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STUDENTI | UNIME, come nasce il progetto “Classics’ R-Evolution”: parola al prof. Claudio Meliadò

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di Claudio Meliadò, professore associato di Letteratura Greca all’Università di Messina e coordinatore del progetto “Classics’ R-Evolution”.

Ogni fenomeno letterario è frutto del tempo che l’ha generato e i veri capolavori impregnano di sé la storia. Sono concepiti per non lasciare le cose nel modo in cui le trovano. Pensiamo ai grandi testi concepiti dall’uomo: la Poetica di Aristotele, la Repubblica di Platone, la Divina Commedia, Il Principe di Machiavelli fino ad arrivare ai testi del ‘900. Ci sono delle opere letterarie che apportano una rivoluzione, imprimono alla storia e alla visione del mondo un dinamismo nuovo tanto da creare una evoluzione nella storia; ma non esauriscono la propria vita in questo. Vengono ripresi, riscritti, adattati alla sensibilità, allo spirito alle necessità del tempo, fino a evolversi loro stesse e a essere, ogni volta capaci di ridiventare strumento di affermazione di ideali, di bellezza e di rivoluzione. Mi è capitato più volte di citare Simone Weil, che in apertura di un lavoro sull’Antigone di Sofocle, scritto per rendere accessibili agli operai delle fonderie di Rosières i capolavori della letteratura greca, dice: «Sono passati circa duemilacinquecento anni da quando in Grecia si scrivevano bellissimi poemi. Ormai, a leggerli, sono quasi soltanto coloro che si specializzano in questo studio, ed è un peccato. Perché questi antichi poemi sono talmente umani da essere ancora molto vicini a noi e possono interessare tutti. Sarebbero persino molto più commoventi per quanti sanno cosa significhi lottare e soffrire, piuttosto che per coloro che hanno trascorso la loro vita tra le quattro mura di una biblioteca». L’Antigone è stata rappresentata per la prima volta tra il 456 e il 446 a.C., ha segnato il tempo e la storia, divenendo paradigma per ogni uomo, tuttora può ridiventare strumento di interpretazione del mondo di oggi e di quell’evidente conflitto tra legge naturale e diritto positivo. Da qui nasce il progetto Classics’ R-Evolution, da me coordinato, che vede riuniti in stretta collaborazione il DiCAM, le delegazioni dell’AICC di Acireale, Locride, Messina, Milazzo, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, e numerose scuole della Sicilia e della Calabria. Si tratta di un percorso di lettura, che mira a indagare il testo classico dalla sua creazione letteraria, legata a un preciso contesto sociale, etico, filosofico e culturale, alle forme e alle motivazioni della sua fortuna antica e moderna. Il fine del progetto è cogliere la portata rivoluzionaria del testo e la sua metamorfica evoluzione attraverso il tempo, nella convinzione che in ogni fase della sua vita esso sia stato portatore della bellezza che tanto cerchiamo. La IV Giornata di Studi chiude la riflessione avviata lo scorso anno su Ifigenia in Tauride e Baccanti. Se nel 2020, poco prima del lockdown, ci siamo ritrovati in 500 nell’Auditorium del DiCAM per approfondire queste due tragedie, la messa in scena antica, i loro aspetti musicali e religiosi, anche con l’apporto di docenti e studenti della scuola superiore, quest’anno volgiamo l’attenzione alla strada percorsa da quei due testi dalla letteratura latina alle riprese di Racine, Goethe e Pavese, senza tralasciare il dionisismo in età cristiana e gli apporti della filosofia. Fondamentali sono gli interventi degli studenti dei Licei di Acireale, Capo d’Orlando e Villa San Giovanni, che tra le altre  cose ampliano la prospettiva alla filmografia”.

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