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NEWS | “La Luna sul Colosseo”, riprendono le visite notturne dell’Anfiteatro Flavio

Il Parco archeologico del Colosseo riprende da venerdì 20 maggio le visite notturne dell’Anfiteatro Flavio, in collaborazione con Electa e Coopculture. Per questa edizione 2022 de “La luna sul Colosseo” è stato messo a punto un nuovo percorso.

Nel cuore del Colosseo

La visita guidata affronta sia la storia più nota del monumento, quella dell’Anfiteatro nell’antica Roma raccontata attraversando il piano dell’arena e i sotterranei, sia quella cristiana. Quest’ultima prende l’avvio dal dipinto murario del XVII secolo raffigurante una veduta ideale della città di Gerusalemme: grande novità del percorso di quest’anno.

L’itinerario attraversa le gallerie e passaggi in cui si svolgevano i preparativi degli spettacoli, dove erano stoccati i materiali scenici e dove gli animali, chiusi in gabbie, venivano poi caricati sui montacarichi per raggiungere il piano dell’arena per le venationes, le famose scene di caccia. L’arena era anche teatro dei combattimenti tra gladiatori. Attraversando una passerella di più di 160 metri le viscere del monumento non avranno più segreti e, con il favore della notte, si potrà rivivere appieno l’atmosfera che avvolgeva quegli spazi.

Interno del Colosseo
Un viaggio attraverso il tempo 

Nel percorso di visita si inserisce per la prima volta la lettura multimediale del dipinto che raffigura una veduta ideale – a volo d’uccello – della città di Gerusalemme, posto sull’arco di fondo del fornice occidentale, la cosiddetta Porta Trionfale: la stessa dalla quale entravano i gladiatori e le belve che si affrontavano sull’arena. Il dipinto ricorda che il Colosseo ha continuato a vivere anche dopo la fine dell’impero romano. In particolare, nel 1750 per volontà di Papa Benedetto XIV è diventato sede dell’ormai tradizionale via Crucis, allo scopo di rafforzare il senso della missione storica del papato. La visita prosegue, infatti, passando davanti a una delle edicole della via Crucis e alla croce, entrambe poste lungo il perimetro dell’arena. Qui termina l’itinerario con lo straordinario affaccio sulla complessa ossatura dei sotterranei e sulla vastità degli spalti della cavea, scavati dalle ombre della notte e che ospitavano oltre 60 mila spettatori.

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News | I gladiatori tornano al centro del Mann: un nuovo ciclo di incontri al museo

Il 14 ottobre i gladiatori tornano al centro del Mann con un ciclo di conferenze incentrate sugli anfiteatri e i giochi gladiatori.

Le parole del direttore
Direttore del Mann, Paolo Giulierini

Paolo Giulierini, direttore del Museo archeologico nazionale di Napoli, descrive il ciclo di incontri come:

Un autentico percorso a tappe attraverso la vita intensa e affascinante all’interno del nostro museo, un racconto di assoluto spessore scientifico, ma che vuole essere sempre curioso e intrigante, per allargare il nostro pubblico e coinvolgere sempre più giovani ed appassionati… si parlerà molto di gladiatori e arricchiremo ancora con tanti contenuti la grande mostra prorogata fino ad aprile, ma non solo. Racconteremo i nostri studi, i restauri, i nuovi allestimenti, gli scavi in città, lo faremo insieme ai nostri archeologi e a prestigiosi docenti ed esperti.

Mann, sezione della mostra sugli archeologi
Il programma

Il ciclo di incontri è curato da Lucia Emilio (responsabile servizi educativi del museo) e del suo staff e sarà collegata alla mostra sui gladiatori. Le conferenze si terranno al Mann il:

  • 14 ottobre: Paolo Giulierini e Giovanni Brizzi tratteranno della rivolta di Spartaco;
  • 21 ottobre: Valeria Sampaolo, curatrice del progetto di esposizione, tratterà della traduzione pittorica dei combattimenti antichi nelle arene;
  • 4 novembre: Stefano De Caro si occuperà degli Anfiteatri della Campania antica;
  • 11 novembre: Gennaro Ferrante parlerà della ricezione del mito classico nel Medioevo: all’incontro, seguirà una visita guidata alla mostra “Divina Archeologia”;
  • 18 novembre: Gennaro Rispoli parlerà della scienza medica descrivendo come abbia curato le “ferite sul campo”;
  • 2 dicembre: Ida Gennarelli parlerà della macchina scenica degli spettacoli dei gladiatori;
  • 9 dicembre: Valerio Caprara farà una suggestiva incursione nel genere peplum, tra fiction e ricerca;
  • 16 dicembre: Giovanni Greco tratterà delle Baccanti nel XX secolo;
  • 13 gennaio 2022: Carlo Rescigno parlerà di Cuma tramite le raccolte del Mann;
  • 24 gennaio 2022: Fabio Beltrame tratterà di giovani e donne nelle Quattro Giornate di Napoli.
Programma degli incontri
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ATTUALITÀ | “Gladiatori”: racconto a fumetti aspettando la mostra al MANN

Dal 25 marzo è in edicola “Gladiatori”, un racconto a fumetti pubblicato da Franco Cosimo Panini Editore. Il volume è un’anticipazione della mostra “Gladiatori” che si terrà presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, quando saranno riaperti i musei.

La pubblicazione nasce da un progetto dei Servizi educativi del Mann (Responsabile: Lucia Emilio, con Elisa Napolitano ed Annamaria di Noia), con la collaborazione dell’Ufficio mostre (Laura Forte). 

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Illustrazione per il volume a fumetti “Gladiatori”

Il protagonista è l’editor Marcus Lucretius Rufus, organizzatore di spettacoli. Le illustrazioni sono firmate da Mario Testa per la Scuola Italiana di Comix. Inoltre, è disponibile anche una versione in inglese.

Selezione dei combattenti, delle belve, l’allestimento dell’anfiteatro per gli scontri, fino al tema della gladiatura al femminile, tante sono le curiosità che aprono finestre di approfondimento per i ragazzi avvicinandoli alla storia.

Infine, non mancano riflessioni sull’attualità: risse tra «tifoserie» diverse durante i giochi, né la storia di Spartaco che, dalla scuola gladiatoria di Capua, divenne eroe e simbolo della libertà in una rivolta per abbattere il regime di schiavitù imposto da Lentulo.

Il volume è acquistabile anche online (8 euro) sul sito francopaniniragazzi.it

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NEWS | Le armi dei Gladiatori. Al via l’anteprima digitale della mostra del MANN

A partire dal 13 gennaio 2020 il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) farà partire sui canali social (Facebook e Instagram) un’anteprima digitale della mostra sui Gladiatori. Questo piccolo “assaggio” accompagnerà lo spettatore attraverso le stesse sezioni ideate per l’esposizione, programmata per il prossimo 8 marzo 2021.    

LA MOSTRA

L’esposizione è il risultato di una collaborazione tra il MANN e l’Antikenmuseum di Basilea, che grazie al contributo del Parco del Colosseo raccoglierà più di 160 opere nel grande Salone della Meridiana. La collezione di 50 esemplari di armi custodita dal MANN, sarà il fulcro della mostra. Le armi dei gladiatori saranno il cardine attorno al quale ruoterà tutta l’esposizione: la forgiatura, il rapporto tra l’oggetto ed il suo proprietario. Particolare enfasi sarà data alla vita dei gladiatori e ai luoghi delle battaglie. 

Il percorso sarà articolato in sei sezioni: dal funerale degli eroi al duello per i defunti; i gladiatori e le loro armi; dalla caccia mitica alle venationes; vita da Gladiatore; gli anfiteatri della Campania; i Gladiatori in casa e sui muri. Percorso organizzato e curato dal direttore del MANN Paolo Giulierini, Valeria Sampaolo e Laura Forte.

Ospite d’onore il Mosaico Pavimentale di Augusta Raurica (sezione “i Gladiatori in casa e sui muri”), per la prima volta esposto fuori dal territorio elvetico dopo il restauro. Il mosaico, datato al II secolo d.C. proviene dal sito di Augusta Raurica (CH) rappresenta una scena di lotta tra gladiatori. 

L’ANTEPRIMA

Per la “mostra digitale” è stata selezionata una rassegna delle opere più incisive e rappresentative di ognuna delle sei sezioni. Verranno mostrati manufatti originali, come la spada con fodero di I secolo d.C. ritrovata nel Portico dei Teatri di Pompei, l’elmo di mirmillione (seconda metà del I secolo d.C.) con il ritratto della personificazione di Roma. Inoltre, il coperchio di una cassetta medicale in bronzo e argento (I secolo d.C.) proveniente da Ercolano, riccamente decorato con la tecnica dell’ageminatura. Quest’ultimo reperto è di particolare effetto, in quanto rende partecipi della realtà quotidiana dei Gladiatori.

Elmo gladiatorio di mirmillione con personificazione di Roma, Barbari, prigionieri, trofei e vittorie (seconda metà del I sec. d.C.).

 

A sorpresa sarà mostrata anche una piccola anteprima della ricostruzione digitale delle pitture che decoravano l’Anfiteatro di Pompei (Progetto di Altair 4 Multimedia). Le pitture a soggetto gladiatorio verranno messe in risalto grazie alle nuove tecnologie. Per questa anteprima saranno presentati alcuni frame della ricostruzione dell’Anfiteatro visibile in mostra.

Ricostruzione dell’Anfiteatro di Pompei (MANN).

Con questa mostra, il MANN prosegue il suo percorso di promozione digitale del patrimonio di inestimabile valore culturale custodito al suo interno.

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ARCHEOLOGIA | Emerge a Pompei l’affresco con i gladiatori combattenti

Da diversi anni a Pompei è in atto il più grande intervento di messa in sicurezza dei fronti di scavo finora mai effettuato e il contemporaneo scavo archeologico del cosiddetto “cuneo”, posto tra la Casa delle Nozze d’Argento e la Casa di Marco Lucrezio Frontone, coincidente con parte delle zone non ancora scavate dell’antica città.

Il progetto, i cui lavori sono andati avanti per sottocantieri al fine di garantire la fruibilità del sito, prevede la messa in sicurezza di oltre 2,5 km di muri, mentre l’area scavata alle spalle dei fronti di scavo (Regiones I-III-IV-V-IX) è oggetto di interventi atti a mitigare il rischio idrogeologico, assicurando, quindi, un adeguato drenaggio del suolo e riducendo la spinta del terreno sui muri antichi.  

Affresco dei Gladiatori

Ancora una volta Pompei non delude le aspettative e rivela al mondo un’altra piccola parte di sé: dagli scavi della Regio V è, infatti, riemerso uno straordinario affresco dai colori pressocchè intatti. La pittura, di circa 1,12 m x 1,5 m, raffigura due tipologie di gladiatori distinguibili per le armature differenti e classici avversari nelle lotte gladiatorie. Si tratta, infatti, della scena di un combattimento tra un Mirmillone, della categoria degli “scutati”, e un Trace, della categoria dei “parmularii”. Il primo, come si può notare dall’affresco, combatteva a dorso nudo con solo un parabraccio e uno schiniere come protezione; il suo equipaggiamento prevedeva una corta spada, il gladio romano, un grande scudo rettangolare e un elmo a tesa larga con visiera e cimiero. Il secondo, la cui armatura si compone di un manicotto imbottito e di una particolare imbottitura che ricopriva tutte le gambe fin oltre le cosce, era solitamente equipaggiato con arma ricurva, piccolo scudo rettangolare ed elmo a tesa larga con ampia visiera, sormontato da un cimiero in luogo del più classico grifone.

I due combattenti sono colti nell’atto finale del loro scontro: il Mirmillone, scudo in aria, sta per aggiudicarsi la vittoria definitiva sul Trace, raffigurato con lo scudo a terra e con il corpo realisticamente pieno di ferite, da cui fuoriescono schizzi di sangue che bagnano i gambali. “Non sappiamo quale fosse l’esito finale di questo combattimento. – spiega il Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei Massimo Osanna – Si poteva morire o avere la grazia. In questo caso c’è un gesto singolare che il trace ferito fa con la mano, forse, per implorare salvezza: è il gesto di ad locutia, abitualmente fatto dall’imperatore o dal generale per concedere la grazia”.  

Dettaglio dell’affresco dei Gladiatori

Il combattimento è stato affrescato su uno sfondo bianco, inquadrato su tre lati da una singola banda rossa. L’insolita forma trapezoidale della superficie è data dal fatto che l’affresco si trovava al sotto di una scala lignea, la cui impronta è ancora visibile al di sopra della pittura. Infatti, l’ambiente di ritrovamento, portato in luce solo parzialmente e che rivela la presenza di un’altra figura in un altro piccolo frammento di affresco, è stato interpretato come un esercizio commerciale dotato di un piano superiore. Molto probabilmente, l’affresco in questione decorava una bettola o un luogo che, vista la vicinanza alle Caserme, doveva essere frequentato da gladiatori, il cui secondo piano doveva essere destinato ad alloggio per i proprietari o, più frequentemente, per le prostitute.