaduto”.

“Resto convinto – ha concluso il Rettore- che il nostro compito sia quello di rendere l’Università certamente il luogo della formazione e della ricerca d’eccellenza, ma anche il centro propulsore del confronto civile e democratico, il luogo dove i suoi tanti bravi docenti e ricercatori che vi operano e gli altrettanti numerosi studenti che la frequentano possano trovare le condizioni migliori per dare il loro contributo alla realizzazione di una società più giusta e inclusiva. E del resto, in un mondo che ormai è globale e che deve tener conto delle aspettative, delle speranze e dei bisogni delle tante diversità che lo compongono, quale può essere il ruolo delle Università, se non quello di formare le sue giovani generazioni ai valori della tolleranza, della laicità, della democrazia e della riflessione critica. E’ con questo auspicio che chiudo il mio intervento rivolgendomi soprattutto ai nostri studenti invitandoli a sognare di più, ricordando loro che “un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”.

“Già in questi primi giorni dal mio insediamento, ho avviato un’intensa collaborazione con il Rettore ed ho incontrato le diverse compagini universitarie – ha detto il Direttore Generale – mi sarà sicuramente utile per interpretare al meglio e, dunque, mettere a fuoco le aspettative che sono state espresse in ordine all’organizzazione tecnico-amministrativa del nostro Ateneo. Ma mentre rinnoviamo il ringraziamento per l’impegno di tutti coloro che ci hanno portato al momento di oggi, non possiamo non considerare che, nella competizione con le migliori Università, nessuno degli atenei italiani riesce, a ben vedere, a performare con la media del sistema.
Dobbiamo quindi aspirare ad essere una organizzazione più lieve e leggera, più rapida, visibile e trasparente. Ancora,aggiungo che un Ateneo come il nostro deve cogliere, quale valore imprescindibile, quello del pluralismo. Se siamo consapevoli che il cambiamento è una caratteristica naturale e necessaria di ogni essere vivente, azzardo, addirittura, l’idea di una amministrazione resiliente: capace di far fronte agli eventi, di riorganizzarsi positivamente dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi con mentalità aperta, restando sensibile alle opportunità senza, tuttavia alienare la propria identità”.

“In uno scenario, gravido di incognite per il futuro delle Università italiane- ha sottolineato il dott. Umberto Trimboli – il personale tecnico amministrativo ha espresso, sempre e comunque, in tutti gli atenei un grande impegno. Se si guarda proprio al nostro, i lavoratori non docenti hanno affrontato con determinazione, senso di responsabilità e competenza le difficoltà emerse in questi ultimi anni, permettendo all’Università di Messina di raggiungere, in collaborazione con le altre componenti, gli alti livelli di performance e di eccellenza riconosciuti. Con il Rettore Cuzzocrea, inoltre, si è ulteriormente intensificato il dialogo tra amministrazione, lavoratori ed organizzazioni sindacali, dove ciascuno ha come punto di riferimento gli studenti, posti al centro del processo formativo dell’Università”.

“Vi sono ancora punti critici – ha commentato Lavinia Parisi- come la necessità di maggiore sicurezza, il miglioramento del servizio di trasporti in sinergia con gli Enti cittadini e la creazione di più punti di aggregazione per rendere l’Università sempre più a misura di studente, ma siamo contenti che pian piano si inizi a intravedere quello che è il nostro ideale di “Università orizzontale, un luogo in cui gli studenti possano interagire con tutte le altre figure, da quella del docente a quella del Rettore, in un clima di arricchimento reciproco, di comunicazione e di attivo scambio fra membri della stessa comunità”.

Il dott. Greco, che ha tenuto la Prolusione sul tema “Dialogo fra Egittologia e Archeometria: dotare di voce gli oggetti antichi”, ha sottolineato che “è necessario riconnettere i musei alla società in cui essi sono inseriti perché il loro patrimonio appartiene al mondo; è necessario tornare a fare ricerca al loro interno perché ciò consente di ricostruire la biografia degli oggetti con le loro cicatrici. Messina, in particolare, più di ogni altre città ha un patrimonio che porta le cicatrici al suo interno, come un DNA. Mettendo al centro la cultura materiale, si trovano poi delle forme di narrazione che fanno avvicinare i giovani e tutti i segmenti della popolazione al patrimonio storico dei musei”.

“Il patrimonio culturale in un periodo di digitalizzazione, in cui si progettano app e gaming, corre il rischio che i teen ager guardino le app e non i quadri reali, è necessario quindi che si trovi un modo intelligente per usare la tecnologia . Chiedo aiuto agli Atenei – ha concluso il Direttore del Museo Egizio- per trovare un nuovo modello di valutazione dei Musei, che non è il numero di visitatori annuale, si deve, infatti, capire che sono un patrimonio ed il luogo dove si conserva la memoria”.

Università degli Studi di Messina
Ufficio Stampa